Le temperature che cominciano ad annunciare le rigidità dell’inverno spalancano le porte alla faccia più autentica e genuina di luoghi che, con i primi freddi, acquisiscono carattere e unicità.
L’inconfondibile profumo della legna che arde nei camini, il ritrovare gusti e sapori che ben si addicono al clima, il riscoprire il tepore dello stare insieme intorno a un desco sono tutte esperienze che fanno parte di un patrimonio culturale di cui la provincia di Avellino è da sempre ricco e che si rinnova ogni anno.
Tra i borghi irpini che in autunno si presentano sotto una luce accattivante c’è senza dubbio Bagnoli Irpino, ultimo avamposto nell’area dei Monti Picentini prima dell’ascesa verso l’Altopiano del Laceno.
La Sagra di Bagnoli Irpino
La fama di Bagnoli Irpino è legata principalmente al tartufo nero, il tubero che da queste parti è motivo di vanto ma anche fonte di sostentamento economico.
Una fama che è andata crescendo negli anni anche grazie a quello che è l’appuntamento clou del comprensorio di Bagnoli, la Sagra del Tartufo Nero, che nella seconda metà di ottobre richiama ben oltre 100.000 persone provenienti da tutto il meridione.
Un numero di presenze che dà la misura di quanto questo piccolo paese, abitato da poco più di 3000 persone, abbia saputo legare la sua promozione ad una delle principali ricchezze naturali della zona.
Ma Bagnoli Irpino non è solo tartufo nero.
Prima i Sanniti poi i Longobardi successivamente i Normanni ne colsero le potenzialità, lasciando un’impronta a futura memoria ancora oggi ben visibile nell’attraversare i vicoli del centro storico.
Il Castello quattrocentesco, che fu dimora della famiglia Cavaniglia, è un po’ il cuore del paese.
Attorno al maniero si sviluppa un intricato percorso di viuzze che contribuisce a conferire un’aura quasi di magia ad un luogo che va apprezzato con lentezza.
Una predisposizione che consente di ammirare e di apprezzare piccoli gioielli architettonici, come la Chiesa di Santa Margherita, la Chiesa di San Domenico o il Chiostro Rinascimentale al cui interno è conservato il dipinto di una Madonna con Bambino attribuito a Marco Pino da Siena.
E, poi, la Collegiata di Santa Maria Assunta con la sua intrigante scala a tenaglia, l’incantevole portale ed il coro ligneo con gli intarsi realizzati da alcuni artisti locali, assurto a monumento nazionale nel 1912.
Tra i simboli di Bagnoli Irpino spiccano la Fontana del Gavitone e la Torre dell’Orologio, le cui pareti sono state arricchite direttamente dalla natura con un albero di carpine i cui rami fuoriescono direttamente dalle mura.
Il Lago Laceno e Bagnoli Irpino
Bagnoli Irpino è anche il comune che ospita il Laceno, la più famosa e frequentata stazione sciistica della Campania.
Un tempo il Laceno era sinonimo di neve e di sci e punto di ritrovo per gli amanti degli sport invernali, con i suoi impianti di risalita e le piste di diversa difficoltà, purtroppo, ormai da diversi anni, gli impianti sono chiusi.
Un’oasi naturalistica che in ogni stagione dell’anno offre un panorama invidiabile con i suoi boschi, i corsi d’acqua, le straordinarie Grotte del Caliendo, la ricca fauna e, inevitabilmente, la gustosa cucina, incentrata su prodotti dai sapori forti (oltre al tartufo, funghi porcini, pecorino bagnolese, castagne).
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