Scopri la città di Roma attraverso i più celebri e gustosi piatti tipici: Amatriciana, Gricia e Carbonara.

L’ultima tendenza in fatto di cibi? Si chiama Food Tour la moda che vuole rappresentare l’unione perfetta tra cultura enogastronomica e bellezze artistiche e paesaggistiche del luogo. Che l’Italia sia infatti apprezzata e riconosciuta il tutto il mondo per la bontà dei suoi piatti tipici e per la genuinità delle materie prime che compongono una dieta orgogliosamente sana non è una novità.

Olio extravergine di oliva, verdure, ortaggi e legumi, farine, un buon equilibrio tra carni e pesce, e frutta rendono la dieta mediterranea ancora oggi un regime alimentare molto seguito e ampiamente copiato negli altri Paesi. Tutti elementi che sapientemente combinati riescono a soddisfare esigenze alimentari light e salutari ma anche a caricare le pietanze di sapori e condimenti più intensi per i veri amanti della buona cucina. Se a questo si aggiunge qualche peccato di gola frutto di una cultura dolciaria tra le più decantate, il risultato è bello e pronto.

Roma, ad esempio, non è solo la culla della storia e dell’arte, ma anche un paradiso per i buongustai.

Che si tratti di piatti d’estetica di un ristorante stellato oppure della trattoria con un menù più verace, la cucina romana piace e il trend positivo lo dimostra.

Un moda tutta americana, dunque, che ha fatto il suo ingresso anche in Italia a partire dalla Capitale, dove stanno prendendo piede diverse società di tour operator orientate proprio alla scoperta della città di Roma attraverso il suo valore squisitamente culinario.

Un vero e proprio boom quello riscosso da attività di questo tipo che, in vista dell’estate, potrebbe ulteriormente incrementare.

Amatriciana, Gricia o Carbonara?

Le proposte che giungono dalla moda del Food Tour si indirizzano a turisti stranieri, ma anche italiani perché no, e offrono viaggi alla scoperta dei quartieri più noti della città facendo però le dovute soste per consentire di gustare le prelibatezze del posto.

E quindi nel centro storico di Roma tra Trastevere e Testaccio, Campo de’ fiori e Piazza Navona, appuntamento per la prima colazione tra caffè, dolci tipici e fette di torta, una sosta in un mercatino caratteristico, un giro in enoteca per aperitivi tra buon vino e affettati misti e poi alla volta di un ristorante dove assaggiare un ottimo menù del territorio.

Scopri i segreti della cucina romanesca attraverso tre dei suoi piatti più celebri e amati: Amatriciana, Gricia e Carbonara.

Dove mangiare bene a Roma

Se siete nella capitale verso l’ora di pranzo e cercate un ristorante approfittate delle trattorie tipiche di Roma, spesso dotate di fresco pergolato, gusterete il meglio della cucina laziale ad iniziare dalle squisite bruschette, strofinate con aglio e condite con buon olio extravergine.

Protagonisti i sapori e i prodotti tipici del territorio: abbacchio e maiale, bucatini all’amatriciana e la “gricia”, i carciofi alla giudia e le trigliette all’uva passa e pinoli della tradizione ebraica, la cucina “macellara” basata sull’utilizzo delle interiora e delle parti meno pregiate degli animali da macello, creatrice di squisitezze “povere” come la coda alla vaccinara e i rigatoni alla paiata…..

Bucatini all'Amatriciana
Bucatini all’Amatriciana

Simbolo della romanità a tavola (anche se per onor del vero traggono origine da Amatrice, piccolo centro in provincia di Rieti) sono i bucatini all’amatriciana, piatto a base di strutto, guanciale, pomodoro, peperoncino e pecorino. I buongustai sostengono che la vera amatriciana è quella in bianco. L’effetto finale è comunque sublime in entrambi i casi.

bucatini cacio e pepe appartengono, invece, alla tradizione delle borgate della capitale, così come gli gnocchi alla romana e la pajata, ovvero un piatto di rigatoni conditi con un sugo a base di budella di vitellino da latte cotte con olio, aglio, prezzemolo, vino bianco, pomodoro e peperoncino.

Diffusi ormai in tutta Italia, ma di origine romana, sono anche gli spaghetti alla carbonara.

 Tra i secondi, il piatto più caratteristico della cucina laziale è l’abbacchio alla cacciatora. Da provare anche le “bracioline d’abbacchio” in casseruola e la coratella d’abbacchio.

Altro piatto “povero” è la coda alla vaccinara, stufata in un ragù ricco di odori e cioccolato amaro.

A base di vitello è il saltimbocca alla romana, arricchito da prosciutto e salvia. Passando al pesce, piatto tipico della cucina laziale è il baccalà in guazzetto(filetti infarinati saltati in padella con un fondo di salsa di pomodoro, acciuga, olive e pinoli). Nella zona dei Castelli da non perdere la porchetta.

Un buon secondo di carne può essere accompagnato dai carciofi alla giudia, piatto di origine ebraica, o (specie nella zona di Velletri) dai carciofi alla matticella.

Se invece siete rimasti in pieno centro e preferite qualcosa di leggero, bar e wine bar non mancano, con i loro piatti veloci e i menu creativi da abbinare a qualche buon vino locale.

Insomma, conoscere l’anima di un Paese sembra significare per un turista straniero passare sempre di più attraverso la sua cultura enogastronomica.