In questo spicchio di Irpinia, nell’angolo della Campania che strizza l’occhio alla Puglia, la ristorazione non è una questione commerciale: è un elemento culturale, è il “genius loci” che sfida le narici e le papille gustative.
Il Mulino della Signora, luxury country house situata a Sturno, in provincia di Avellino, è uno scrigno della natura che offre, a chi la visita, un prezioso bouquet di profumi e sapori, di colori e calore.
Resistere all’accoglienza del Mulino e del suo patron Gianfranco Testa, del quale ancora non è chiaro se sia stata la campagna a prestarlo alla medicina o viceversa, è esercizio inutile.
Il Menù de Il Mulino della Signora
Raccontarlo può essere semplice, ma è solo verificando che si scopre quanta soddisfazione possa dare l’assaggio di un piatto in grado di restituire non solo le abilità di chi lo prepara, in questo caso lo chef Antonio Guacci, ma soprattutto il suo legame con il contesto che lo esprime.
Si dice che chi ben comincia sia a metà dell’opera. Qui l’opera, pur essendo appena all’inizio, già lascia intuire il suo gran finale in crescendo.
Premessa deontologicamente doverosa: la lettura di quanto segue provoca dipendenza e stimola la fame. Astenersi se non ci si vuol lasciare travolgere dal caleidoscopico mondo del gusto targato Il Mulino della Signora.
Gli antipasti
Ma cosa c’è di tanto attraente nel menù del ristorante de il Mulino della Signora? Iniziamo:
C’eravamo tanto amati
- Baccalà, crema di peperoni rossi, Peperoncini di fiume e sedano croccante.
Miseria e nobiltà
- La Zucchina in 3 consistenze diverse: alla parmigiana, alla scapece e alla crema.
I primi piatti
I primi sono la portata che, più di ogni altra, mette alla prova chi li propone. Ci sarà un motivo se la pasta è nell’iconografia internazionale associata all’Italia! Fare la differenza in questo campo non è semplice. Ma al Mulino evidentemente piace vincere facile.
E così, le esperienze sensoriali lasciano a bocca aperta. Qualche suggerimento per andare sul scuro?
Quo Vado
- Gnocchi di patate, capperi, olive e baccalà, con panure al prezzemolo e menta.
Ricette d’amore
- Raviolo ripieno di parmigiana di melanzane, salsa, cacio e pepe e pomodori secchi.
I secondi piatti
La conferma di come si faccia a trattenere in tavola anche le forchette più esigenti, arriva dalla scelta del secondo.
Varietà deve sempre far rima con qualità. Che come sovente accade in terra d’Irpinia non può mancare in un menù che abbia voglia di sedurre.
C’era una volta il west
- La Tagliata di vitello con verdure di stagione.
La Tenerezza
- Pollo ripieno di mozzarella di bufala e scarola, capperi in fiore e bietola.
I dolci
Lasciarsi prendere per la gola e non rinunciare alle dolcezze della casa è la degna conclusione quando ci si accomoda ai tavoli del Mulino e ci si lascia guidare dai suggerimenti esperti del maitre di sala, Lucio Cammisa.
Scegliere tra stuzzicanti proposte è un po’ come sottoporsi ad una roulette russa completamente scarica: si va sempre sul sicuro.
Il settimo sigillo
- La Ricotta e pere
Apoteosi Finale
- Cheesecake con marmellata di pomodori e polvere di basilico