Idee e suggerimenti per organizzare una gita fuori porta in provincia di Avellino, nel cuore interno della Campania
La ricerca della felicità nelle piccole cose, la costanza del tempo che scorre lento, i profumi delle case che inondano i vicoli scandendo il ritmo delle giornate.
C’è un saggio della bellezza rigenerante nei piccoli borghi delle aree interne della Campania. Spesso lontano dai circuiti battuti dai turisti della domenica, in provincia di Avellino si celano alcuni luoghi davvero affascinanti, che nulla hanno da invidiare, quanto a storia, natura e prodotti enogastronomici a più rinomati paesi del centro Italia.
A pochi chilometri da città come Napoli, Salerno, Caserta e dalle mete turistiche per eccellenze della Campania (Pompei, Amalfi, Sorrento) addentrandosi nella provincia di Avellino si incontrano tanti piccoli centri ognuno con una propria storia da raccontare, ognuno con peculiarità attrattive, ognuno con una proposta gastronomica molto interessante.
Irpinia da Scoprire
Ecco cinque perle irpine che meritano di essere scoperte.
Montella
Annidato tra le verdi montagne dell’Appennino campano, prima di raggiungere il centro storico è d’obbligo una tappa al Convento di San Francesco a Folloni, le cui origini risalgono al Duecento e sarebbero legate al passaggio di San Francesco d’Assisi che, diretto sul Gargano, fece tappa nel bosco di Folloni dove i suoi confratelli eressero poi il primo edificio di culto.
Fare tappa qui per scoprire un ruolo suggestivo e gli aneddoti leggendari legati al passaggio del poverello d’Assisi e alle sue meditazioni nella natura.
Visitando Montella, non si può mancare di assaggiare le castagne, punto di forza dell’economia locale insieme ai prodotti caseari, in diverse forme, dalle caldarroste ai raffinati marron glacé, che catturano l’essenza autunnale di questo luogo incantevole.
Qualche idea per una gustosa sosta? Poggio del Principe, Pepenero e Il Castagneto per gustare i piatti tipici locali. Nel periodo estivo, una buona tappa per un picnic all’aperto è il Bioparco della fattoria Rosabella.
Sagra Montella
La sagra da non perdere è quella della castagna che quest’anno si terrà da venerdì 1 a domenica 3 novembre e da venerdì 8 a domenica 11 novembre 2024.
Bagnoli Irpino
Poco distante da Montella, ecco un altro piccolo gioiello dell’Irpinia: Bagnoli Irpino, il paese del Tartufo Nero, il tubero che arricchisce i piatti con il suo aroma intenso e profondo.
Oltre ai tesori culinari, questo borgo medioevale ben tenuto è la porta d’accesso al Laceno, un altopiano in cui recarsi in ogni stagione dell’anno per escursioni naturalistiche e sport invernali.
In autunno si svolge una grande festa dedicata al tartufo, con eventi che attraggono appassionati da tutto il mondo, pronti a scoprire i segreti di questo pregiato prodotto del bosco irpino.
Manco a dirlo, ogni ristorante della zona è pronto a deliziare i palati con piatti a base di tartufo. Qualche suggerimento? Il Fauno, Lo Spiedo, la Cascina del Tartufo.
Nero di Bagnoli, Mostra Mercato del tartufo.
Taurasi
L’Irpinia, è noto, è terra di grandi vini. Forti, consistenti, tenaci, proprio come i contadini di queste parti che per primi ne hanno forgiato il carattere.
Per chi voglia andare al cuore della produzione enologica irpina, il suggerimento è una sosta al borgo di Taurasi, il comune che dà il nome al rosso Docg per eccellenza della provincia di Avellino.
Il centro storico è arroccato intorno al Castello Marchionale la cui prima edificazione risale addirittura al VII secolo d.C. Oggi il restaurato edificio è sede dell’Enoteca Regionale dei Vini dell’Irpinia. Una visita al castello è il primo passo per immergersi in un mondo fantastico, fatto di raccolte, pigiature, fermentazioni e imbottigliamenti.
