L’importanza della prevenzione contro il tumore alla mammella: già a partire dai 20 anni attraverso l’autopalpazione del seno e dai 30 con visite specialistiche ed ecografie, da integrare con mammografie a partire dai 40 anni.

Si è da poco concluso il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, un momento importante per favorire e approfondire il dibattito e sensibilizzare l’opinione pubblica in merito all’importanza di conoscere questo male che colpisce una donna su dieci.

Tra i fattori di rischio ci sono alcuni stili di vita (come un’alimentazione carente di verdura e frutta e troppo ricca di grassi animali oppure fumo e vita sedentaria, aspetti questi modificabili) e fattori genetici e costituzionali della persona per i quali non sempre è facile fare previsioni.

Nonostante il tasso di mortalità faccia registrare una rassicurante diminuzione, i casi aumentano ogni anno. Per cui la migliore arma si conferma una prevenzione costante e attenta, da condurre sia in maniera autonoma sia affidandosi a uno specialista.

Un’autopalpazione mensile e una mammografia fatta in tempo possono infatti cambiare il corso degli eventi e salvare molte vite, come riportato anche dal sito dell’AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro).

Il tumore al seno rappresenta la tipologia di male più frequente nel sesso femminile, con un’incidenza del 25% rispetto agli altri tumori.

Si manifesta meno frequentemente sulle donne under 30 mentre le probabilità aumentano nei soggetti over 50.

Gli esperti continuano a incoraggiare alla prevenzione in ambito medico, che rappresenta un’arma di straordinario valore.

Nel caso specifico del tumore alla mammella l’iter più adeguato risulta quello di iniziare dai 20 anni con l’autopalpazione al seno almeno una volta al mese. E’ infatti importante tenere sotto controllo eventuali cambiamenti di grandezza o di forma, dolori o secrezioni mai manifestati, rossori e reazioni inattese.

A partire dai 30 anni è invece importante affidarsi all’esperienza e alla professionalità di uno specialista per effettuare una visita senologica approfondita e un’ecografia annuale.

Dai 40, invece, è consigliato integrare questi esami anche con una mammografia da effettuare ogni due anni.

Una pratica che diventa annuale, infine, a partire dai 50 anni di età. La prevenzione, anche grazie all’autoesame, risulta sempre di più un elemento vincente per sconfiggere questo male.

Come gli studi dimostrano infatti, la sopravvivenza relativa a cinque anni dalla diagnosi è in costante aumento.

Un dato questo che regala sempre maggiore speranza di guarigione.