Dai primi outfit pubblicati su Flickr fino a diventare un case study analizzato all’Harvard Business School. Cosa c’è dietro al successo di Chiara Ferragni?
Figlia della generazione del Millennials, è il perfetto esempio della buona riuscita dell’Influencer Marketing, imprenditrice di un impero di respiro mondiale, testimonial dei maggiori brand di moda e non solo, icona e punto di riferimento nell’immaginario collettivo globale.
Chiara Ferragni ha fatto della sua persona il marchio per eccellenza. Non a caso la sua vita e il percorso che l’ha condotta all’attuale successo planetario senza precedenti sono diventati uno dei più acclamati case study anche presso l’Harvard Business School di Boston.
“Voglio fare l’influencer!” è oggi una solida certezza tra le aspirazioni di tantissimi ragazzi e ragazze che la prendono a esempio, ben consapevoli del fatto che prima della sua riuscita, questo settore economico non esisteva dal punto di vista funzionale di un guadagno e di una effettiva collocazione professionale.
Chiara Ferragni invece è stata proprio l’emblematico esempio di come dare un nome e una forma a un ruolo sociale fino ad allora sconosciuto.
Come Chiara Ferragni è divenuto un brand di successo
Dai primi outfit pubblicati su Flickr, all’apertura del blog “The Blonde Salad” fino ad arrivare alla creazione della startup TBS Crew S.r.l. e poi a società proprie o in partecipazione, e al fenomeno “The Ferragnez” che hanno decretato la nascita di un vero e proprio impero finanziario e commerciale.
“The Blonde Salad”
Chiara Ferragni nasce a Cremona, classe 1987, in una famiglia benestante e molto dedita ai viaggi e socialmente dinamica. Dopo gli studi classici, frequenta l’Università Bocconi di Milano dove non conseguirà però la laurea.
È il 2009, e la ventiduenne Chiara ha moltissimi hobby e passioni: la moda, i viaggi, la fotografia in particolare, e pubblica foto dei suoi outfit quotidiani su popolari piattaforme di social media come Flickr e Lookbook fino a creare il blog “The Blonde Salad”.
È lei stessa a dichiarare durante un’intervista:
“Sin da quando ero bambina, la moda è sempre stata una delle mie più grandi passioni. Mia madre è stata la mia grande ispirazione mentre lavorava nel settore della moda, mi è piaciuto vivere attraverso fashion magazines, guardare livestream di sfilate di moda e provare abiti diversi. Quando avevo 17 anni, ho iniziato a scattare foto di me stessa e a pubblicarle in diversi siti web di social media in modo da poter vedere le reazioni degli altri. Era una sorta di “Diario fotografico” della mia vita quotidiana. Tutti sembravano molto interessati a quali marchi stavo indossando e dove li avessi acquistati, e io alle domande dei miei amici rispondevo con piacere nei commenti”.
Il valore della condivisione per creare coinvolgimento e seguito.
Chiara Ferragni inizia la sua attività in maniera quasi ludica attraverso un suo blog personale fino a trasformarlo in lifestyle magazine, poi in e-commerce, con una presenza capillare su tutte le piattaforme social più in voga.
La sua maggiore forza è la naturalezza nel come si presenta all’esterno delle quattro mura di una cameretta di giovane ragazza appassionata di moda. Da subito con convinzione, con uno spiccato gusto in perfetta armonia con la moda del momento, con costanza e dedizione, rivolgendosi agli altri come fossero tutte persone di famiglia o amici.
E poi l’intuizione che mostrare outfit fosse una perfetta strategia per entrare nel patinato mondo del Fashion da comune mortale, senza l’appellativo di fotomodella, top model, testimonial ufficiale.
E per entrare nelle simpatie dei giovani appassionati di moda con scambi di opinioni e coinvolgimento diretto.
Il contributo di Riccardo Pozzoli.
Il suo fidanzato dell’epoca, Riccardo Pozzoli, studente di Finanza sempre presso l’Università Bocconi di Milano, colpito dalla crescente popolarità dei post della fidanzata, la incentiva in questa direzione.
La segue in maniera totale, studia le mosse più strategiche, fa riferimento alle sue conoscenze per costruire qualcosa di maggiormente competitivo dal punto di vista di appeal.
