Scopri la recensione e guarda il trailer di “Brain on Fire” su Netflix.
È stato pubblicato su Netflix nel 2018 e rappresenta un titolo poco conosciuto ma interessante per chi è alla ricerca di film drammatici ispirati a storie vere.
Diretto e scritto dal regista irlandese Gerard Barrett, questo film è basato sul libro di memorie di Susannah Cahalan “Brain on Fire: My Month od Madness” (“Cervello in fiamme: il mio mese di follia”) e vede protagonisti Chloe Grace Moretz (“The Eye”, “Hugo Cabaret”), Jenny Slate (“Un tranquillo weekend di mistero”), Tyler Perry (“Don’t Look Up”, “Star Trek”) e Thomas Mann (“Quel fantastico peggior anno della mia vita”).
Si intitola proprio “Brain on Fire”, uscito nel 2016 e presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival.
Il film racconta la storia realmente accaduta a una giornalista del New York Post che improvvisamente si ritrova addosso una misteriosa malattia, diagnosticata come un disturbo psicotico.
Probabilmente sarebbe stata ricoverata nel reparto psichiatrico di un ospedale e sarebbe morta di encefalite, se non fosse stato per gli sforzi e le capacità del neurologo siro-americano Souhel Najjar che si appassionò al suo caso riuscendo invece a rintracciare e a curare una forma rara di malattia autoimmune.
Un tema dunque particolarmente delicato e controverso quello delle turbe psichiche, che conduce lo spettatore nel disagio sociale ed emotivo, nella lacerazione interiore e nella disperazione più profonda vissuti dalla giornalista e dall’intera sua famiglia. Un po’ un mix, a livello stilistico, tra il medical drama alla “Grey’s Anatimy” e una sorta di thriller psicologico che richiama alla lontana “Rosemary’s Baby”.
Il regista focalizza la prima parte della pellicola sulla paranoia e sulle suggestioni, tra allucinazioni e violente manifestazioni d’ira, mentre la seconda è più connessa alla parte medica, con l’ingresso in scena del Dr. Najjar e il conseguente rapporto medico-paziente.
Questo film disponibile tra i drammatici-biografici su Netflix ha un gradimento da parte degli utenti di Google pari all’81%, mentre sul sito Rotten Tomatoes è pari al 13% con sole 16 recensioni (ma un audience score del 67%) e infine su IMDb ha una valutazione di 6,6 su 10.
Molto intenso il trailer, disponibile anche su YouTube, che ripercorre tutta la vicenda dalla condizione di vita serena e spensierata al baratro esistenziale per una patologia sconosciuta per la quale sembrava non ci fossero speranze.
La trama di “Brain on Fire” in streaming su Netflix, nello specifico, narra come detto la storia vera della giornalista del New York Post Susannah Cahalan, giovane reporter in carriera. La sua vita procede serena con il lavoro dei sogni per il quale viene molto apprezzata, con un fidanzato innamorato e una famiglia solida alle spalle.
La sua felice esistenza viene però stravolta dall’insorgere di alcuni strani sintomi, che le provocano occasionalmente profondi stati di trance, allucinazioni, convulsioni, ipersensibilità e svenimenti improvvisi.
A questi malesseri improvvisi e inspiegabili si unisce un netto cambiamento dal punto di vista comportamentale, che vira sull’aggressivo e sul violento. Inizia così un duro percorso alla ricerca della diagnosi giusta, che porterà la ragazza e i suoi familiari a entrare e uscire da numerose cliniche, prima di scoprire cosa sta “bruciando il suo cervello”.
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