Sono circa 30 milioni gli italiani che fanno uso di integratori alimentari di varia natura. Questi prodotti vengono utilizzati con l’intenzione di occuparsi meglio della propria salute, in particolare di quell’equilibrio prezioso che è il benessere psicofisico.

Il dato appena menzionato è stato fornito dall’associazione Integratori & Salute, parte di Unione Italiana Food e rappresentativa di un settore che, nel 2022, ha concretizzato un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro a livello nazionale.

Secondo un’indagine che ha visto il coinvolgimento dell’istituto di ricerca internazionale Future Concept Lab, per preservare il proprio benessere gli italiani lavorano sull’equilibrio alimentare – la risposta data dal 29,8% del campione – sul relax, chiamato in causa da circa il 21% degli intervistati e sull’assunzione di integratori.

Assunti almeno una volta da 8 italiani su 10, vengono considerati un ottimo supporto per una dieta sana e per il movimento e, in generale, degli alleati del benessere psicofisico.

Le abitudini di acquisto

Parlare di integratori vuol dire, per forza di cose, soffermarsi sui cambiamenti che hanno coinvolto le abitudini di acquisto. Nella maggior parte dei casi, come evidenziato dal sopra menzionato sondaggio, prima di procedere all’acquisto si sente il parere del medico di fiducia (ottimo segnale dato che, ormai da tempo, si è consapevoli che, pur non essendo farmaci, gli integratori hanno comunque un’implicazione importante sul benessere).

Al secondo posto spicca l’opinione del farmacista, citato come riferimento autorevole dal 36% circa del campione. A proposito di questa figura, è essenziale rammentare che, negli ultimi anni, la sua professionalità è stata esaltata dalla rete.

L’esplosione delle e-farmacie, legali dal 2015, ha permesso ai farmacisti di vedere i propri fatturati lievitare e un numero di persone molto più ampio contattarli tramite app di messaggistica istantanea per chiedere informazioni.

Come dimostra il caso di Dr Max, la migliore farmacia online da considerare quando si parla di assortimento di prodotti, il successo degli e-commerce nel settore della farmacia è dovuta anche alla possibilità di accedere a interessanti offerte, il che è fantastico in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando.

Tornando con il focus sulle abitudini di acquisto di chi assume integratori rammentiamo che, nel 19% dei casi considerati dall’indagine, prima di procedere all’acquisto, ci si consulta con professionisti come il nutrizionista e il fitoterapista.

Gli ultimi posti sono occupati dai familiari e dai colleghi e, sorprendentemente, da Dottor Google, consultato solo dal 14% del campione intervistato prima di acquistare un integratore, e dalle erboristerie.

Un business in continua crescita

Il business degli integratori alimentari è in continua crescita. Nel 2022, come già accennato, il giro d’affari a livello nazionale è stato pari a 4 miliardi di euro. La crescita annua è stata molto alta, pari per la precisione al 10%. L’Italia in questo quadro ha un ruolo nodale. Il nostro Paese, infatti, è leader di settore in Europa e copre circa il 26% del valore dell’intero mercato. I suoi numeri, in UE, sono risultati pari, nel 2022, a più di 13 miliardi di euro.

Il settore degli integratori è in pieno fermento di innovazione. Come sottolineato più volte dagli esperti del settore, l’obiettivo, nel prossimo futuro, è quello di offrire un sostegno che risponda a due definizioni: mirato e strategico.

I player del comparto, che hanno visto una crescita esponenziale del fatturato soprattutto a seguito dell’esplosione dell’emergenza sanitaria, concordano sul fatto che, lavorando con il fine di arrivare a un impiego strutturato degli integratori, sarà possibile costruire quella che, di fatto, è una risorsa preziosa per i sistemi sanitari delle varie nazioni.

Guardando al caso dell’Italia, non si può non chiamare in causa l’elaborazione degli esperti di PwC, che hanno scoperto che, nell’eventualità in cui gli over 55 con rischio cardiovascolare assumessero regolarmente Omega 3, acidi grassi noti per la loro efficacia antiossidante e antinfiammatoria,per il sistema sanitario si potrebbe parlare di un risparmio di 1,3 miliardi di euro annuali.

Un doveroso cenno va dedicato anche all’importanza, da parte dei soggetti a rischio di bassa densità minerale ossea, di assumere calcio e vitamina D, nutrienti fondamentali per prevenire osteoporosi e conseguenti fratture ossee.

In questo frangente, l’attenzione all’integrazione permetterebbe di apprezzare un risparmio di circa 700 milioni di euro annui.

Le aziende stanno individuando, giorno dopo giorno, ambiti che necessitano di implementazioni pressoché immediate. Tra questi compare in prima linea lo sviluppo digitale dei processi interni aziendali. Al secondo posto, invece, spicca la creazione di strumenti, sempre digitali, per la gestione delle informazioni medico – scientifiche. Da non dimenticare è anche il ruolo dell’Internet of Things, uno dei fondamenti dell’Industria 4.0, per non parlare della relazione con il farmacista che, come poco fa specificato, rimane ancora, nonostante l’importante digitalizzazione del mondo della farmacia, un caposaldo quando si parla di autorevolezza delle informazioni.

Si punta molto, infine, su sistemi di visualizzazione e sul ricorso sempre più centrale alla realtà virtuale e alla realtà aumentata.