Con l’affermarsi dei new media abbiamo assistito alla nascita di un nuovo sistema di comunicazione digitale, che oggi si può analizzare in termini retrospettivi e analitici con maggiore precisione e capacità di discernimento adeguata al sistema stesso. I social media in particolare evidenziano quattro caratteristiche che sono tipiche della comunicazione digitale e interattiva, rendendo la gestione della propria reputazione un’impresa strategica e delicata.
Lezioni americane di Calvino: una guida per la rivoluzione digitale?
Le quattro caratteristiche sono: la persistenza, la visibilità, la diffondibilità e la ricercabilità. Per chi ha dimestichezza con il testo di Italo Calvino, Lezioni americane, sarà evidente trovare un nesso tra questo concetto speso per i new media e quello che per lo scrittore italiano erano (all’epoca in cui le scrisse) le proposte adeguate a una scrittura nel prossimo millennio. Realizzato nel 1985 e uscito postumo, il volume offre preziosi appunto per orientarsi nelle trasformazioni che stavano caratterizzando il decennio in cui venne realizzato. Nonostante il processo informatico fosse ancora fermo a una rigida configurazione in ambito numerico, Calvino offre spunti che vanno oltre le applicazioni della sua epoca. Del resto l’autore già nei suoi libri di narrativa, aveva esplorato nuove tematiche, adottando uno stile post-moderno del tutto innovativo e alieno rispetto alla letteratura italiana dell’epoca. Non è un caso se ad oggi venga considerato quasi un precursore di un certo tipo di fantascienza, trattato specialmente in opere come Le città invisibili, Ti con zero e le Cosmicomiche.
Le quattro caratteristiche fondamentali per la comunicazione digitale
Torniamo ora alle quattro caratteristiche della comunicazione digitale e vediamo insieme di che cosa si tratta nello specifico:
- Persistenza
A differenza delle tradizionali ed effimere conversazioni faccia a faccia, ciò che diciamo online (commenti, foto e reaction) è destinato a restare disponibile, teoricamente per sempre, registrato nelle memorie delle piattaforme a cui non abbiamo accesso e di cui non abbiamo alcun controllo.
- Visibilità
Per secoli e secoli, riuscire a far arrivare il proprio messaggio a più persone possibili, ha richiesto sforzi e risorse ingenti. Oggi è l’esatto contrario: le impostazioni di default dei principali social network, rendono visibili i nostri post a un pubblico vasto, e per limitare la visibilità dei nostri contenuti è necessario ricordarsi di modificare le impostazioni della privacy. Le risorse, il tempo, le abilità e la motivazione che una volta erano necessarie per diffondere il nostro messaggio, oggi sono necessarie per non farci leggere da tutti, almeno a livello teorico. Le interazioni sono public by default, Private Through Effort, cioè pubblico per impostazione, privato tramite sforzo.
- Diffondibilità
Non solo i nostri post sono normalmente visibili a tutti, ma è estremamente facile diffondere a nostra volta contenuti prodotti da altri. I social media integrano infatti funzionalità che facilitano la condivisione dei contenuti: pulsanti per apprezzare, inoltrare, condividere, copiare e incollare. Con un semplice clic del mouse possiamo moltiplicare la diffusione di un messaggio, che sia la foto di un gattino, l’invito a un flash mob, oppure l’ennesima fake news.
- Ricercabilità
Infine i motori di ricerca come Google, ma anche quelli integrati all’interno dei new media, consentono di ricercare attivamente i contenuti a partire da una parola chiave, dal nome di una persona o di un’azienda, recuperando informazioni archiviate da anni e prodotte in contesti che nel frattempo non sono più esistenti. Provate voi stessi a digitare la parola blackjack che si riferisce al contesto del gioco di abilità con carte francesi e potrete vedere quali risultati otterrete sui motori di ricerca più utilizzati.
Considerazioni finali sulle quattro della comunicazione digitale
Ora la combinazione tra queste 4 caratteristiche rende la gestione della propria reputazione online un’impresa costantemente a rischio: per esempio, il direttore del personale dell’azienda presso cui abbiamo presentato richiesta di assunzione potrebbe rimanere colpito, e non in senso positivo, dalla foto che ci ritraeva riversi sul divano di un amico, ubriaco durante la sera della nostra festa di laurea di diversi anni fa. In generale bisogna ricordare sempre che i nostri comportamenti avvengono di fronte a pubblici connessi. Ci sono stati casi eclatanti che hanno ridefinito l’opinione pubblica di star, regnanti e personaggi del mondo dello spettacolo e della politica, proprio attraverso l’utilizzo casuale del social. Tutto questo vale naturalmente per alcuni individui, quelli che fanno un utilizzo attivo dei new media. Chi di noi non ha almeno una decina di contatti che non ha mai modificato l’immagine di profilo e non ha postato niente di significativo durante questi 12-14 anni di attività online e social?