Da Ancona ad Urbino, passando per Ascoli Piceno, Fermo e Macerata: nei borghi delle Marche uno scrigno di opere d’arte e di piacevoli esperienze sensoriali

Le Marche vengono spesso sottovalutate dai turisti italiani. Che commettono un grave errore. Perché i borghi marchigiani, da quelli più piccoli ai capoluoghi di provincia, presentano un livello qualitativo di attrazioni, storia e gastronomia decisamente buono.

Forse, più che gli italiani, se ne sono accorti i turisti stranieri.

La regione gode di un clima mite soprattutto lungo le zone costiere, mentre nella zona montuosa come nel caso dei monti Sibillini, soprattutto d’inverno, le temperature sono più rigide.

Dal punto di vista economico, le Marche sono state interessate negli ultimi decenni da importanti cambiamenti, al punto che il reddito pro capite è aumentato notevolmente, raggiungendo quello dei cittadini toscani.

Il buon tenore lo si intuisce visitando i capoluoghi delle Marche.

Ancona

Ancona fu fondata dai Greci di Siracusa nel IV secolo a.C. ed il suo nome deriva dalla parola greca che ha il significato di “gomito”, ad indicare la sua zona che, dal monte Conero, si estende al mare.

Entrando in Ancona si possono ammirare la Mole Vanvitelliana, edificio militare progettato da Vanvitelli (lo stesso architetto della Reggia di Caserta) nel 1733 e, poco distante, la Chiesa di S. Agostino (XV sec.)

Molto caratteristica è la fontana del Calamo, più nota come la fontana delle tredici cannelle, nella foto in alto, realizzata nel 1560 su disegno dell’architetto Pellegrino Tibaldi.

La città è distinta in due parti, quella antica, sul Colle Guasco, sulla cui sommità si trovava l’acropoli greca e, oggi, la Cattedrale di S. Ciriaco e la parte moderna, ubicata a valle, sorta alla fine del Settecento.

In piazza del Plebiscito la Chiesa di S. Domenico, nella foto, che conserva la Crocifissione di Tiziano e un’Annunciazione di Guercino. Del Vanvitelli è la Chiesa del Gesù.

Andando verso il porto si trova l’Arco Trionfale di Traiano, che risale all’anno 115. Da non perdere la Loggia dei Mercanti, con la facciata di Giorgio Orsini, la Fontana delle Tredici Cannelle e i resti dell’Anfiteatro Romano (II sec.).

Nei ristoranti della città consigliamo tra le specialità gastronomiche spicca il famoso brodetto.

Altri piatti tipici sono i vincisgrassi (lasagne), le lumache in porchetta e le beccute (formine di pane dolce a base di farina di mais, pinoli, uva sultanina).

Ascoli Piceno

Ascoli Piceno fu fondata nel VII secolo a.C., secondo la tradizione, dai Piceni, che giunsero fin qui guidati da un picchio, uccello sacro a Marte.

Edificata su uno sperone di roccia, Ascoli Piceno conserva importanti tracce urbanistiche sia della dominazione romana che del periodo medioevale e rinascimentale.

Cuore pulsante della città è la Piazza del Popolo, luogo di ritrovo dei giovani ascolani, sulla quale si affaccia il bel Palazzo dei Capitani del Popolo e la meravigliosa chiesa gotica di San Francesco, con la vicina Loggia dei Mercanti.

Altra bella e monumentale piazza di Ascoli è Piazza Arringo, dove è ubicata la Cattedrale di Sant’Emidio con il polittico del Crivelli, il Palazzo Comunale con la sua facciata barocca, e il Palazzo Vescovile.

Da vedere la Chiesa romanica dedicata ai Santi Vincenzo e Anastasio che presenta una pittoresca facciata a riquadri e abside del VI secolo e la Chiesa gotica di San Pietro Martire, la Torre Ercolani dell’Undicesimo secolo e il coevo Palazzetto Longobardo.

