Giuliana De Sio ha lavorato con i nomi più importanti di cinema e teatro. Un talento animato da forte passione. Una vita piena, ma non priva di dolore.
Un trascorso familiare difficile, una vita tra i grandi dell’arte e della cultura, una tempra solida e una corazza forte che l’hanno resa una delle stelle del firmamento cinematografico italiano. Giuliana De Sio vanta un’esistenza piena zeppa di esperienze intense e incontri fortunati. Attrice di cinema, teatro, televisione, ha lavorato con i più grandi attori e registi italiani, facendosi spazio con professionalità, passione e spiccate doti artistiche, presto riconosciute, ma per puro caso.
La sua vita non le ha risparmiato traumi e forti dolori, soprattutto legati alla famiglia di origine, di cui lei stessa ha più volte parlato anche relativamente ai numerosi anni trascorsi in psicoanalisi. Ma non sono mancati immensi riconoscimenti artistici, che la inseriscono tra le attrici più apprezzate di sempre.
Un’infanzia complessa
Un padre avvocato andato via di casa quando Giuliana e la sorella Teresa erano solo delle bambine. Una madre, laureata in medicina, senza aver mai praticato la professione, alcolizzata, e per questo spesso aggressiva, sgradevole e solitaria. E un’infanzia e adolescenza per sempre segnate da avvenimenti legati alla situazione contingente che potevano portare tutt’altro che serenità.
Ecco la situazione ambientale nella quale una giovane Giuliana De Sio (classe 1956) si trova a crescere e che la porta a fuggire via da tanta tristezza, motivata a sostituirla con qualcosa di molto meno pesante e penoso. Una salvezza quella fuga di una diciottenne motivata e testarda, che ben presto approda a Roma da Cava dè Tirreni dove era cresciuta. È lì che inizia a frequentare ambienti hippy e persone che fanno parte a vario titolo del mondo dello spettacolo.
E quando si torna a parlare del suo passato, nello specifico del suo rapporto con la madre, come in un’intervista di Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno”, la De Sio così commenta: “La situazione era sempre la stessa. Ma io l’ho amata, mi dava felicità sapere che lei godesse del mio successo, lei così mi dimostrava il suo amore”.
Un esordio come attrice nato per caso
Nell’ambiente romano appena conosciuto, incontra l’attore teatrale Alessandro Haber, che la corteggia e iniziano una relazione. È lui a vedere in lei una scintilla speciale per la recitazione, dal momento che la De Sio non aveva mai pensato di fare quel tipo di lavoro prima di allora. E sempre lui la conduce da un agente cinematografico vedendo del potenziale, e iniziano i provini che la portano al personaggio di Sibilla Aleramo nello sceneggiato Rai “Una donna” nel 1977. Un salto netto da assoluta principiante al ruolo di protagonista femminile.
E dopo solo un anno le viene affidata parte in “Le mani sporche”, in cui recita in tv con Marcello Mastroianni diretta dal suo compagno di allora Elio Petri, e ancora in “Hedda Gabler” (1979) di Maurizio Ponzi. È l’inizio di una carriera di grandi successi, senza mai tralasciare il proprio aspetto umano e psicologico di donna tanto sicura di sé quanto fragile.
Lei stessa racconta in un’intervista al Corriere della Sera: “Sono stata aiutata da una trentina d’anni in analisi: ho vissuto dei transfer furibondi con i miei analisti, ma evidentemente sono serviti a qualcosa. Non so come sarei diventata se non mi fossi sdraiata sul lettino dello psicoanalista”.
L’approdo al mondo del cinema
Al cinema ha raggiunto il successo nel 1983 con tre pellicole principali: “Sciòpen”, di Luciano Adorisio, “Scusate il ritardo” di Massimo Troisi e “Io, Chiara e lo Scuro” di Maurizio Ponzi, film che le fa vincere il David di Donatello e il Nastro d’Argento e del quale interpreta anche il seguito “Casablanca, Casablanca” di Francesco Nuti, nel 1985.
Successivamente ha dimostrato la sua versatilità interpretando sia film drammatici, come “Cento giorni a Palermo” (1984) di Giuseppe Ferrara; “Cattiva” (1991) di Carlo Lizzani (con cui vince il suo secondo David di Donatello); “Con rabbia e con amore” (1997) di Alfredo Angeli, che pellicole divertenti tra cui “I Picari” (1987) di Mario Monicelli; “La vera vita” di Antonio H. (1994) di Enzo Monteleone; “W la scimmia” (2002) di Marco Colli.
Senza dubbio l’indole intrinseca della De Sio ce la fa apprezzare moltissimo nel suo vasto lavoro teatrale, che non l’ha mai abbandonata anche quando nel cinema i ruoli sono iniziati a diventare più marginali ma non per questo meno intensi.
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