Si chiama binge eating la tendenza a mangiare in maniera impulsiva e smisurata.
L’alimentazione consapevole, la Mindful Eating, è fondamentale per riscoprire un rapporto equilibrato con il cibo
Il cibo per arginare stress, ansie e preoccupazioni. Le abbuffate notturne per ottenere una rapida (e illusoria) sensazione di benessere diffuso, ed esserne gratificati. Se poi, gli alimenti ingeriti sono particolarmente grassi, l’effetto ci sembrerà ancora più piacevole ed efficace.
Avete mai sentito parlare di binge eating? È il termine con il quale oggi si indica la tendenza a mangiare, impulsivamente e in maniera assolutamente incontrollata, una quantità eccessiva di cibo.
Dopo il raptus arriva il pentimento
Un vero e proprio raptus che ci spinge ad ingerire quantità eccessive di cibo, anche se non si è particolarmente affamati, in uno spazio temporale limitato e rigorosamente da soli. Alla fine, una volta placati, resta una sensazione spiacevole di pentimento. Detestiamo i nostri comportamenti, ma siamo anche consapevoli della nostra impotenza.
Dietro una situazione di dipendenza da cibo ci possono essere fragilità caratteriali, ma anche disagi psicologici legati magari a situazioni simili già vissute in famiglia.
L’obesità è spesso la conseguenza di un disturbo alimentare, ma capita, non di rado, anche a persone senza apparenti problemi di linea e sovrappeso di finire in certi vortici.
Il diario alimentare come primo passo
È una compulsiva ricerca del piacere che diventa una patologia da affrontare con decisione. Il diario alimentare, come consigliato da molti psicologi e nutrizionisti, è un buon punto di partenza, in quanto consente di prendere coscienza del problema e di pensare a possibili vie d’uscita.
Appuntarsi puntualmente tipologia e quantità di cibo ingerito, l’orario in cui è scattato il raptus e le sensazioni provate prima e dopo l’assalto al frigorifero è una pratica di grande importanza. A mente fredda avremo modo, dati alla mano, di analizzare i nostri comportamenti, confrontando nel tempo le diverse situazioni.
Tamponare l’emergenza, anche grazie al supporto di specialisti, è fondamentale, ma poi è importante intraprendere un percorso di educazione alimentare. Non è mai troppo tardi per recuperare un rapporto sano e consapevole con il cibo: per imparare a mangiare c’è sempre tempo.
Non è mai troppo tardi per imparare a mangiare
Una risposta utile ed efficace potrebbe arrivare dalla parola Mindful Eating che significa, letteralmente, alimentazione consapevole e appartiene a una disciplina più ampia, chiamata Mindfulness, ovvero “consapevolezza”. Nasce e trova riferimento in insegnamenti zen e pratiche yogiche orientali, ma è diventata, ormai da diversi anni, un modello ampiamente diffuso anche in Occidente.
La Mindful Eating offre spunti e riflessioni per entrare in sintonia con i bisogni e le reali esigenze del nostro corpo, riscoprendo così un rapporto sano ed equilibrato con il cibo.
Un percorso lungo e articolato che prescinde sicuramente da un controllo rigido di alimenti e calorie e da continue, e spesso traumatiche, verifiche del peso che aumentano i livelli di ansia e frustrazione a danno del sistema nervoso.
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