Visitare Taurasi significa innanzitutto entrare nel mondo rurale delle numerose cantine che punteggiano il paese, come quelle storiche di Antonio Caggiano.
Fiera Enologica di Taurasi
L’evento gastronomico più importante si tiene ogni anno a metà Agosto ed è la Fiera Enologica di Taurasi
Calitri
Quanti sanno che in Irpinia c’è un piccolo paese che da anni incanta artisti, poeti e vecchi bohemien di tutto il mondo? Fare un salto a Calitri per credere.
Questo centro della provincia di Avellino che guarda verso oriente è noto per le sue case color pastello disposte a gradoni su una collina ed una vista sulla valle sottostante che incanta.
Il suo centro storico è ben conservato: qui è possibile visitare botteghe artigiane che mantengono vive le antiche tecniche di lavorazione della ceramica.
Il borgo è celebre, manco a dirlo, anche per le sue eccellenze gastronomiche, su tutte le Cannazze, un tipo di pasta fatta a mano ed essiccata al sole condita con un ragù classico, ed il Caciocavallo Podolico, un formaggio dal gusto intenso, prodotto con latte di una razza bovina autoctona che pascola liberamente nelle aree montuose circostanti e poi lasciata ad invecchiare in grotta.
Osteria Tre Rose, La Grotta dell’Arco e La Gatta Cenerentola tre indirizzi in cui far tappa per provare delle prelibatezze uniche.
Sponz Fest
L’evento più importante che si tiene a calitri è lo “Sponz Fest” organizzato dal cantante Vinicio Capossela. Purtroppo l’edizione 2024 è stata annullata, si spera che possa riprendere nel 2025
Lacedonia
Ultima tappa di un viaggio alla scoperta di angoli di bellezza nascosta in provincia di Avellino è uno dei comuni più lontani dal capoluogo, che si affaccia verso la campagna dauna.
Si tratta di Lacedonia, borgo arroccato che domina la valle circostante scavata dal fiume Osento, una zona ideale per la pratica del trekking, ricca di Sentieri naturalistici come il Percorso del monte Pauroso e Percorso delle contrade Serrone e Macchialupo.
Negli ultimi anni lo skyline è stato modificato dalla presenza di uno dei più grandi parchi eolici del sud Italia. Ma l’unicità di questo territorio resta ben visibile anche nei luoghi da visitare.
- Il Castello di Pappacota che risale al Cinquecento,
- Il MAVI (Museo Antropologico Visivo) – Mostra allestita all’interno di un palazzo ottocentesco, costituita dai 1.801 scatti fotografici dell’antropologo statunitense Frank Cancian e incentrati sulla riscoperta della civiltà contadina lacedoniese,
- Il Bosco Origlio – Area verde con sorgenti minerali, querce plurisecolari
- Il Lago San Pietro, in cui si trovano gli alberi monumentali denominati “Cerro del Tesoro” e “Cerro del Drago“, dichiarati di rilevanza regionale
- La Concattedrale di Santa Maria Assunta – Edificata nel XVII secolo, nota anche come “Chiesa di Santa Maria Assunta”
- La Chiesa di Santa Maria della Cancellata – edificio di culto antichissimo che, in epoca romana, era dedicata alla dea Iside
Nei dintorni vengono coltivati gli uliveti di Olive Masciatiche dalle quali si produce un olio dal gusto dolce e fruttato, che uniti ai percorsi rupestri, alle numerose grotte presenti lungo i sentieri naturalistici che circondano il centro del paese sono esperienze che lasciano a bocca aperta.
A bocca aperta, naturalmente, lasciano anche le tante pietanze che la tradizione gastronomica locale offre, che è possibile degustare a La Cicogna bistrot, all’Agriturismo I Due Ponti o alla Trattoria Vitale.
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