Sono sempre di più le persone che in questi ultimi mesi si stanno interessando alle dinamiche dei mercati dell’energia elettrica e del gas; i motivi di questo interesse sono sostanzialmente due: il primo è che le bollette energetiche (luce e gas) sono molto aumentate nell’ultimo periodo e il secondo è che fra non molto tempo (il 10 gennaio 2024 per la precisione) cesserà di esistere il cosiddetto “mercato tutelato” che adesso si contrappone al “mercato libero”.
Questi due fattori hanno spinto sempre più utenti a interrogarsi su un eventuale cambio di fornitore di energia cercando di capire quali fossero le migliori offerte di luce e gas presenti sul mercato. Attualmente, infatti, sono decine i fornitori luce/gas presenti nel nostro Paese e districarsi fra le varie offerte può non essere semplice. Cerchiamo quindi capire quali sono le cose più importanti da sapere relativamente a un eventuale cambio di fornitore energia elettrica rispondendo alle domande più comuni che un utente può farsi.
Cambio di fornitore energia elettrica: le cose da sapere
Ecco le domande più comuni di chi sta valutando di cambiare il proprio fornitore di energia elettrica.
Cambiare fornitore energia elettrica è complicato? – No, oggi la procedura di cambio fornitore è molto semplice e rapida; non sono necessari interventi sui contatori e non ci saranno nemmeno interruzioni del servizio di fornitura. Di norma la pratica di disdetta è gestita perlopiù dal nuovo fornitore. La procedura può essere telefonica oppure online.
Si deve pagare una penale quando si cambia fornitore di energia elettrica? – No, un fornitore di energia elettrica può essere cambiato in qualsiasi momento se non si è soddisfatti della sua proposta economica o del suo servizio. Non è dovuta alcuna penale.
Cambiare fornitore comporta dei costi? – Di norma il cambio è gratuito, sia quando si passa dal mercato tutelato a quello libero, sia quando si passa da un operatore all’altro del mercato libero. A discrezione del fornitore è possibile che sia addebitato un contributo di 27 euro qualora si effettui un passaggio a un nuovo operatore prima di 12 mesi dal precedente passaggio. Se si passa dal mercato libero al mercato tutelato si deve sostenere il costo di un bollo per il contratto (16 euro). Ricordiamo però che il mercato tutelato cesserà di esistere il 10 gennaio 2024.
Quale procedura si deve seguire per effettuare il cambio di fornitore? – Dopo aver valutato le varie offerte presenti sul mercato, si può contattare il fornitore che più ci sembra adeguato alle nostre esigenze o tramite telefono o, più comodamente, tramite portale web; in quest’ultimo caso si deve generalmente seguire una procedura guidata molto semplice che ci aiuta nelle varie scelte. Per evitare perdite di tempo è importante avere a portata di mano alcuni dati e documenti: documento di identità valido, codice fiscale, una bolletta del fornitore che vogliamo lasciare, il codice POD (presente sulla bolletta), il codice IBAN (se optiamo per la domiciliazione bancaria dei pagamenti delle bollette).
Quali sono le tempistiche relative al cambio di fornitore? – In linea generale, i tempi per il cambio nel caso di clienti domestici vanno dai 30 ai 60 giorni circa; nel caso di utenze non domestiche, dal servizio di maggior tutela circa 30 giorni; dal mercato libero circa 90 giorni.
Quale fornitore scegliere? – È importante scegliere un fornitore che offra un servizio di qualità a prezzi convenienti; fra le tante proposte sul mercato, una particolarmente interessante e “smart” è quella di Wewiki, che propone l’innovativo sistema della “carica mensile” e la gestione dei consumi tramite app. La carica mensile evita le fatturazioni in acconto con consumi determinati in maniera arbitraria; è infatti l’utente a scegliere l’importo delle fatture in acconto scegliendo una carica mensile adeguata ai suoi consumi. Sul portale web di Wewiki si può vedere nel dettaglio come funziona questo innovativo sistema che garantisce risparmi sensibili.