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Home - Cultura

Cosa vedere alla Galleria degli Uffizi a Firenze.

Claudia Mercaldodi Claudia Mercaldo11 Settembre 20235 Minuti di lettura
Firenze Galleria Uffizi
Firenze Galleria Uffizi - Mizio1970 - Fotolia

Da Raffaello a Giotto, da Leonardo a Botticelli, scopri cosa vedere alla Galleria degli Uffizi a Firenze, tra i musei italiani più visitati di sempre.

Se vuoi conoscere Firenze, ma anche la storia e l’arte d’Italia, devi visitarla almeno una volta nella vita. E’ la Galleria degli Uffizi che, insieme al Corridoio Vasariano, alla collezione di Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli, compone l’immenso e preziosissimo complesso museale delle Gallerie degli Uffizi. Nella Galleria puoi trovare la più vasta collezione al mondo di opere di Raffaello e Botticelli, oltre a nuclei principali di opere di Giotto, Tiziano, Pontormo, Bronzino, Andrea del Sarto, Caravaggio, Dürer, Rubens, Leonardo da Vinci e tanti altri artisti italiani e internazionali.

Nel 2021, nonostante la Pandemia da Covid ancora in corso, Gli Uffizi sono stati il museo più visitato in Italia, superando per la prima volta il Colosseo? Mentre nel 2019, con quasi 4 milioni e mezzo di ingressi, è nella top ten dei musei del mondo che contano più ingressi? E solo qualche giorno fa è stato inserito dal sito internazionale American Art Awards tra i venti musei top al mpondo e “miglior museo italiano” nel 2023.

Sono solo un paio di dati ufficiali che rendono giustizia a questo importantissimo complesso museale di Firenze e che ne fanno capire la portata. Per questi motivi, anche, non puoi proprio saltare una visita se ti trovi in zona.

Galleria degli Uffizi a Firenze

  • Da cosa nasce il nome “Uffizi”?
  • Un po’ di storia
  • Cosa c’è da vedere

Da cosa nasce il nome “Uffizi”?

L’etimologia non è molto complessa, anzi facilmente assimilabile al significato. Infatti gli Uffizi devono il loro nome alle intenzioni pratiche di Cosimo I de’ Medici, primo Granduca di Toscana il quale fonda il complesso, nel 1560, per accogliere gli “uffizi”, cioè gli uffici amministrativi e giudiziari di Firenze.

Quindi le intenzioni di farlo diventare un museo sono assolutamente successive e nulla hanno con le originarie idee. Alla data dell’inizio della costruzione, l’egemonia dei Medici è ormai consolidata e il loro potere si accentra, anche materialmente, fra le mura del palazzo.

Un po’ di storia

L’inizio della monumentale costruzione risale al 1560, per mano di Giorgio Vasari che pensa alla Galleria come a una struttura che possa esaltare la Torre di Palazzo Vecchio. Spazi che risultino pratici e riservati alla famiglia, al personale e ai pochi eletti ospiti dei Medici.

Questa famiglia, da sempre appassionata di arte, aveva nel tempo creato collezioni private, ma l’ideazione di un luogo che potesse accogliere e mostrare nasce solo con Francesco I, che ordina la costruzione di un piccolo spazio ottagonale all’interno della Galleria.

Uno scrigno per i primi tesori esposti, la Tribuna, che viene inaugurato nel 1584. Sculture, camei, libri, dipinti, monete, armature, riorganizzate a partire dal 1769 con Pietro Leopoldo di Lorena.

Da quel momento, le collezioni crescono sempre di più grazie alle numerose nuove acquisizioni prodotte da tutti i membri della prestigiosa famiglia.

Opere d’arte di antica e moderna fattura, ma anche gemme, armi, strumenti scientifici, fra i quali quelli appartenuti a Galileo Galilei, conservati nel Camerino delle Matematiche.

La Galleria viene ufficialmente aperta al pubblico nel 1769 dal granduca Pietro Leopoldo, il più illuminato e importante membro della casa austriaca degli Asburgo-Lorena, nuova dinastia alle redini del Granducato di Toscana fino all’unificazione d’Italia.

Cosa c’è da vedere

La Galleria degli Uffizi è un viaggio fantastico all’interno del Rinascimento italiano, ma anche di tutta la cultura artistica italiana e internazionale più conosciuta al mondo. Il tesoro esposto è di un valore incommensurabile, per cui sarebbe impossibile parlarne in maniera esaustiva in poche righe che non ne renderebbero alcun merito.

Ma ci sono alcune opere che sicuramente vale la pena nominare per poter dare almeno una visione virtuale di quanta bellezza vi è racchiusa. Nella sala 2 ad esempio c’è il Duecento e Giotto, con la sua “Maestà di Ognissanti”, la grande pala d’altare collocata tra le “Maestà” di Cimabue e di Duccio di Buoninsegna.

La sala 3 accoglie il Trecento, con i capolavori del Gotico senese, mentre nella sala 5-6 ti aspettano opere del calibro dell’ “Adorazione dei Magi” di Gentile da Fabriano, mentre nella sala 8 preziose creazioni come la “Madonna del Solletico” di Masaccio e, nella 9, uno spettacolare dittico dei Duchi d’Urbino dipinto da Piero della Francesca. Nella sala 15 c’è il genio di Leonardo da Vinci, con la sua inconfondibile “Adorazione dei Magi”, ma non mancano esempi di bellezza immortale come la “Nascita” e la “Primavera” di Sandro Botticelli.

Da sottolineare, la presenza di altre tre grandissime opere. Nella sala 35 il “Tondi Doni”, unico dipinto su tavola accertato di Michelangelo Buonarroti, nella sala 66, la “Madonna del Cardellino” di Raffaello, e nella sala 83 la “Venere di Urbino” di Tiziano. Insomma, si tratta di quasi tutta la storia dell’arte condensata in un unico immenso e sensazionale luogo.

Non a caso per poter ammirare bene tutto, in tanti scelgono una visita guidata.

Scopri anche

  • I 5 musei da visitare assolutamente a Firenze

Claudia Mercaldo
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Giornalista pubblicista, laureata in scienze della comunicazione presso l'Università di Torino, collabora da diversi anni con Agendaonline.it

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