Un mercato in forte (e continua) espansione. Il cui valore, nell’ultimo anno, ha superato i 3 miliardi e mezzo di euro.
L’Italia è il primo paese in Europa per consumo di integratori alimentari secondo quanto sostiene Federsalus, in base ai dati forniti dai produttori.
Il motivo di tale boom è semplice: proprio nel Belpaese ci sono i principali produttori di tali sostanze che possono essere vendute liberamente in farmacia, vale a dire senza obbligo di prescrizione medica.
Se le farmacie rappresentano il luogo principale in cui vengono acquistati gli integratori (83%), gli scaffali di supermercati e parafarmacie costituiscono un’ottima alternativa.
Negli ultimi anni, l’incremento di consumo di integratori è stato talmente imponente che il Ministero della Salute, a più riprese, è intervenuto per informare i consumatori circa il corretto uso di tali sostanze.
Che, come dice il loro stesso nome, dovrebbero essere utilizzate solo per “integrare” l’alimentazione, non per sostituirla. Tanto meno gli integratori alimentari possono essere considerati farmaci o, comunque, prodotti con effetti curativi.
In effetti, a generare il dubbio circa i benefici degli integratori – ed in particolare il loro essere succedanei di alcuni farmaci – sono soprattutto due elementi, entrambi legati alla sfera medica.
Il primo: sono sempre più i medici che suggeriscono l’utilizzo di tali sostanze, certamente accompagnandolo a protocolli sanitari.
Non sempre, però, il paziente ha la percezione che il consumo di integratori non abbia una funzione farmacologica.
Anche perchè – e qui interviene il secondo elemento – sono sempre di più le case farmaceutiche che si sono lanciate su questo business, immettendo sul mercato con il proprio brand, di solito associato a prodotti curativi, tali sostanze. Finendo con l’aumentare i dubbi.
Ma perchè, allora, è tanto diffuso il consumo di integratori alimentari?
Alcune patologie, alcuni disturbi ma anche, più banalmente, alcuni inestetismi, possono essere legati ad una cattiva assimilazione di sostanze nutrienti contenute nei diversi cibi che quotidianamente assumiamo.
Associare ad una dieta sana un’”integrazione” può aiutare. Ma sempre con raziocinio.
Perché negli integratori sono concentrati nutrienti che se assunti in dosi eccessive possono anche avere effetti non propriamente benefici.
Ed allora, soprattutto per gli amanti del faidate, come fare a non correre rischi? Innanzitutto tenendo presente che gli integratori non sono né sostituivi di un pasto né di una cura farmacologica.
Dunque, per qualsiasi dubbio, è sempre bene confrontarsi con il proprio medico di fiducia o, comunque, con il farmacista al momento dell’acquisto.