Le azioni sanguinarie dei serial killer appartenenti alla setta lombarda Bestie di Satana che operò a cavallo dello scorso secolo in provincia di Varese,
Le Bestie di Satana sono stati tra i serial killer più sanguinari d’Italia. Si tratta di un gruppo che era dedito al Satanismo e che imperversò in Lombardia a cavallo del secolo scorso.
Tre cruenti omicidi, l’induzione al suicidio del giovane Andrea Bontade, questi i casi accertati ed ascritti alle nefande gesta delle Bestie di Satana, che generò terrore e sconforto in Lombardia a cavallo tra la fine del secolo scorso e dei primi anni 2000.
Sette le persone ritenute responsabili di violenza di gruppo e delle 4 morti accertate, anche se in un primo momento, gli inquirenti li ritennero responsabili di altre morti sospette e scomparse, fino ad ipotizzare che la mattanza delle Bestie di Satana avesse riguardato ben 22 persone.
I criminali rispondono ai nomi di Nicola Sapone, Paolo Leoni, Pietro Guerreri, Andrea Volpe, Mario Maccione, Eros Monterosso e Marco Zampollo.
A distanza di tanti anni, alcuni dei protagonisti di queste vicende hanno pagato i propri debiti con la giustizia e tornati liberi.
Bestie di Satana
Tutte le uccisioni delle Bestie di Satana sono maturate nell’ambito degli appartenenti alla setta, formatasi in provincia di Varese.
I primi assassini
Il primo duplice omicidio del gruppo satanista avvenne nel 1998, il 17 gennaio. A morire per mano delle Bestie di Satana furono due giovanissimi fidanzati, frequentatori del gruppo, Chiara Marino uccisa a coltellate e Fabio Tollis, colpito prima da una lama e poi finito a colpi di martello da muratore.
I loro corpi furono ritrovati solo a maggio del 2004, ma la scomparsa e dunque la data di morte venne successivamente accertata alla sera del 17 gennaio, quando Tollis telefonò a casa dicendo di non rientrare per la notte. Da quel momento si persero le tracce dei due fidanzati.
Fidanzati che furono ritrovati solo nel 2004, quando furono arrestati Andrea Volpe ed Elisabetta Ballarin.
Il terzo omicidio della setta
Nel mese di gennaio di quell’anno, infatti, fu ritrovata cadavere, nei boschi di Golasecca, centro vicino a Somma Lombardo, la 27enne Mariangela Pezzotta, prima sparata e poi finita a colpi di badile.
I primi arresti
Le forze dell’ordine arrestarono Andrea Volpe, ex fidanzato della Pezzotta e l’allora fidanzata Ballarin. Dall’arresto ripresero le indagini sulla morte di Chiara Marino e Fabio Tollis, andando a scavare nei rapporti di tutti gli affiliati alla setta.
A giugno del 2004, la svolta nelle indagini che porto all’arresto anche di Nicola Sapone, amico di Volpe, presente sul luogo del delitto di Mariangela Pezzotta, accorso su richiesta dell’amico.
Nei giorni successivi vengono portati in carcere anche Pietro Guerrieri, Mario Maccione, Eros Monterosso, Paolo Leoni e Marco Zampollo.
Il suicidio indotto di Andrea Bontade
Al gruppo, nel corso delle indagini, fu addebitato anche il suicidio, istigato dalle Bestie di Satana, di Andrea Bontade, che terminò la folle corsa con la sua auto, contro un muro, nel settembre 1998, a seguito di una serata in discoteca durante la quale in compagnia degli adepti aveva fatto uso di droghe pesanti.
Stando alle dichiarazioni raccolte dagli inquirenti, Bontade fu istigato al suicidio con la minaccia di morte che sarebbe giunta per mano del gruppo se non avesse provveduto da solo a togliersi la vita. Proposito che il giovane mise in atto a bordo della sua auto.
Altre morti sospette
Altre morti sospette, sebbene mai provate a carico delle Bestie di Satana, vengono riferite all’azione del gruppo.
Si tratta di giovani e giovanissimi della zona, morti suicidi o il cui corpo è stato ritrovato con evidenti segni di violenza.
La vicenda delle Bestie di Satana destò scalpore in Lombardia ed in tutta Italia, per lo scenario in cui gli omicidi erano maturati, nell’ambito del gruppo che era dedito a riti satanici ed all’uso di droga, nonché in contatto con altri gruppi dediti a riti macabri in altre aree di Italia.
Le condanne
Tutti gli arrestati furono condannati alla pena detentiva: Nicola Sapone e Paolo Leoni furono condannati all’ergastolo, mentre per gli altri responsabili le pene comminate andavano dai 29 anni per Zampollo ai 16 di Maccione.
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