Il suo nome è ancora oggi sinonimo di perfezione artistica. Giotto è stato uno dei primi pittori italiani a raffigurare scene realistiche. La leggenda vuole che sia stato Cimabue, maestro dell’epoca, a scoprirne il talento.
La prima opera che viene attribuita al pittore fiorentino è la Madonna con Bambino di San Giorgio alla Costa, oggi conservato nel Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte a Firenze.
Giotto a Firenze
Proprio Firenze può essere la base per un week-end alla scoperta degli affreschi di Giotto.
Nel capoluogo toscano sono numerose le opere in mostra. A cominciare dalla Madonna di Ognissanti alla Galleria degli Uffizi, Santo Stefano al Museo Horne e gli affreschi che adornano le cappelle Baroncelli e Peruzzi in Santa Croce.
Da non perdere, poi, la Croce in Santa Maria Novella, una pietra miliare nella storia dell’arte. L’opera, databile intorno al 1290, infatti, è la prima rappresentazione di un Cristo inchiodato alla croce ed in posizione verticale, che conferisce un certo realismo all’immagine.
Giotto in mostra ad Assisi
Da Firenze ci si può, poi, spostare ad Assisi, altra cittadina in cui Giotto operò in maniera proficua.
Qui il pittore fu chiamato per affrescare la Basilica superiore di San Francesco dove è possibile ammirare alcuni dei suoi capolavori:
- Santi e storie della Madonna,
- Affreschi allegorici,
- Presepe di Greccio
- Affreschi della Vita di San Francesco.
Anche nella Basilica inferiore di Assisi sono presenti opere legate a Giotto anche se le stesse vengono attribuite agli allievi della sua scuola che le avrebbero realizzate su disegni del maestro.
Altre Mostre dedicate a Giotto in Italia.
Il tour alla scoperta di Giotto nel centro Italia può concludersi con due tappe a Bologna e Rimini.
Nel capoluogo emiliano, presso la Pinacoteca Nazionale, è esposto il bellissimo Polittico Vergine in trono e quattro Santi mentre nella cittadina romagnola, nel Tempio Malatestiana, fa bella mostra di sé un Crocifisso che ricorda quello fiorentino.
Altri affreschi di Giotto possono essere ammirati a Padova (alla Cappella degli Scrovegni e nel Museo Civico al Santo), a Roma (nei Musei Vaticani e nelle grotte della Basilica di San Pietro) e a Napoli, dove restano alcuni frammenti delle Lamentazioni del Cristo Morto, nella Chiesa di Santa Chiara.
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