Dalla collina al mare passando per i laghi: ecco cinque borghi da vedere nel Lazio, per una gita fuori porta o un weekend romantico tra cultura e natura.
Cerchi un borgo in Italia da visitare assolutamente? Se Roma continua ad esercitare il suo fascino sin dalla fondazione, nei paraggi dell’urbe e più in generale nella regione dell’Italia centrale sono tanti i piccoli centri laziali che si presentano come veri e propri scrigni, pronti a mettere in mostra i loro tesori.
Ecco cinque borghi da visitare nel Lazio: un viaggio nella storia, nell’arte e nella natura dei borghi più belli del Lazio.
Castel Gandolfo

Basta ricordare che sin dal XVII secolo i papi l’hanno elevata a loro residenza estiva per puntare il navigatore in direzione Castel Gandolfo, uno dei più affascinanti borghi del Lazio, ad appena tredici chilometri da Roma.
Sotto il profilo naturalistico, Castel Gandolfo è un gioiellino: affacciato sul lago di Albano e ricco di boschi che invogliano piacevoli passeggiate.
La presenza della residenza papale, con il Palazzo Apostolico ed i giardini di Villa Barberini, visitabili dal 2014, rendono la visita a Castel Gandolfo un piacevole tuffo nella storia dell’arte. Da quella delle origini, con le ville di Clodio e Domiziano, al Barocco di Bernini fino al neoclassicismo di Villa Torlonia.
Va senza dire che trovandoci nel cuore dei Castelli romani, tra le eccellenze di questo territorio vada annoverata anche la cucina locale, (porchetta, amatriciana, carbonara) da gustare in uno dei tanti ristoranti tipici della zona.
Subiaco

Per vivere l’atmosfera medioevale romana e fare un salto nel passato, il borgo di Subiaco, in piena Valle dell’Aniene, è la migliore esperienza che si possa fare.
A dominare il centro storico di Subiaco abbarbicato sulla roccia è la millenaria Rocca dei Borgia, un luogo unico, ricco di storia e dal quale si gode una vista unica su tutta la valle. Il dedalo di strade che si dipana dalla rocca è tipico della conformazione urbanistica medioevale.
Tra le piazze Sant’Andrea e Benedetto Tozzi si sviluppa il borgo degli opifici, luogo magico culla di antichi mestieri. Come quello dei cartai che rifornivano lo Stato Pontificio già nel ‘500.
Subiaco è anche uno dei luoghi benedettini: il Monastero di Subiaco è dove il santo si ritirò in preghiera e dettò la sua regola dell’ora et labora.
Civita di Bagnoregio
Benvenuti a Bagnoregio, la città sospesa tra la terra e il cielo che lentamente muore. Per chi ama il fascino dell’avventura, Civita di Bagnoregio in provincia di Viterbo è uno di quei luoghi che merita assolutamente una visita.
Nel cuore del borgo, il tempo sembra essersi fermato.
Di origine etrusca, Civita di Bagnoregio fu fondata oltre duemila anni fa. Sorge su una collina tufacea che lentamente si sgretola (di qui l’appellativo di “città che muore”), non lontano dalla foce del Tevere. Le nuvole che spesso circondano l’altura le danno quell’immagine di sospensione che l’ha resa celebre.
Oggi, a Civita di Bagnoregio vivono meno di venti persone.
Il borgo, tra i più belli ed affascinanti d’Italia, è raggiungibile solo a piedi attraverso un ponte sospeso lungo 300 metri che lo collega al centro di Bagnoregio.
Rocca di Papa
E’ una delle mete preferite per la gita domenicale fuori porta dei romani: Rocca di Papa è uno dei più pittoreschi centri dei Castelli Romani che deve la sua particolarità ad una caratteristica conferitale a partire dagli anni ’80, allorquando le piccole strade medioevali del borgo antico cominciarono ad essere decorate con coloratissimi murales.
E così, passeggiare tra i suggestivi vicoli di Rocca di Papa diventa anche l’occasione per visitare un museo a cielo aperto, dove oltre ai murales si possono ammirare pregevoli costruzioni.
Come il Duomo dell’Assunta, anch’esso uno scrigno d’arte, o la Fortezza Pontificia.
Nei mesi più caldi, Rocca di Papa è la meta ideale per trascorrere qualche ora all’aria aperta, magari abbandonandosi al più classico dei pic-nic sui Pratoni del Vivaro.
Sperlonga
Sperlonga è uno dei borghi marinari più noti di tutta la costa laziale. La sua conformazione tipica medioevale fa il paio con l’urbanistica delle città di mare: il risultato è un fantastico susseguirsi di strade strette che degradano verso il mare che si alternano a scale e gradoni che attraversano le tipiche case marinare, con gli intonaci rigorosamente bianchi.
In origine, Sperlonga era racchiusa tra le mura di cinta che abbracciavano il castello. Di quell’esperienza, oggi restano solo le due porte di accesso, la Portella e Porta Marina, e tre torri di avvistamento, tra cui spicca la Torre Truglia sullo scoglio estremo del territorio di Sperlonga.
D’estate, le spiagge di Sperlonga sono meta di un turismo sempre più vivace.
Ma giunti in questo luogo spettacolare si resta affascinati dalla Villa e dalla Grotta di Tiberio che si affacciano direttamente sul mare, lungo la strada che conduce alla vicina Gaeta.