In Francia sono chiamate puff, ovvero tiri, e sono in commercio dalla fine del 2021. Nonostante siano molto popolari e amate, soprattutto dai più giovani, le sigarette elettroniche usa e getta, con i loro aromi fruttati e il loro packaging moderno, potrebbero sparire dal Paese. La Francia, infatti, proprio come altri Paesi europei quali Germania, Belgio e Irlanda, vorrebbe vietarne le vendite. Il motivo? Secondo la prima ministra Èlisabeth Borne sarebbero la cattiva abitudine dei giovani.
La Francia vieta le sigarette elettroniche usa e getta
Le sigarette elettroniche usa e getta sono una delle tipologie di e-cig più diffuse. Si possono trovare oramai dappertutto, nei negozi fisici o online su https://www.svapostore.net/liquidi-fai-da-te, proprio come gli altri dispositivi di vaping e tutti gli accessori e gli aromi a questi legati.
Si tratta nello specifico di e-cig monouso già pronte da fumare, proprio come le sigarette tradizionali, in quanto dispongono di per sé di batteria e di liquidi precaricati. Il loro costo contenuto e la loro facilità di utilizzo le rendono perfette per chi è uno svapatore entry level e per i più giovani.
Ed è proprio questo a preoccupare la prima ministra francese che ha rilasciato non molto tempo fa un’intervista radiofonica a RTL, indicando le e-cig monouso come un potenziale pericolo per la salute dei giovanissimi. A questa dichiarazione si contrappone una relazione portata dall’OPECST (Office parlementaire d’évaluation des choix scientifiques et technologique) al Parlamento francese, la quale pare non condannare, invece, la sigaretta elettronica. Ma vediamo più nel dettaglio le due diverse posizioni.
I dati a sostegno della tesi della ministra francese
A sostegno della tesi della prima ministra francese, secondo cui le e-cig monouso sono pericolose per i giovani, sono i dati dell’OFDT (Osservatorio francese delle dipendenze) e quelli dell’ACT (Alleanza contro il tabacco). Questi dimostrerebbero che solo nel 2022 la percentuale di ragazzi tra i 13 e i 16 anni che aveva già provato la sigaretta elettronica monouso era del ben 13%, e che l’uso dell’e-cig in generale da parte degli adolescenti sia triplicato nel periodo di tempo compreso tra il 2017 e il 2022. Secondo i francesi, il successo di questi dispositivi di svapo si deve soprattutto alle pubblicità sui social e al fatto che sono reperibili praticamente dappertutto. Ecco perché, in sostanza, Élisabeth Borne ha ritenuto opportuno inserire il divieto di sigarette elettroniche in Francia nel nuovo piano nazionale per la lotta al fumo.
La controrisposta degli esperti: “le e-cig non sono più dannose delle sigarette tradizionali”
D’altra parte, però, come anticipato, di recente l’OPECST ha portato in Parlamento una nota che analizza i nuovi prodotti a base di tabacco e nicotina come le sigarette elettroniche. Nel documento si legge che i pochi studi scientifici su questi dispositivi non sembrano confermare l’elevata pericolosità di questi prodotti. Anzi. Sembrerebbe che gli esperti concordino sul fatto che le emissioni da e-cig siano meno dannose rispetto a quelle delle sigarette tradizionali.
Tra l’altro, la ricerca riporta anche un’informazione relativa a un’analisi del 2015 della British Public Healt Agency secondo cui l’uso delle sigarette elettronico è più sicuro del 95% rispetto a quello della classica sigaretta. Per quanto riguarda invece la credenza diffusa secondo cui l’e-cig indurrebbero al fumo, il documento parla chiaro. Afferma infatti che non ci siano prove concrete che possano dimostrare questa convinzione. Addirittura, uno studio avrebbe rilevato che tra i giovani che non hanno mai fumato, quelli che hanno provato la sigaretta elettronica avrebbero meno probabilità di iniziare a fumare quotidianamente rispetto a quelli che non l’hanno provata.
Insomma, il lavoro portato in Parlamento sottolinea come gran parte degli esperti siano d’accordo sul fatto che, seppur non prive di pericolo, le e-cig non siano affatto più dannose delle sigarette tradizionali e che questi nuovi dispositivi alternativi possano essere d’aiuto per tutti coloro i quali non hanno nessuna intenzione di cominciare a fumare.