Storicamente l’agriturismo non ha mai avuto i connotati dell’industria turistica come oggi è intesa.
Spesso il soggiorno era casuale e di fortuna presso le abitazioni di contadini, un tempo notoriamente generosi ed ospitali, che pur nella estrema povertà erano disposti ad accogliere viandanti e sfortunati turisti “fai da te” con pietanze tipiche della frugalità agreste in cambio di qualche ora di duro lavoro nei campi.
L’origine del termine e l’idea moderna che esso racchiude si fa risalire a metà degli anni ’60 ma storicamente per agriturismo si intendevano le classiche scampagnate fuori porta a casa di amici.
Chi vuol davvero assaporare ancora il gusto e la fatica di quei tempi ormai remoti può trovare ancora qualche dimensione ancestrale dell’agriturismo sparsa per l’Italia, ma in realtà, oggi per agriturismo si intende un filone autonomo e quanto mai richiesto dell’industria turistica.
I tratti distintivi rimangono invariati: dal contatto con la natura, a tratti anche selvaggia, alle gustose pietanze che fanno dei prodotti semplici e genuini della terra gli ingredienti principali.
Ma oggi, agriturismo può significare anche confort e pittoreschi paesaggi, sicuramente immersi nella natura, sapientemente modificata, senza sfigurarla, ad uso e consumo del turismo di massa senza tralasciare il fatto che i bambini amano da sempre la campagna che vivono come un grande parco giochi.
Ciò, ha comportato negli ultimi anni anche un vertiginoso aumento dei prezzi per il soggiorno negli agriturismo, mentre la vita sempre più frenetica ha ridotto le opportunità di soggiorno, spesso ad una toccata e fuga, che non è certo il massimo per chi decide di staccare la spina dalla modernità e rifugiarsi nei campi.
Diverse, come dicevamo, le tipologie.
Si va dal semplice ristorante con aree a verde attrezzato a vere e proprie oasi naturalistiche dove si può soggiornare a lungo trascorrendo il tempo impegnandolo in diverse attività, dalle passeggiate in bicicletta o cavallo, al birdwatching, al trekking o semplicemente a contatto con la natura.
Una menzione a parte la meritano le fattorie didattiche dove è possibile familiarizzare con gli animali e scoprire la magia della natura passeggiando tra alberi di frutti, vigneti ed antichi ulivi.
Poi c’è la tavola, dove ci si riunisce per gustare le tipicità regionali dell’Italia, nazione davvero unica sotto questo punto di vista per la vastità dell’offerta.
I prezzi degli agriturismi sono molto variabili. Si parte da tariffe di un minimo di 25 euro a persona ad un massimo di 150 compreso il pernottamento e l’uso di tutte le strutture.
Meritano un discorso a parte le luxury country house, le fattorie stellate, aziende agricole raffinate e masserie come resort deluxe con sauna, bagno turco e sale per trattamenti massaggi, dove i prezzi sono sensibilmente più alti per la maggiore qualità dei servizi offerti.
Dove andare in Italia
Sono certamente regioni come Toscana, Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Umbria ed Emilia Romagna ad offrire il più ampio panorama di agriturismi, grazie anche alla particolare conformazione territoriale.
Colline e pianure sono i luoghi meglio sfruttabili per questa tipologia di turismo, per la maggior parte dell’anno.
Agli inizi del nuovo millennio, però, anche le località situate nei pressi del mare offrono interessanti opportunità per godere, in qualche agriturismo dell’entroterra, della vacanza balneare vera e propria e starsene lontani dall’affollamento delle spiagge.
Lo stesso avviene sulle cime delle Alpi e degli Appennini, dove però solo nei mesi estivi è possibile soggiornare negli agriturismi.
Anche il meridione si è attrezzato non poco. La Puglia con le sue splendide masserie e la Campania, con gli agriturismi in provincia di Avellino sono mete tutte da scoprire.