Scopri i segreti dello stile Japandi, fusione perfetta tra minimalismo giapponese e calore scandinavo per creare ambienti eleganti e connessi alla natura.

Calma, informalità e naturalezza. Così potremmo riassumere, ad un primo sguardo, lo stile Japandi che, sebbene possa sembrare una parola figlia di una moda del momento, nei vocabolari del design esiste da decenni.

Si tratta di una fusione tra lo stile d’arredamento giapponese e quello scandinavo. Si tratta di due stili che, separatamente, hanno alle spalle secoli di storia personale ma con radici intrecciate le une alle altre in profondità. A spiegarlo è Laila Rietbergen, l’autrice del volume Japandi Living e intestataria dell’account Instagram @japandi.interior.

Anche se si concentra sull’adottare un arredo che comunichi tranquillità, minimalismo e funzionalità, spesso il Japandi va oltre il mero aspetto estetico di una casa.

Esso, infatti, insegnerebbe a trovare la bellezza nell’imperfezione, ad instaurare connessioni profonde con la terra e la natura, e a godere dei semplici piaceri della vita. Un vero e proprio stile di vita che imparerai a conoscere meglio leggendo di seguito.

Cosa s’intende per Japandi?

Oriente e Occidente nello stile Japandi si fondono: gli elementi artistici giapponesi e la filosofia del wabi-sabi incontrano il comfort e il calore scandinavi (o hygge). Entrambi i design si incentrano su semplicità, elementi naturali, comfort e sostenibilità.

Il Japandi fa largo uso di colori neutri, materiali naturali (es. legno e lino) e di alta qualità, con un’enfasi sul verde e sulla natura. Sia in Giappone che in Scandinavia, le persone amano trascorrere tempo nella natura e portarla nelle loro case. Ciò si riflette non solo nell’uso di materiali naturali ma anche nell’impiego di forme organiche e nella combinazione di forme diverse.

Contrariamente a quanto si possa credere, le case in stile Japandi risale a centinaia di anni fa. Come spiega Rietbergen nel suo libroJapandi Living: Japanese Tradition. Scandinavian Design” (in vendita su Amazon), a seguito delle politiche di chiusura dei confini del Giappone, che durarono per circa 200 anni, il paese aprì i suoi confini nel 1850 circa.

In quell’occasione, i designer e artisti scandinavi iniziarono a visitare il Giappone. Non ci volle molto affinché rimanessero affascinati dallo stile giapponese. A colpirli soprattutto complementi d’arredo e non venduti nei negozi, oggetti che divennero fonte d’ispirazione per molti artisti e designer scandinavi.

Giappone e Scandinavia sono molto simili dal punto di vista del design e dell’estetica perché entrambi danno molta importanza a: semplicità, qualità, materiali naturali e artigianato. Così è nato il Japandi che funziona in armonia, elevando entrambi gli stili a cui si ispira a un livello superiore.

Come arredare casa con lo stile Japandi

Per portare il Japandi in casa propria bisogna prestare attenzione ai materiali che devono essere organici e naturali come: legno, pietra, carta, cotone, rattan. Oltre ai materiali, di grande importanza la palette cromatica da adottare che punta sui colori neutri (bianco, crema) dando enfasi anche alle tonalità scure e terrose, tra cui spiccano marrone, verde.

Nel Japandi i complementi d’arredo oltre ad essere intenzionali sono anche funzionali. Basti pensare a teiere e tazze di ceramica ma soprattutto libri, vasi ordinati.

Si viene a creare uno spazio interessante con l’uso diverso di materiali e forme naturali, creando contrasto in molti modi. Questi sono i capisaldi dello stile ma come portarlo concretamente a casa propria? In primis, eliminando il superfluo, poiché l’enfasi sul minimalismo e sulla filosofia “meno è meglio” è particolarmente importante nello stile Japandi. Il tutto senza dimenticare i gusti personali.

Per i pezzi da introdurre a casa propria, meglio optare per quelli vintage o riciclati, quelli originali o fatti a mano piuttosto che di produzione di massa. Le imperfezioni, come quelle naturali del legno, per esempio, devono essere abbracciate.

Prova a creare spazi che possano connettere l’interno con l’esterno. Ad esempio, con grandi finestre, verande, patii ma anche tramite piante e verde.

Il tocco scandinavo può essere accentuato creando un’atmosfera calda e accogliente, al fine di trasmettere un senso di comfort e convivialità.

Un buon esempio è quello di mettere un camino che funga punto focale nel soggiorno. Se ciò non è possibile, adopera candele e aggiungi coperte morbide a disposizione di amici e parenti.

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