Feste, Fiere e Sagre a Montemarano .
Una tradizione tramandata da secoli di padre in figlio, quella che ogni anno si può ammirare e, soprattutto, vivere, a Montemarano.
La celebrazione del Carnevale si divide in due parti distinte.
La prima culmina il Martedì grasso mentre la domenica successiva, in piena Quaresima,si può assistere ad un "corteo funebre" in mascheraper piangere la morte del Carnevale.
Dopo il corteo funebre e dopo una piccola commemorazione in cui, in rima, si fa della satira su argomenti locali e nazionali, il "morto" viene fatto esplodere. Il "testamento" è lo specchio, l'anima delle divisioni, dell'amicizia, dell'unione e del rispetto che gli abitanti hanno di questa tradizione. Nello stesso istante irrompe la musica ed iniziano i balli che coinvolgono tutti i presenti fino a tarda sera.
Il carnevale montemaranese si distingue da tutti gli altri per la partecipazione incredibile e spontanea della popolazione, che sfila per le strade del paese come una processione, e per la tarantella montemaranese, tradizione fiera e secolare di questa terra. Sulle sue origini vi sono varie teorie: la più avvalorata vuole che un gruppo di Bulgari abbia portato in paese durante le tante dominazioni le prime note, poi rielaborate dai montemaranesi.
La tarantella viene eseguita da tre strumenti: organetto, ciaramella, e tamburello ieri, la fisarmonica, clarinetto e tamburello oggi, e ha nella ritmica la sua caratteristica preminente che, costante e trascinante, caratterizza i giorni di festa. La gente si dispone in due file parallele, e sfila per le vie del paese danzando e abbandonandosi al tradizionale lancio dei confetti, altro aspetto originalissimo del Carnevale. Il leader assoluto del corteo è il "caporabballo" che cerca di mantenere l'ordine e di evitare che i partecipanti più eccentrici non eccedano nel divertirsi procurando danni agli altri. Un singolare fenomeno antropologico che richiama visitatori da tutta Italia e anche da fuori nazione. L'origine pagana del Carnevale di Montemarano fu ripresa e divulgata nel XVII secolo dal poeta e scrittore napoletano, Giovanbattista Basile, che fu signore e governatore di Montemarano.
La tarantella nasce in tempi antichissimi a scopo mistico – terapeutico: serviva infatti per scacciare gli spiriti maligni dai posseduti. Il ritmo scandito dagli strumenti favoriva l'entrata in trance dei partecipanti fino allo sfinimento fisico e quindi la liberazione.
Nel corso dei secoli la tarantella non ha perso il senso "mistico" di 2.800 anni fa. C'è la "cuntignosa"- donna che sensualmente si isola nel cerchio dei danzatori e cerca di attirare il maschio facendo finta di respingerlo – che è un vero spettacolo. Si balla fin quasi allo sfinimento, si corre all'impazzata. Tutto ciò fa parte della cultura del popolo irpino e meridionale.
La tarantella è diventata, musicalmente, molto elaborata, grazie anche all'inserimento del clarino, importato a Montemarano da qualche emigrante rientrato dall'America, che ha sostituito l'antica ciaramella. Presenta variazioni di toni e dei virtuosismi propri della musica jazz, conservando sempre lo stesso ritmo forsennato.
- Festa di San Giovanni da Montemarano 21 Agosto.
- Festa del bosco Agosto.
- Sagra della castagna metà novembre.
- Fiera di S.Giovanni e Paolo 26 Giugno.
- Festa di Montevergine 8 Settembre.
- Fiera del 18 Agosto.
- Sagra del vino Settembre-Ottobre.