Quello della cannabis light è un mercato giovane. Tutto, infatti, è iniziato nel 2017, precisamente a gennaio. Risale a quel periodo, infatti, l’entrata in vigore della Legge 242/2016. Questo testo normativo, redatto con lo scopo di valorizzare la filiera agroalimentare della canapa, ha di fatto reso legale il consumo e la commercializzazione di cannabis non psicoattiva.
Entrando nel vivo delle sue caratteristiche, ricordiamo che si tratta di cannabis con una percentuale di THC molto bassa, pari allo 0,2% massimo. Per amore di precisione, è il caso di specificare che, a causa della difficoltà, lato produttori, nel mantenimento della soglia sopra citata, è stato introdotto un limite di tolleranza pari allo 0,6%.
Detto questo, non resta che entrare nel vivo dei cambiamenti che, in questi anni, hanno investito il mercato della cannabis a basso contenuto di THC.
Cannabis light: il percorso dal 2017 a oggi
Il mercato della cannabis light è stato interessato da mutamenti notevoli dal 2017 a oggi. Inizialmente, ad acquistare sono stati soprattutto i consumatori abituali di cannabis psicoattiva, che hanno trovato nella soluzione ricordata nelle righe precedenti un’alternativa piacevole e, nel contempo, non dannosa per il fisico.
Man mano che la popolarità della cannabis light è cresciuta, ad alimentare il business sono arrivate anche altre tipologie di utenti. In questo novero è possibile considerare coloro i quali soffrono d’insonnia e sono alla ricerca di rimedi naturali utili contro questa problematica. Tra queste alternativa, spicca l’olio di CBD o cannabidiolo, principio attivo della cannabis più famoso dopo il THC e privo di effetti psicoattivi.
Nel quadro che stiamo descrivendo è il caso di includere anche l’interesse, cresciuto tantissimo negli ultimi anni, nei confronti della cosmesi naturale. Questo settore, in continua espansione, vede nel mercato della cannabis un riferimento molto interessante.
Il già ricordato CBD, infatti, si contraddistingue per importanti effetti antinfiammatori e seboregolatori. Non a caso, viene spesso preso in considerazione per cosmetici utilizzati contro l’acne.
Il nodo della sostenibilità
Soprattutto nel corso dell’ultimo anno e mezzo a causa dell’emergenza sanitaria, è maturata in tantissime persone una maggior consapevolezza in merito all’impatto delle scelte di acquisto sull’equilibrio ambientale. Questo ha avuto delle ripercussioni sul mercato della cannabis? Assolutamente sì! Il motivo è molto semplice: la canapa è una pianta estremamente sostenibile. Prima di tutto, cresce anche in terreni avversi per altre specie, aspetto che la rende una preziosa alleata contro il consumo di suolo. Pianta che richiede molte meno risorse idriche e ha, a parità di ettaro, una resa maggiore rispetto ad altre specie, purifica il suolo in cui viene coltivata.
L’attenzione alle peculiarità sostenibili di una delle piante più antiche del mondo – viene impiegata dall’uomo da tempo immemore – si è concretizzata soprattutto nell’aumento dei numeri relativi all’acquisto di prodotti tessili, alcuni dei quali legati al mondo dell’abbigliamento e della calzatura. Oltre agli aspetti sopra citati e relativi all’ambiente, quando si parla di questi prodotti è il caso di chiamare in causa anche la resistenza. In un periodo come quello che stiamo attraversando, con il risparmio economico tra le priorità di numerose famiglie, comprare un paio di scarpe amiche della natura e nel contempo in grado di durare nel tempo è una gran cosa!
Le frontiere del prossimo futuro
Le frontiere del prossimo futuro per il mercato della cannabis light sono all’insegna della positività: nonostante il successo di questi anni e la nascita di diverse attività, il mercato non è ancora saturo. Lo spazio c’è e per presidiarlo è necessario fare attenzione ad aspetti come il customer care. Si tratta di un punto importante su cui concentrarsi in quanto, in generale, i diversi brand non si differenziano molto per quanto riguarda i prodotti e, alla luce di ciò, è opportuno distinguersi in altri modi.