Scopri come cambierà il mondo del lavoro con l’uso sempre più massiccio dell’intelligenza artificiale che sta affiancando i processi di robotizzazione.
L’intelligenza artificiale, combinata con automazione e digitalizzazione, sta cambiando il panorama lavorativo, aprendo nuove opportunità per le competenze del futuro, ma anche contribuendo a rendere obsoleti alcuni lavori, tradizionali e non solo.
Pensiamo, ad esempio, alla nuova ChatGPT, la chatbot in grado di relazionarsi con un essere umano con apprendimento automatico. Può generare testi per siti Web, post per social media, descrizioni di prodotti, titoli e riepiloghi, nonché insegnare le lingue.
Una serie di attività che garantiscono lavoro e prospettive a migliaia e migliaia di professionisti. L’impatto è facilmente intuibile, anche se è altrettanto chiaro che non tutti perderanno automaticamente la propria occupazione.
Ci sarà spazio per nuove competenze e riconversioni professionali, ma sarebbe un errore ridimensionare il fenomeno.
Nuovi posti e tagli di personale
A fronte dei tanti posti di lavori che salteranno, quanti, e soprattutto quando, ne saranno creati? Sono queste le domande alle quali trovare risposte rapide ed efficaci. Come sempre è un problema di saldi e, quindi, di numeri.
Nell’attesa degli eventi, qualche idea ce la possiamo iniziare a fare. Le aree che, in un modo o nell’altro, rischiano di essere pesantemente danneggiate dall’IA sono, in prima battuta, quelle assicurative e finanziarie e quella legale.
Si annunciano tagli e licenziamenti anche nel settore del telemarketing. L’apprendimento automatico, come detto, potrebbe costare il posto anche a chi insegna le lingue oppure storia e letteratura.
Allarme nel settore vendite
Rischiano, e non poco, anche i venditori nel settore retail. Anche loro potrebbero, almeno in parte, essere sostituiti dalle macchine erogatrici di prodotti o, più semplicemente, dalla piena affermazione delle vendite online, in progressiva crescita dopo il forte impulso ricevuto durante i lunghi mesi della pandemia.
Non si annunciano tempi facili anche per cuochi e camerieri, seguiti dagli addetti alle pulizie e da facchini e magazzinieri. Tutti impieghi ad alto rischio di estinzione, in quanto potrebbero essere rimpiazzati dai servizi forniti da robot dotati di intelligenza artificiale.
Stesso destino tutt’altro che tranquillo anche per hostess e operatori turistici, così come per postini e impiegati postali e con lo sviluppo della guida autonoma assistita dall’intelligenza artificiale sono a rischio anche tassisti, autisti, piloti e camionisti.
In pericolo le mansioni più ripetitive e semplici
In bilico anche i tipografi, i cassieri al supermercato (il numero delle casse automatiche è in continuo aumento), i traduttori e gli interpreti, i fotografi e il personale impiegato nei negozi, sempre più soppiantati dagli e-commerce.
Insomma sono soprattutto le mansioni più ripetitive e semplici ad essere a rischio, in quanto codificabili e replicabili anche da una macchina.
Più di una preoccupazione anche per i macchinisti dei mezzi di trasporto pubblico, sostituiti dalle macchine, e gli operai in generale, sostituiti dai robot.
In molte officine e carrozzerie, ad esempio, i robot-verniciatori sono già una realtà.
Meno IA negli ospedali e in tribunale
Anche se una recente ricerca di Goldman Sachs, pubblicata su L’Economist, evidenzia che l’intelligenza artificiale cancellerà ben 300 milioni di posti, non bisogna pensare ad una sostituzione secca e immediata del lavoratore che, in molti casi, si troverà nella posizione di controllore dell’intelligenza artificiale.
Anche questo è uno scenario da tener ben presente.
Ci dovrebbe essere meno spazio per l’IA per compiti delicati come pronunciare una sentenza in tribunale o valutare lo stato dei pazienti in ospedale. Per infermieri e addetti al settore sanitario il rischio di perdere il posto di lavoro è molto basso.
Così come è facilmente intuibile come l’intelligenza artificiale non possa soppiantare la creatività e, quindi, sostituire l’uomo nei tanti lavori in cui il valore aggiunto è ancora la passione e la dedizione e i rapporti con il mercato e i clienti sono di fondamentale importanza.
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