Macerata

I primi insediamenti maceratesi risalgono all’epoca romana, ma fu solo nel Medioevo che la città si sviluppò in quella che l’attuale centro urbano, caratterizzato dalla presenza di numerosi edifici del XVI e del XVII secolo, tra cui spicca quello che ospita l’antica Università che ha da poco festeggiato i settecento anni di vita.

Il centro della città si sviluppa intorno a Piazza della Libertà, dove si ergono il Palazzo Comunale, la Loggia dei Mercanti e la splendida Torre dell’Orologio, dalla cui vetta si può godere un panorama mozzafiato.

Da non perdere il maestoso Sferisterio, costruzione neoclassica che era destinata al gioco del pallone al bracciale, con una capienza di 7.000 spettatori e che oggi è teatro di spettacoli e manifestazioni ricreative.

 Gli amanti della buona tavola non dovranno assolutamente perdersi i vincisgrassi (lasagne), i ciaùsculu (insaccato di maiale molto morbido usato come paté e la parmigiana di gobbi (cardi) innaffiati da un bicchiere di Verdicchio di Matelica o di Vernaccia di Serrapatrona.

Urbino

Città d’arte, Urbino visse la sua stagione d’oro in epoca rinascimentale quando divenne uno dei principali centri della cultura italiana dell’epoca.

A Urbino nacquero due grandi artisti, che rispondo al nome di Bramante e Raffaello Sanzio.

Fiore all’occhiello della città è il monumentale Palazzo Ducale, una delle massime espressioni dell’architettura rinascimentale che l’umanista Baldassarre da Castiglione definì una città in forma di palazzo.

Celebri sono la facciata dei torricini, il cortile d’onore e il monumentale scalone che conduce al piano dove si trova l’appartamento in cui dimorò il duca Federico, ricco di incantevoli capolavori opera, tra gli altri, di Raffaello, Paolo Uccello, Piero della Francesca e Luciano Laurana.

Nella centrale Piazza Federico si trova il Duomo, in stile neoclassico, mentre l’attuale palazzo dell’Università fu in passato dimora dei conti di Montefeltro.

Nella casa di Raffaello, che è possibile visitare, sono conservate le riproduzioni di tutte le sue opere.

Fermo

A circa 6 chilometri dal mare Adriatico, Fermo è stata colonia romana e ne conserva la memoria con il complesso delle Cisterne Romane edificato nel I secolo a.C. (ben conservate e visitabili).

Nella cinquecentesca Piazza del Popolo del borgo di Fermo è possibile ammirare il Palazzo degli Studi, il Loggiato di San Rocco (XVI secolo) e il Palazzo dei Priori (1286), che ospita la Pinacoteca Civica che vanta tra gli altri l’ “Adorazione dei pastori” di Rubens.

Da visitare anche il Duomo (1227) con facciata romanico-gotica, con annesso Museo Diocesano. Interesse architettonico destano alcuni palazzi nobiliari come Palazzo Azzolino, Villa Vitali Rosati (entrambi progettati da Antonio da Sangallo il Giovane) e Palazzo Caffarini Sassatelli. Tra le chiese più importanti troviamo San Francesco (1240), Sant’Agostino e San Domenico (XIII secolo).

Aperto il 26 settembre 1790, il Teatro dell’Aquila di Fermo rappresenta uno dei centri più importanti dell’attività culturale marchigiana con una capienza complessiva di circa 1000 posti. Per poter godere di una splendida vista verso il litorale, ci si può recare sul Girfalco o Girone oppure al caratteristico borgo medievale Torre di Palme, frazione situata a sud della città molto vicina al mare.

Per vivere un weekend di benessere e relax a Fermo, non dimentichiamo le famose Terme alimentate da un’acqua di tipo mediominerale, detta Acqua Palmense del Piceno, che sgorga nella località Torre di Palme.

Da Fermo in poco tempo è possibile raggiungere anche le splendide località marine molto frequentate dal turismo estivo, ovvero Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio.

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