Dal liceo all’Oscar con Gabriele Salvatores, da attivista di Avanguardia Operaia a star del cinema, scopri la storia di Claudio Bisio, uno dei volti più amati della comicità italiana.
La sua risata è inconfondibile. Ampia, sincera, contagiosa. Claudio Bisio nelle sue esperienze con il cinema è andato dall’Oscar per “Mediterraneo” ai milioni di incassi di “Benvenuti al Sud”; con il teatro è stato applaudito tanto con i “Comedians” di Gabriele Salvatores quanto con i monologhi di Pennac; con la tv mattatore nei programmi di culto “Zelig”, “Mai dire gol”, “Le Iene”.
Insomma, un esempio di come saper bucare lo schermo ma essere perfetto anche per un importante set cinematografico. Lui che è tutto tranne che un figlio d’arte. Madre maestra elementare, padre rappresentante per le aziende di essenze per fare liquori. Un animo anarchico, sempre pronto a manifestare il proprio pensiero, dotato di uno spiccato pensiero critico, autonomo.
Questi alcuni degli aspetti più rilevanti di un giovane Claudio Bisio, nato nel 1957 a Novi Ligure (Alessandria), ma trasferitosi in tenera età nella metropoli Milano. E’ qui che frequenta il Liceo Scientifico “Luigi Cremona”, diventa attivista di Avanguardia Operaia e inizia a svilupparsi in lui la passione verso il teatro.
Convinto e molto convincente (sappiamo da sue parole che i genitori <<non mi hanno né avversato né invogliato, anche perché sono uscito di casa a 20 anni e mi mantenevo da solo>>), ha iniziato a recitare al Centro sociale Leoncavallo.
Nel 1981 consegue quindi il diploma presso la Civica scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano, ambiente molto dinamico e brulicante di iniziative. Qui gli viene consigliato di giocarsi la carta della comicità.
Claudio Bisio attore: da Dario Fo a Gabriele Salvatores
Quella di Bisio per la recitazione è una passione forte e prorompente. Ma il momento specifico in cui ha deciso che sarebbe stata anche tutta la sua vita è legato alla figura di un massimo esponente del teatro italiano.
Lui stesso, parlando a Corriere.it, afferma quando sia maturata l’idea: <<Durante un’occupazione al liceo. Facevo già teatro e chiamai Dario Fo per “Mistero buffo”. Rispose subito di sì e io rimasi affascinato da quell’affabulazione, dai versi di Cielo d’Alcamo e di Cecco Angiolieri. Lì, in quel momento, mi è venuta l’illuminazione; mi dissi: io voglio fare quella cosa lì, senza sapere bene cosa fosse>>.
Ma la figura di riferimento per tutta la sua carriera è quella di Gabriele Salvatores, colui che gli ha procurato il debutto sia in teatro sia al cinema: <<Devo tutto a lui>>. Durante una replica di uno spettacolo al Piccolo, si sparge la voce che c’è un talentuoso regista che cerca nuovi volti: è proprio Salvatores del Teatro dell’Elfo, che presto lo scrittura.
Claudio Bisio già nel 1983 recita in “Sogno di una notte di mezza estate”, primissima opera cinematografica ibrida di Gabriele Salvatores; 1988 appare nel suo secondo film “Kamikazen – Ultima notte a Milano”, a metà tra dramma e comicità; mentre nel 1990 è nel video della canzone di Fabrizio De Andrè “Megu Megùn” la cui regia è sempre di Salvatores.
Da lì in poi, un idillio personale e professionale intenso, di cui “Mediterraneo”, Oscar nel 1992 come miglior film straniero, ha decretato forse il punto di elevato.
Zelig, il locale fucina di tanti talenti
Il 12 maggio 1996 Claudio Bisio è in viale Monza 140 per l’inaugurazione del locale che da quel momento farà parte della sua vita: Zelig. Il luogo a cui tanti artisti, comici e cabarettisti devono il loro lancio. Qui il gruppo di attori che si viene a creare è davvero di livello elevatissimo.
Ci sono Paolo Rossi, Aldo, Giovanni, Giacomo, Marina Massironi, Luciana Littizzetto, Rocco Tanica con gli Elio e le Storie Tese, Silvio Orlando, Lella Costa, Angela Finocchiaro, Dario Vergassola, Gene Gnocchi. Insomma, parliamo di una classe di artisti che avrebbe poi sfondato sul piccolo e grande schermo.
In occasione del decennale, lo Zelig approda su Italia 1 per la diretta dal palcoscenico storico, con il cabaret che entra nelle case di tutti gli italiani.
Da qui nasce una trasmissione longeva e fortunata che, cambiando nome nel corso degli anni (“Zelig – Facciamo cabaret”, “Zelig”, “Zelig off”, “Zelig Circus”) vede Bisio sempre e comunque protagonista di spicco.
Cinema: grandi successi e il record di “Benvenuti al Sud”
Al Cinema, Bisio ha fatto praticamente tutto. E tutto con enormi sostegni da parte di critica e pubblico, anche nelle numerose vesti di doppiatore. Dagli esordi negli Ottanta, e la consacrazione nei Novanta, la strada in oltre quarant’anni di carriera, è stata ricca di titoli apprezzatissimi. Ti ricordi i suoi film più importanti?
Ci sono “Manuale d’amore 2”, “Amore, bugie e calcetto”, “Ex”, “Maschi contro femmine”, “Benvenuto presidente”, “Gli sdraiati”, “Vicini di casa”. Solo per citarne alcuni. Su tutti però il riferimento assoluto per la sua carriera cinematografica resta senza ombra di dubbio “Benvenuti al Sud” (che ha poi portato anche al ben noto “Benvenuti al Nord”) del 2010, remake della commedia francese “Giù al Nord”, girata a Castellabate, in provincia di Salerno.
Un film che nel 2010 ha raggiunto il settimo posto della classifica dei maggiori incassi in Italia di tutti i tempi. Una scommessa ottimamente riuscita, con risultati assolutamente non scontati, che fanno ancora parlare di sé.
Una ulteriore pagina di gloria per il ragazzino contestatore e idealista, impegnato nella politica e nelle azioni sociali, della Milano degli anni Settanta, che con estrema professionalità, con sincera passione e grande intelligenza è diventato uno dei volti di spicco della comicità italiana.
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