Sabato 9 e domenica 10 ottobre 2021, presso l’Università Irpina del Tempo Libero ad Avellino, si svolge la “Mostra di Poesie” dal libro “Versi Immersi” di Graziella Di Grezia.
L’occasione funge anche da presentazione ufficiale del volume, scritto durante il periodo della pandemia e pubblicato dalla casa editrice partenopea Graus nel settembre 2020. Si tratta della quinta raccolta di poesie dell’artista avellinese impegnata da sempre nella scrittura di poesie e racconti brevi, nonché stimato medico radiologo che si occupa di diagnostica senologica integrata.
Abbiamo rivolto alcune domande al medico e artista Graziella Di Grezia, che ci spiega qualcosa in più dell’idea di creare una presentazione inedita e sicuramente coinvolgente del suo ultimo lavoro editoriale.
Cosa vuol dire poter tornare a un evento live?
<<La volontà di rivedere le persone e interagire era molto forte – ci spiega Di Grezia – Il libro è uscito a settembre 2020 e a distanza di un anno c’è stato un bel riscontro sui social che comunque hanno aiutato tanto. Immaginiamo se la pandemia fosse accaduta senza i social, in quel caso saremmo rimasti completamente isolati. Però ciò non toglie che un incontro di persone, molte delle quali hanno già letto il libro, può essere uno spunto di riflessione ancora più stimolante. Il desiderio di creare una mostra è legato al fatto di avere la presenza di persone ma non contemporaneamente. Quindi dare la possibilità di girare non restando nello stesso spazio per un tempo prolungato, in ragione delle normative e della tranquillità di coloro che intervengono>>.
Com’è nata l’idea di una mostra di poesie?
<<L’idea nasce sia dal criterio di adattamento a un evento che fosse quanto più vicino alla tranquillità dei presenti, sia dalla possibilità di variare l’approccio alla poesia. Normalmente a un evento di presentazione di un libro, o si parla della presentazione o dell’autore oppure si recitano dei versi che vanno ascoltati dal pubblico in maniera passiva. In questo modo invece cambiamo un po’ l’approccio: ognuno può scegliere su cosa soffermarsi, come fosse un vero e proprio quadro. Anche la possibilità di non avere le mani impegnate ma solo la vista e selezionare ciò che vuol essere letto. Ma anche poter fotografare, poter fare un selfie davanti a una cornice, potersi taggare sui social. Un approccio diverso, insomma. Rappresenta perché no, anche uno spunto di riflessione per poter sedere a una mostra senza dover necessariamente ascoltare parole sul libro o sull’autore in maniera piuttosto passiva davanti alla possibilità di interagire con la poesia stessa. E penso, anche virtualmente, che un giorno ognuno possa portare a casa una cornice o regalarla. La poesia che possa dunque girare in maniera diversa, come fosse un quadro>>.
Graziella Di Grezia: medico e artista che sostiene la causa della poesia come elemento essenziale dell’esistenza umana. Come cura dell’anima.
<<Partirei proprio dalla definizione di “stato di salute” da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che è stata da poco rivista. Esso viene definito come “benessere fisico, psichico, spirituale, sociale e ambientale”. Noi medici molto spesso ci occupiamo soltanto di un problema specialistico o legato a una problematica di un organo, di una patologia funzionale, del tentativo di tenere sotto controllo una persona operata. Ci occupiamo nel dettaglio di qualcosa che interessa meramente la malattia. Si è un po’ perso il concetto del medico che si occupa della persona e del suo benessere, anche in assenza di apparenti patologie. Sarebbe invece necessario garantire una figura quanto più umana possibile, che possa avere un rapporto con il paziente diretto e a tutto tondo, facendo capire la propria umanità che passa anche dall’ambito letterario. Molto spesso il medico diviene solo uno sterile operatore che si occupa di numeri, di scrivere referti, di fare interventi o visite. Concetto da rivisitare a mio avviso. Il medico è una persona che deve possedere una cultura letteraria di base e che si occupa della salute degli individui senza dimenticare le peculiarità dell’essere umano che ha di fronte. Tutto questo a favore del paziente. Mentre a favore del medico, il vivere tra malattie e persone senza condizione di benessere o con benessere parziale non è semplice. E avere la possibilità di occuparsi d’arte in qualche modo solleva dai mali quotidiani dell’essere medico. Perché le problematiche legate al lavoro operativo si possono superare con l’utilizzo di armi differenti. Quindi la poesia può rappresentare una cura per i pazienti che allo stesso tempo solleva noi medici. E se la uniamo anche alla musica, mettendo insieme i sensi, forse riusciamo ad avere una visione coinvolgente dalle stesse arti, talvolta difficili da rinnovare. Quindi è un tentativo di presentare un prodotto d’arte che nasca dalla quotidianità. La poesia nasce dalla quotidianità e si eleva ad arte>>.
Durante l’evento “Mostra di poesie” da “Versi immersi” di Graziella Di Grezia, alcune poesie diventano protagoniste dell’esibizione di Pianoterraduo, che vede impegnate la stessa Di Grezia al pianoforte e Susanna Puopolo come voce recitante. La presentazione vede la partecipazione straordinaria del flautista Filippo Staiano, docente del Conservatorio di Napoli.