Le allergie infantili alimentari o respiratorie, sono un fenomeno molto diffuso. Abbiamo approfondito l’argomento con il pediatra Luciano Curto.
Le allergie, che siano esse alimentari o respiratorie, colpiscono un numero sempre più cospicuo di persone, a partire dall’infanzia, provocando non poca preoccupazione e lasciando aperti numerosi interrogativi, soprattutto nei genitori alle prese con reazioni improvvise e inattese che possono intaccare la salute e la serenità del proprio bambino.
Un fenomeno di una tale portata, ormai, da raggiungere livelli di diffusione molto alti. Basti pensare che, solo nel corso dell’ultimo mezzo secolo, la percentuale dei bambini allergici in Italia sia passata dal 10 al 30%.
A tal proposito, dunque, abbiamo ascoltato il dottor Luciano Curto, un riferimento di spicco nel panorama pediatrico avellinese, ponendogli alcuni interrogativi utili a spiegare al meglio l’argomento.
Laureatosi e specializzatosi in Pediatria a Napoli, e dopo essere stato a Milano e in Svezia per esperienze formative in Neonatologia e in Alimentazione nei bambini nati pretermine, dai primi Ottanta opera ad Avellino. Oggi, oltre a fare studio, si occupa di educazione sanitaria nelle scuole e offre consulenza ambulatoriale gratuita presso il “Centro Australia” per motivare i bambini obesi e supportarne le famiglie (per prenotazioni visite, senza impegnative mediche, 0825 292711).
Dottor Curto, ci chiarisca come mai stiamo assistendo a un incremento del fenomeno delle allergie infantili.
<<Le allergie sono aumentate in maniera esponenziale. Questo è un dato di fatto. E anche noi pediatri ci siamo interrogati se il fenomeno sia dovuto all’ambiente o alla maggiore fragilità immunitaria.
Probabilmente la causa di ciò è legata a entrambi i fattori: ovvero l’ambiente inquinato da prodotti tossici dell’attività industriale, dal flusso veicolare, dai cambiamenti climatici e quanto di altro correlato ha messo a repentaglio l’equilibrio immunitario umano che dalla natura è stato creato per difenderci contro cellule maligne e infezioni, ed è arrivato a danneggiare se stesso, assumendo caratteristiche autodistruttive.
Gli anticorpi specifici IgE, un tempo necessari per la difesa dell’organismo, ora che i parassiti non ci sono quasi più, liberano istamine e sostanze nocive provocando la malattia allergica. A partire dall’infanzia abbiamo quindi sempre più allergie alimentari ma anche respiratorie>>.
Cosa è necessario fare per contrastare questo danno immunitario?
<<Prima di tutto è importante partire dalle abitudini quotidiane, tenendo un ambiente idoneo alla salute e all’igiene del bambino. Ma è altresì necessario individuare i bambini a predisposizione allergica prima ancora di effettuare test specifici.
E questo vale soprattutto per noi pediatri, che possiamo farlo informandoci bene sulla situazione allergica dei genitori e agendo di conseguenza>>.
Come sopraggiunge un’allergia?
<<Si parla di “marcia allergica”: ovvero le allergie non arrivano mai contemporaneamente. Si assiste infatti alla successione cronologica. Questa definizione, infatti, descrive il percorso che i bambini predisposi alle allergie effettuano soffrendo di una determinata forma allergica subito dopo essersene lasciata alle spalle una precedente>>.
Manifestazioni all’apparenza di natura allergica, come starnuti o diarrea, sono sempre sintomo di allergia?
<<Molte allergie si rivelano in realtà “pseudoallergie”, ovvero è talmente forte la fobia di avere un bambino allergico che fenomeni quali diarrea o starnuti appunto non di rado vengono immediatamente tramutati in sintomi allergici.
E in questo, a malincuore, devo ammettere che anche il pediatra talvolta risulta frettoloso nella diagnosi. Non tutte le infiammazioni prolungate sono allergia. I bambini piccoli, avendo pochi anticorpi e piccole vie respiratorie, ad esempio, fanno durare a lungo le affezioni catarrali.
Come fare quindi a capire? E’ fondamentale un’anamnesi familiare molto dettagliata e più profonda, e poi dopo l’anno si possono eseguire test cutanei specifici>>.
Quali sono i rimedi alle allergie infantili?
<<La farmacologia ci aiuta con prodotti antistaminici, antinfiammatori, e “stabilizzanti” delle vie respiratorie. Ma ribadisco che è sempre lo stile di vita della famiglia la principale causa di allergia.
Con questo mi riferisco ad esempio a diverse abitudini errate: il genitore che fuma, la ridondanza di oggetti, pupazzi, tappeti soprattutto nell’ambiente più vissuto dal bambino>>.
Si guarisce dalle allergie?
<<Più che la guarigione, l’allergia si doma con l’età. Le manifestazioni più eclatanti si assopiscono.
Una forte allergia alimentare nell’adulto più trasformarsi in dermatite circoscritta a specifiche parti del corpo oppure un’allergia respiratoria con asma e broncospasmo passare dai bronchi a naso e occhi in età adulta (rinocongiuntivite). La natura allergica insomma rimane, ma generalmente la manifestazione si riduce>>.
Esistono rimedi “naturali” per curare un’allergia?
<<Al di là dei farmaci per la prevenzione e la cura (antistaminici, cortisonici, broncodilatatori, adrenalina), esistono prodotti che riducono il potenziale allergico in maniera più “naturale”.
Faccio riferimento ai probiotici, ex fermenti lattici, che altro non sono che microbi buoni che stimolano la produzione di molecole (citochine) che bloccano la sintesi di anticorpi nocivi dell’allergia (IgE).
Abbiamo anche la vitamina D, utile non solo per fissare il calcio nelle ossa ma anche per ridurre la risposta allergica>>.
Cosa consiglia ai genitori, in conclusione, nella prevenzione delle allergie dei propri figli?
<<Per la prevenzione delle allergie alimentari, ad esempio, è buona norma allattare al seno il proprio bimbo il più a lungo possibile, introdurre gradualmente gli alimenti evitando le introduzioni contemporanee al fine di poter circoscrivere l’eventuale alimento che provoca effetti indesiderati, se si dovesse appurare ciò, è necessario infatti sospenderne l’assunzione, ricordando di non disperare perché di norma dopo i primi anni di vita i sintomi tendono pian piano a ridursi.
Per la prevenzione delle allergie respiratorie, evitare soprattutto di far vivere il bambino in ambienti ridondanti di arredamento, tessuti e suppellettili, bandire il fumo dalla casa ma anche da vestiti e quant’altro sia a contatto con il bambino, arieggiare gli ambienti casalinghi; in caso di bambino allergico ai pollini, soprattutto con l’arrivo della primavera, munirlo di filtro o mascherina in zone altamente contaminate da erbe e pollini e, se necessario, utilizzare sporadicamente l’antistaminico>>.