Era l’11 marzo 1993 quando il Taurasi divenne per decreto ministeriale uno tra i primissimi vini DOCG, primo in Irpinia e soprattutto primo in tutto il Sud Italia.
Sono trascorsi poco più di 24 anni dal giorno in cui un vino irpino sia riuscito a ricevere, grazie alla sua qualità e all’indiscusso valore, la prestigiosa DOCG.
Precedentemente all’attuale disciplinare, infatti, era stato approvato DOC con DPR 26.03.1970 e approvato DOCG con DM 11.03.1993 G.U. 72 – 27.03.1993.
La storia della prima bottiglia di Taurasi
Il re dei rossi dell’Italia Meridionale lega indissolubilmente la sua storia a una cantina irpina che può vantare il primato di aver visto assegnarsi la prima fascetta DOCG.
Si tratta di Antica Hirpinia, azienda alle porte di Taurasi nata agli inizi degli anni Sessanta come Enopolio di Taurasi Società Cooperativa a.r.l.
E’ proprio di Antica Hirpinia, infatti, la bottiglia di Taurasi (nella foto copertina) su sui è apposta la fascetta n° AAA 000 0001, ancora gelosamente custodita in cantina e appartenente al Taurasi DOCG del 1992.
La bottiglia con fascetta n° AAA 000 0002 fu regalata all’allora Papa Giovanni Paolo II, chiedendo a sua Santità una benedizione alla cantina, mentre la n° AAA 000 0003 al Presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro.
Il Primato
Questo considerevole primato ancora oggi rappresenta un motivo di vanto per la cantina taurasina e sono tanti i curiosi, gli appassionati di vino e gli addetti ai lavori che costantemente visitano il caveau per ammirare questa bottiglia “speciale”.
Oggi come allora, Antica Hirpinia trasferisce nei suoi vini tutto il valore e la tradizione enologica che hanno ispirato le prime produzioni permettendogli di ricevere i riconoscimenti più importanti.
Tra questi, i 93 punti assegnati al Taurasi 2010 da parte della Guida ai migliori vini Italiani di Luca Maroni ed. 2018, come pure i 92 centesimi conferiti dalla rivista americana Wine Enthusiast alla vendemmia 2001 dello stesso vino.
E lo fa anche grazie al supporto tecnico dell’enologo di fama mondiale Riccardo Cotarella, puntando alla valorizzazione della storicità della cantina ma anche a sperimentazioni, con nuovi vini, dall’immagine rinnovata, per raggiungere i mercati stranieri e ristorazione di alta fascia.
Tra i vini di punta del suo comparto produttivo c’è proprio il Taurasi, l’elegante e complesso rosso d’Irpinia che la cantina di Taurasi produce come Cru di Aglianico proveniente dai vigneti di Fontanarosa.
Un vino ottenuto attraverso una vendemmia manuale e selezione dei grappoli in vigna. Macerazione a freddo, pressatura soffice e fermentazione a temperatura controllata per almeno 14 giorni del mosto in fiore rappresentano i primi step della sua vinificazione.
A seguire, affinamento di 6 mesi a temperatura controllata in vasche di cemento, prima dell’affinamento in barrique e tonneau di rovere francese per almeno 18 mesi e affinamento in bottiglia per 12 mesi.
Ciò che ne risulta è un vino corposo e dai sentori molto netti e persistenti, che si sposa ottimamente con formaggi stagionati, carni arrosto oppure con una saporita anatra all’arancia.
Un vino che rappresenta da sempre uno dei maggiori motivi di orgoglio della produzione vinicola campana, irpino nel suo nome e nella sua più profonda essenza.
Per toccare con mano la prima bottiglia di Taurasi DOCG e potersi immergere nell’atmosfera di una delle più importanti cantine del territorio irpino, l’azienda vitivinicola Antina Hirpinia si trova in Contrada Lenze, lungo la strada che conduce a Taurasi (Av).