Scopri come rinegoziare il mutuo, passare dal tasso variabile a quello fisso o, infine, optare per la surroga.

Passare dal tasso variabile a quello fisso può aiutare a superare la crisi senza troppi danni: la Legge di Bilancio 2023 prevede una soluzione molto conveniente.

È sempre più frequente il caso in cui, complice la crisi economico-finanziaria o altre difficoltà personali, non si riesca a rispettare il pagamento delle rate mensili di un mutuo.

Rinegoziare il mutuo, passare dal tasso variabile a quello fisso o, infine, optare per la surroga del mutuo sono le tre strade a disposizione per superare il difficile momento senza particolari danni.

In realtà ce ne sarebbe anche una quarta, l’estinzione, che richiede però una buona disponibilità di liquidità. Un’ipotesi decisamente meno frequente, soprattutto se la decisione di rivedere il mutuo parte da una situazione di difficoltà economica.

Per accedere alla rinegoziazione del mutuo e modificare diverse condizioni contrattuali, come tassi di interesse e spread, tipo di contratto e durata del prestito, è necessario inoltrare una richiesta alla banca prestatrice o alla società finanziaria con cui si è aperto il finanziamento.

Come passare dal tasso variabile al fisso

La procedura consente dunque di cambiare le condizioni contrattuali in corso del mutuo, attraverso un nuovo accordo con la banca che lo ha erogato.

Una richiesta che l’istituto di credito, o altro soggetto finanziatore, non è obbligata ad accettare ma che di fatto, anche solo per evitare di avviare complesse procedure di recupero, tende ad accogliere, con le dovute cautele.

La Legge di Bilancio 2023 consente però, in presenza di alcuni presupposti, la rinegoziazione del mutuo a determinate condizione, senza che la banca possa sottrarsi.

Grazie ad una norma del 2012, reintrodotta nella recente Legge di Bilancio, è infatti possibile passare dal tasso variabile al tasso fisso senza costi aggiuntivi, purché l’importo originario sia inferiore a 200.000 euro, l’ISEE non superiore a 35.000 euro e non si siano mai saltati pagamenti delle rate.

La Rinegoziazione

In altri casi, va verificato se al momento della stipula, il contratto prevedeva la possibilità di rinegoziarlo (opzione “switch”).

In questo caso è opportuno dare seguito alla richiesta anche perché ci si troverebbe con un tasso fisso già negoziato, perché previsto da contratto.

Quando l’opzione non è prevista, bisogna invece procedere con la rinegoziazione diretta, a costi mediamente più onerosi per il cliente. In questo caso sarà la banca a scegliere liberamente il tasso per il mutuo.

Una situazione non certo ottimale per il cliente, che potrebbe trovarsi di fronte a condizioni anche significativamente più onerose.

La surroga

La surroga del mutuo è di fatto il trasferimento del finanziamento da una banca ad un’altra che applica condizioni più vantaggiose senza doverlo estinguere ed accenderne un altro.

Simile alla rinegoziazione, ha il vantaggio di garantire un tasso fisso più contenuto, e garantire lo stesso risparmio di una rinegoziazione obbligatoria.

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