La storia e la vita del conduttore televisivo Gerry Scotti tra aneddoti e curiosità dagli esordi ad oggi
Da tutti considerato l’erede naturale di Mike Bongiorno, Gerry Scotti, all’anagrafe Virginio Scotti ha superato senza contraccolpi, gli anni ’80, quando il successo era effimero e le meteore televisive si sono susseguite senza lasciare traccia.
Non è stato così per Scotti, volto simpatico, pacioccone e piacione della tv, conduttore capace di creare tormentoni che sono entrati a far parte del linguaggio comune, come la celeberrima locuzione “l’accendiamo?” che il conduttore rivolgeva ai concorrenti di “Chi vuol esser milionario?” e che oggi tutti usano nel linguaggio quotidiano per chiedere la conferma su un qualche argomento dibattuto.
Alla corte di Claudio Cecchetto
Fu Claudio Cecchetto, chi altri sennò, a lanciare Scotti nel mondo dello spettacolo. Gerry Scotti è considerato uno dei cavalli di razza della Scuderia Cecchetto, che da Radio Dj ha lanciato tra gli altri anche Fiorello, Amadeus, Jovanotti.
Era l’estate del 1982, quando Scotti fu letteralmente “bloccato” sul punto di partire degli Stati Uniti dove era in procinto di frequentare un corso in regia televisiva.
Il giovane conduttore, infatti era elemento di punta di Radio Milano International oltre a lavorare per un’agenzia di comunicazione quale copy.
Il conduttore non ha mai fatto mistero che prima della chiamata di Cecchetto non se la passava affatto male: “Lo stipendio era ottimo – ebbe a dichiarare in una intervista – per non parlare dei benefit a me concessi”.
La telefonata del produttore arrivò poco prima che l’Italia vincesse i mondiali di Spagna. Un richiamo irresistibile per l’allora poco più che ventenne pavesino. Diventare la prima voce di Radio Dj è un treno che passa una sola volta nella vita, un treno che una volta partito non si è mai più fermato.
L’onorevole Scotti e la “rinuncia” al vitalizio
Dal 1987 al 1992, Gerry Scotti è stato deputato della Repubblica, facendo anche parte della commissione parlamentare d’inchiesta sulla condizione giovanile dal 1988 al 1991.
Una carriera politica senza particolari sussulti, alla corte di Craxi, fin quando la querelle sul vitalizio non lo ha riportato agli onori della cronaca politica, avendo dichiarato di non voler ricevere il vitalizio di 1.400 euro al mese che gli è stato concesso al compimento del 65simo anno di età.
Una richiesta che è caduta nel vuoto, con il conduttore che si è visto suo malgrado, accreditare gli emolumenti da parlamentare, che ha immediatamente provveduto ad evolvere in beneficenza. Un gesto di altruismo che tiene fede al suo intento dichiarato di non voler usufruire dei soldi che lo Stato gli attribuisce per il servizio reso nei cinque anni della decima legislatura.
La pesante eredità di Mike Bongiorno
L’investitura “pesante” per Gerry Scotti è giunta da parte di un mostro sacro della tv italiana. Il compianto Mike Bongiorno, conduttore storico di programmi e quiz che hanno fatto la storia della tv e della società italiana.
Fu proprio in un’intervista doppia de Le Iene, tra Mike Bongiorno e Gerry Scotti, che il mattatore televisivo italo-americano affidò a Scotti il testimone della conduzione dei giochi a quiz televisivi, decretandolo quale suo erede naturale.
L’intervista fu costruita nel 2001 ed è stata riproposta nel decimo anniversario della morte di Mike Bongiorno.
Sono oltre 100, un numero da far tremare le vene ai polsi, le conduzioni radiofoniche e televisive che hanno visto Scotti protagonista.
Molti programmi sono legati esclusivamente al volto ed al personaggio di Gerry Scotti che non ha mai fatto mistero di gradire molto il format dei quiz all’americana.
Nel curriculum del conduttore pavesino manca solo il Festiva di Sanremo.
Da Dottor Scotti a Nonno Scotti
Testimonial del Riso Scotti dal 1993, grazie all’omonimia con il noto imprenditore, anch’egli pavese, Gerry Scotti ha ulteriormente saldato il rapporto economico commerciale con l’azienda di cui continua ad essere fortunato riferimento pubblicitario, acquistando il 10% delle quote della Riso Scotti Snack, fondata nel 2001.
In realtà, il titolo di dottore, per Gerry Scotti non è mai arrivato. Il conduttore, infatti, si è inspiegabilmente fermato a due passi dal traguardo della laurea in Legge, facoltà alla quale si era iscritto subito dopo la maturità classica. Il “mancato” avvocato, però non rimpiange affatto lo stop in vista del traguardo, avendo inanellato una serie di successi nella vita e nella carriera, compresa l’ultima grandissima soddisfazione.
Sul far dei 70, infatti, e dopo un crescente successo di popolarità, mai scalfito, Gerry Scotti ha avito anche la gioia di diventare nonno della splendida Virginia, chiamata proprio come il nonno, che tra una prova tv ed una conduzione non disdegna di portarla a spasso, assolvendo ai suoi “obblighi e piaceri familiari”
“Bella idea, Dottor Scotti” quella di fare il nonno! Grazie all’unione del figlio Eduardo Scotti con la giornalista Ginevra Piola.
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