Nel mondo dei libri si innova poco, ma qualcosa finalmente si muove. Intendiamoci, Bookabook non è una casa editrice nuova, è oramai sulla scena da quasi dieci anni. Ma si distingue dalla case editrici tradizionali perché sperimenta molto: dai social al rapporto con le librerie.

Ecco come funziona Bookabook

La particolarità di Bookabook è di costruire, attorno a ogni manoscritto selezionato, una campagna di crowdfunding.

Ma perché il crowdfunding? Ce lo racconta l’editore, Tomaso Greco. “Il crowdfunding è uno strumento eccezionale e immediato per costruire una comunità di lettori attorno a ogni titolo prima ancora che sia pubblicato. Un libro con una comunità ha una marcia in più, non rimane un discorso tra l’editore e l’autore, come purtroppo accade molto spesso in editoria”.

A differenza delle principali piattaforme di crowdfunding, quella con Bookabook è un’esperienza assistita. Gli autori hanno a disposizione durante la campagna un tutor della casa editrice e godono della pubblicità sui social per il proprio libro. Tutto naturalmente senza spese per l’autore, di nessun tipo.

Terminata con successo questa prima fase inizia l’attività più classica della casa editrice: editing accurato sul testo, revisione delle bozze e progetto grafico di interni e copertina. Oltre ovviamente a tutte le attività di gestione di stampa e tirature.

E dopo? I lettori che hanno scelto di partecipare alla campagna di crowdfunding riceveranno le copie pre ordinate con qualche settimana di anticipo sull’effettiva pubblicazione. In tempo per leggere l’edizione definitiva e dar vita al passaparola.

I libri pubblicati arrivano poi nelle librerie grazie al partner a cui è affidata la distribuzione, Messaggerie Libri.

Bookabook: esperienze degli autori

Fin qui sembra tutto estremamente positivo e promettente, ma è davvero così? Già in passato abbiamo visto grandi promesse di innovazione editoriale non mantenute. O che, peggio, si sono trasformate in grandi delusioni.

Abbiamo deciso di “guardare sotto il cofano” di quello che racconta la casa editrice e di leggere direttamente quello che dicono i loro autori.

Ecco che cosa è venuto fuori.

Pecuniami, autrice del libro Signore, è ora di contare! racconta così il suo lavoro con la casa editrice: “Scrivere per Bookabook significa coniugare l’esperienza con una casa editrice mantenendo la tua autonomia, indipendenza e libertà di creazione”.

Silvia Algerino, autrice de Come se fossimo già madri ha fatto una recensione della sua esperienza con Bookabook sul suo blog “Sono molto grata al team di Bookabook per avermi dato tutte le opportunità che ho avuto e per aver seguito passo passo la pubblicazione del mio libro come se fosse il loro. Perché è il loro.”

E il crowdfunding? Convince gli autori o vivono la campagna come uno “scoglio da superare” per pubblicare?

Così Sara Recordati, autrice de La Figlia sconosciuta “Il crowdfunding chiaramente non lo conoscevo, ma loro mi hanno dato gli strumenti, mi hanno spiegato come fare e in dieci giorni ho finito la mia campagna.”

Bookabook: opinioni degli addetti ai lavori

Per l’editoria tradizionale rappresenta un esperimento accolto postivamente, le opinioni su Bookabook sono generalmente buone, con qualche riserva qua e là.

Sicuramente si guarda con interesse a un modo di intendere il rapporto con il lettore capace di rivoluzionare meccanismi ormai antiquati.

Ma è proprio il ruolo del lettore che fa alzare le sopracciglia a qualcuno. Perché, ecco l’obiezione, è vero, sono i lettori a decidere i libri che arrivano sugli scaffali delle librerie, ma che competenze tecniche hanno i lettori per decidere i libri che vengono pubblicati?

La casa editrice rassicura sul punto. “Ogni manoscritto viene selezionato sulla base della qualità e dell’originalità da parte della nostra redazione. Solo una volta selezionato viene poi proposto ai lettori. Non tradire il rapporto costruito negli anni con i lettori per noi è fondamentale.”