La caduta dei capelli è un problema che riguarda milioni di persone, soprattutto uomini, ed è sempre attuale poiché dipende da una pluralità di fattori e ha un forte impatto psicologico e sociale sulla vita di chi ne è colpito.
Per saperne di più, affidiamoci alla guida al trapianto dei capelli dell’Istituto Helvetico Sanders, che illustra cause, caratteristiche e possibili rimedi alla calvizie.
Come si fa a capire se si diventa calvi?
Esiste una classificazione dei tipi di calvizie, molto utile per riconoscere i livelli di avanzamento e permettere agli esperti di intervenire nel modo più efficace.
Questa classificazione è cambiata nel corso del tempo, poiché il Dottor O’Tar Norwood, nel 1975, ha perfezionato la tabella che era stata creata dal Dottor James B. Hamilton, per questo oggi la suddivisione in livelli è universalmente nota come Scala Hamilton-Norwood.
Gli stadi della calvizie sono attualmente suddivisi in 12 livelli:
Lo Stadio I corrisponde a una situazione normale, in cui non si è ancora verificata la caduta dei capelli ma potrebbe esserci un lievissimo diradamento.
Lo Stadio II è caratterizzato da una stempiatura visibile, con una caduta di capelli in aumento che potrebbe aggravarsi nel giro di 5-10 anni. Lo Stadio II A si differenzia per un arretramento dell’attaccatura più accentuato su tempie e linea frontale.
Se la calvizie è classificata allo Stadio III significa che è conclamata, perciò potrebbe aumentare velocemente in pochi anni ed è necessario intervenire al più presto.
Nel caso dello Stadio III A la recessione frontale ha raggiunto un livello maggiore, è una forma di calvizie diffusa fra gli anziani ma si verifica anche nei casi di calvizie precoce.
Lo Stadio III Vertex è un’ulteriore variante che consiste nel diradamento accentuato sul vertice, oltre che lungo le tempie.
Quando l’alopecia è allo Stadio IV, significa che il diradamento è arrivato a un livello avanzato nella zona superiore, mentre nello Stadio IV A è più visibile nella zona frontale e sulle tempie, in ogni caso sempre a un livello marcato.
Lo Stadio V corrisponde a una calvizie molto estesa, in cui la parte coperta di capelli è via via più ridotta. La variante Stadio V A è quella che identifica la calvizie in cui le zone del vertex e fronto-temporale sono praticamente unite in una sola area calva.
Quali sono i livelli di calvizie femminile?
Contrariamente a quanto si crede, la caduta dei capelli avviene anche nelle donne, può essere causata da una predisposizione genetica o da fattori esterni (stress, cattive abitudini alimentari, fumo, abuso di farmaci), ma può avvenire anche nella post-gravidanza o in menopausa.
Poiché la calvizie si manifesta in modo diverso nelle donne (è concentrata nella parte superiore al centro della testa), la classificazione è differente. È stato il Dottor Erich Ludwig nel 1977 a individuare per primo i gradi della calvizie femminile, per questo la suddivisione è chiamata Scala Ludwig.
Il Grado 1 corrisponde a una situazione normale, in cui non si è ancora verificata l’alopecia, però potrebbe esserci un lievissimo diradamento; il Grado 2 è l’alopecia moderata, che si manifesta con una diminuzione della densità dei capelli in tutta la parte superiore e centrale; il Grado 3 si riferisce all’Alopecia severa, in cui la caduta dei capelli è sempre più accentuata, sebbene nelle donne non porti alla calvizie totale, di solito.
Successivamente, lo studioso Savin ha elaborato una classificazione più precisa, tuttora molto utilizzata, che prevede: la calvizie di I grado, che si presenta come un lieve diradamento dei capelli sulla parte superiore del cuoio capelluto, più o meno marcato a seconda dell’intensità della caduta di capelli; il II grado, in cui il diradamento è molto visibile e ha un impatto molto negativo dal punto di vista estetico; il III grado, che corrisponde alla calvizie estesa su tutta la parte superiore della testa; infine l’alopecia avanzata e quella frontale che sono molto rare, poiché prevedono il diradamento su tutto il capo e una grave recessione frontale.
Quali sono i rimedi possibili alla calvizie
Nel caso dell’alopecia androgenetica maschile, oggi sappiamo che non dipende da un eccesso di ormoni maschili, bensì da una diversa sensibilità del follicolo a questi stessi ormoni.
Gli uomini affetti da calvizie producono una maggiore quantità di DHT a livello follicolare in alcune zone del capo: il DHT danneggia il follicolo, accorciando la fase di crescita del capello e provocando una miniaturizzazione del follicolo stesso e dei capelli da esso prodotti.
Tra le tecniche più evolute di trapianto dei capelli, c’è l’autotrapianto con protocollo Istituto Helvetico Sanders SMART FUE, che prevede una soluzione elaborata su misura per il singolo caso e un monitoraggio costante dei risultati ottenuti.
Con il trapianto è possibile recuperare la capigliatura e avere capelli più folti e sani, tuttavia ogni intervento deve essere stabilito in base alle caratteristiche personali e al livello di calvizie, poiché le soluzioni spaziano da trattamenti da effettuare prima del trapianto a percorsi da seguire nel tempo, poiché alcune situazioni possono richiedere diversi controlli e i risultati ottenuti sono visibili nel corso dei mesi, per questo è opportuno affidarsi a esperti qualificati evitando rimedi “miracolosi” che non possono in alcun modo garantire la salute del cuoio capelluto.
La caduta dei capelli si può contrastare se si conoscono le cause del problema e si identificano le criticità in atto, perché ogni calvizie è un caso a sé stante.