Secondo un’antica credenza, gli investimenti immobiliari sono tra i più blindati che esistano sul mercato, nel senso che quasi sicuramente sono in grado di generare rendite e/o profitti.
Al tempo stesso, soprattutto in Italia, da circa 60 anni si è radicata la convinzione che il “mattone” sia tra le tipologie di proprietà più sicure. In realtà, questo postulato risale grossomodo agli anni Sessanta del secolo scorso, allorché, in virtù del boom economico che investì l’Italia un decennio circa dopo la fine della Seconda guerra mondiale, e grazie anche ai soldi piovuti sul mostro paese dal Piano Marshall, venne a crearsi una gigantesca bolla speculativa che investì soprattutto il settore dell’edilizia. Interi quartieri vennero edificati nelle periferie delle città di grandi e medie dimensioni, mentre le zone rurali andavano rapidamente spopolandosi.
La rapida urbanizzazione dell’Italia comportò delle pesanti modifiche, sia a livello antropologico che sul piano sociale, riscrivendo l’identità di un intero popolo.
Logico che, a più di 60 anni di distanza, il quadro sia mutato ulteriormente. Il mercato immobiliare, al giorno d’oggi, non è più un investimento sicuro come un tempo, e sempre più numerosi sono gli immobili sfitti o disabitati che gravano a livello fiscale sulle tasche dei proprietari.
Non si contano le case private abbandonate al loro destino, impossibili da affittare a un prezzo congruo, fosse anche solo per brevi periodi. Negli ultimi tempi, poi, questa entropia delle soluzioni logistico-abitative si è allargata fino a investire in maniera significativa anche le strutture alberghiere.
Sono infatti sempre più gli hotel, i B&B e i resort, anche di un certo pregio, irrimediabilmente chiusi e/o in attesa di trovare qualche coraggioso investitore pronto a scommettere sul loro rilancio. Eventualità che, a mano a mano che il tempo passa, si fa sempre più remota.
Per ovviare a tale problema sono sorte delle aziende specializzate nella gestione di immobili di ogni tipo, dall’abitazione monofamiliare (sia essa una villetta distaccata o un appartamento) alla grande struttura alberghiera, garantendo un affitto mensile e sollevando il proprietario dai costi di gestione.
Ad esempio, se si possiede un immobile e si cerca un airbnb concierge roma per sfruttarne le potenzialità turistico-ricettive (magari perché locato in una zona prossima al Centro Storico e alle parti più suggestive della città), aziende come UpperKey offrono la soluzione più conveniente, redditizia e, per così dire, “tranquillizzante” tra quelle disponibili sul mercato.
Per il semplice fatto che il peso gestionale della struttura passa interamente nelle mani dell’azienda, la quale garantirà un fisso mensile al proprietario e in cambio si occuperà a 360° della gestione alberghiera dell’immobile.
I contratti con UpperKey hanno una durata limitata (pur essendo rinnovabili), pertanto possono essere assimilati a un periodo di cura ricostituente per la struttura stessa, durante il quale quest’ultima avrà modo di ricostruirsi una reputazione e quindi, eventualmente, di tornare a essere appetibile sul mercato (sia che il proprietario decida di dedicarvisi in prima persona, sia che progetti di metterla in vendita al migliore offerente una volta ritrovato un valore patrimoniale congruo).
In altre parole, UpperKey vale anche come investimento a medio termine per riqualificare un immobile e/o una struttura alberghiera, conferendo a essi, letteralmente, una “nuova vita” e reintroducendoli all’interno di un mercato immobiliare sempre più ristretto e selettivo.
Gli affari legati al real estate possono essere ancora particolarmente lucrativi, pur non raggiungendo le vette degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso o dei primissimi anni Duemila.
L’importante è riconfigurare il modo di gestire i propri immobili, all’insegna di una maggiore flessibilità all’interno di un mercato globale liquido e incostante, che obbliga sia i proprietari che gli eventuali locatari a ripensare il concetto stesso di abitazione (sia essa provvisoria o stanziale).