Leggi la recensione e guarda il trailer di un film drammatico per la tv disponibile su Raiplay che affronta il tema delle scelte e dell’altruismo
«La sfida del film è rendere vera, credibile, azzardare addirittura che diventi condivisibile la scelta di Dony. Una scelta probabilmente anacronistica, contro tutto e tutti, in un presente che pare premiare solo l’egoismo». Nelle parole del regista c’è l’essenza di questo film drammatico in steraming su Raiplay.
Il fulgore di Dony è un lungometraggio del 2018, diretto dal maestro del cinema italiano Pupi Avati (Gli amici del bar Margherita, Una sconfinata giovinezza, Regalo di Natale). Questa pellicola, prodotta da Duea Film e trasmessa in prima visione su Rai 1, racconta il delicato incontro tra due anime fragili, sullo sfondo di una società che fatica a comprendere l’eccezionalità dell’amore.
Nel cast troviamo la giovanissima Greta Zuccheri Montanari (L’uomo che verrà, Le pupille) nel ruolo di Dony, Saul Nanni (Un boss in salotto, Mio fratello rincorre i dinosauri, Io sono l’abisso) nella parte di Marco, e la partecipazione straordinaria di Lunetta Savino (Il coraggio di Angela, Mine vaganti, “Le indagini di Lolita Lobosco” ).
Famiglia Cristiana definisce il film “una storia che ha al centro la misericordia: quella di una ragazza che dona tutta sé stessa al ragazzo che ama colpito da un grave incidente”. Francesco Canino su Panorama, invece, parla di “un amore diverso e difficile, narrato con sensibilità e ispirazione”.
Ma qual è il senso del lavoro di Avati? Quando l’amore e la speranza si intrecciano in un semplice sorriso, anche i momenti più cupi possono trasformarsi in un faro di luce. In una storia in cui l’adolescenza incontra la durezza della realtà, una giovane donna lotta contro il pregiudizio e la paura, aggrappandosi a una scintilla di speranza che illumina il suo cammino.
La vicenda da rivivere su Raiplay ruota attorno a Dony, una ragazza sensibile e solare che vive la sua giovinezza con un entusiasmo travolgente. Un giorno, Dony incontra Marco, un coetaneo che ha subito un trauma cerebrale in seguito a un incidente. L’incontro tra i due avviene in maniera inaspettata: lei ne rimane folgorata, riconoscendo in quegli occhi confusi un desiderio di vita che somiglia al suo.
Nasce così un legame sincero, minacciato da incomprensioni familiari, dai pettegolezzi di paese e da una società che fatica ad accettare la loro storia. Il percorso di Dony diventa allora una prova di coraggio: difendere ciò che sente essere vero e giusto, scoprendo al contempo la propria forza interiore.
Il film è stato seguito, nella sua prima messa in onda, da quasi tre milioni e mezzo di telespettatori, con uno share superiore al 14%. La pellicola ha registrato ottimi ascolti anche successivamente, soprattutto per chi ha avuto modo di seguirla su Raiplay. Secondo le stime di Google, il gradimento si attesta all’89%, mentre su IMDb ha raggiunto un punteggio di 6,2/10.
Il fulgore di Dony è uno di quei lavori capaci di raccontare la forza dell’amore senza cadere nella retorica. L’alchimia tra i due protagonisti regala momenti di intensa commozione.
La regia di Pupi Avati, che conferma di essere capace come pochi a restituire con delicatezza la magia e i turbamenti delle piccole grandi storie, con la sua poetica semplice e raffinata, accompagna lo spettatore in un viaggio che riflette sull’essenza più pura dei sentimenti. Una storia sincera e delicata, capace di far vibrare le corde più profonde dell’animo.
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