Da Rosario a Torino, passando per Madrid, Manchester e Parigi: Angel Di Maria alla Juventus, un predestinato grazie al suo soprannome.
Per uno che dall’infanzia si porta dietro il soprannome di El Fideo – lo spaghetto – ritrovarsi ad essere protagonista in campo nel Paese conosciuto in tutto il mondo per la pasta e gli spaghetti è quasi la naturale conclusione di un ciclo perfetto.
E già, perché Angel Di Maria da Rosario, in Argentina, alla Juventus ci arriva dopo aver giocato e vinto nei principali campionati europei, dal Portogallo (Benfica) alla Spagna (Real Madrid), dall’Inghilterra (Manchester United) alla Francia (Paris Saint-Germain).
Pur non più giovanissimo, l’attaccante argentino è senza dubbio uno dei colpi di mercato della stagione 2022/2023 del Campionato Italiano di Calcio, giocatore che, nelle intenzioni della dirigenza bianconera, dovrà far volare la compagine di mister Massimiliano Allegri in campo e al botteghino.
Perché Di Maria appartiene a quella categoria di calciatori in grado di fare la differenza e di far divertire il pubblico con giocate spettacolari ed efficaci.
La rabona di Di Maria
Se sotto porta è uno di quegli attaccanti che va con facilità in gol grazie ai suoi ficcanti inserimenti, nella costruzione della manovra Di Maria si trasforma spesso nell’uomo dell’ultimo passaggio.
Da assistman, infatti, prima di approdare a Torino, il nazionale argentino ha mandato in rete i suoi compagni 243 volte, mentre sono 154 i gol messi a segno in gare ufficiali.
E pensare che da bambino in pochi avrebbero scommesso sul suo successo sportivo.
“Troppo mingherlino” era il refrain che mamma Diana si sentiva puntualmente ripetere quando lo accompagnava agli allenamenti.
El Fideo, dalla sua, aveva però tanta determinazione e il sostegno dei genitori che per quel figlio avrebbero fatto ogni sacrificio.
La famiglia di Di Maria
Il papà di Angel Di Maria, calciatore professionista mancato, lavorava come operaio addetto alla consegna di legna e carbone.
Un mestiere duro che gli consentiva di portare avanti dignitosamente la sua famiglia.
L’asso argentino ha spesso ricordato quando, da ragazzino, prima di recarsi agli allenamenti sosteneva il papà nel suo lavoro di consegna.
La svolta nella carriera di Angel arriva quando la squadra del suo quartiere, il Club Atlético El Torito, lo cede al Rosario Central, la formazione della città in cui è nato e nella quale si afferma prima di approdare in Europa.
Per comprendere il contesto amatoriale e romantico, basti pensare che l’attuale attaccante della Juventus fu venduto al Central in cambio della fornitura di 20 palloni, utili agli allenamenti dei bambini del quartiere!
La moglie di Di Maria
Angel Di Maria dal 2011 è sposato con Jorgelina Cardoso, anch’ella nata a Rosario, in Argentina. Ex modella, lady Di Maria è la vera ombra del neo attaccante bianconero, sua prima sostenitrice in campo e fuori.
Di Maria e Maradona
Tra le figure a cui Di Maria è sempre stato legato c’è quella del calciatore più forte di tutti i tempi, Diego Armando Maradona.
Oltre ad ispirarsi al Pibe de oro, come la maggior parte dei ragazzini argentini (e napoletani), El Fideo crescendo trovò nel numero 10 per eccellenza un suo grande sponsor che, nel periodo in cui fu alla guida della nazionale albiceleste, gli dimostrò grande fiducia, difendendolo sempre dalle critiche.
Un atteggiamento quasi paterno, che l’attaccante non ha mai dimenticato.
- Foto Copertina Di Fanny Schertzer – Opera propria, CC BY 3.0,