Chiara e Riccardo decidono di iniziare uno studio intensivo sul panorama americano in merito alla pubblicazione di outfit online. Il desiderio di entrambi è quello di legare i propri followers talmente tanto al blog da rendere “The Blonde Salad” una routine quotidiana.
Un successo incalzante che le apre le porte della prima Settimana della Moda di Milano già nel 2010.
Il ruolo di Fashion Blogger.
La stampa inizia a interrogarsi sul ruolo dei Fashion Bloggers e trova in Chiara Ferragni l’unico riferimento italiano.
Motivo per cui dalla carta stampata al mondo della televisione, si inizia a chiederle interviste e a seguire le sue tendenze. Da lì la crescente e costante ascesa.
Apripista di un mondo che nel Belpaese è ancora quasi del tutto sconosciuto ma che desta curiosità e interesse.
Verso un’espansione mondiale.
Con una popolarità crescente in Italia, i due decidono dunque di puntare all’internazionalizzazione del marchio “The Blonde Salad”, iniziando a partecipare a proprie spese alle Fashion Weeks delle maggiori città del mondo.
Visto l’appeal di foto e post sulle ultime tendenze, la popolarità varca Oltreoceano, con inviti e proposte, tanto da spingere la coppia a fondare la TBS Crew S.r.l., società controllata per il 55% da Chiara Ferragni e per il 45% da Riccardo Pozzoli.
Scelta dei brand e stile di vita.
La scelta dei marchi con cui lavorare è sempre stata molto selettiva, perché l’obiettivo non è mai stato lavorare per essere una mera vetrina come tante altre, ma realizzare un valore attorno al marchio per risultare credibile.
La stessa Ferragni ammette in un’intervista:
“Per me si trattava di apprezzare il brand, il prodotto e se il progetto proposto fosse appetibile. Se qualcosa non mi sembrava naturale, dicevamo “no”, anche se ciò significava rinunciare ad un sacco di soldi. Conosco i miei follower perché leggo i loro commenti ogni giorno e loro conoscono me e il mio stile. Ho sempre voluto rimanere vera di fronte a loro e a me stessa”.
Chiara Ferragni Collection.
Un altro punto focale della scalata al successo è la creazione di una propria linea di abbigliamento e accessori, oltre che prodotti per il make up, articoli di cartoleria e prodotti legati a occasioni specifiche (vedi le uova di Pasqua a marchio Chiara Ferragni).
Nel 2013 nasce ufficialmente la “Chiara Ferragni Collection”, che ha preso il via con una collezione di scarpe commissionata da un marchio italiano e per sfondare definitivamente dal 2020 con una diffusione capillare soprattutto tramite un sito internet di e-commerce molto frequentato e contenuti molto presenti sui social network.
Il successo di Instagram.
A partire dal 2013 si assiste a una certa saturazione del sito “The Blonde Salad”, dovuta principalmente all’ascesa di Instagram quale nuovo contenitore e innovativo canale di condivisione.
La piattaforma inizia a diventare il riferimento ufficiale per i Fashion Blogger mondiali.
“Ho scoperto che era un modo fantastico per parlare con la gente”, ha detto la stessa Ferragni “è stato così facile aggiornare il mio profilo che ora le persone potrebbero seguirmi in tempo reale”.
Vita privata e Social Network.
La vetrinizzazione della vita privata e l’esibizione quasi compulsiva della relazione con il cantante Fedez, iniziata nel 2016, ha attivato nei confronti dei followers della blogger italiana il medesimo procedimento presente nella costruzione di una soap opera.
E “The Ferragnez”, un marchio ormai a tutti gli effetti, con l’omonima serie in onda su Prime Video ne è una prova. Lasciare i propri seguaci in sospeso ogni volta che si interrompe una storia su Instagram o quando si annuncia che avverrà qualcosa di interessante, è come riportare le tecniche della fiction alla realtà virtuale.
E nei social network gli elementi di base ci sono tutti: la pubblicazione su un mezzo di comunicazione di massa, la suddivisione dei fenomeni in “puntate” che ha il solo fine di detenere alta la curiosità dei fan, la serialità, la fidelizzazione e l’aumento dello stesso sentimento per accrescere un profitto che sembra non saturarsi mai.
Credit Foto copertina di Tanka_v su Depositphoto