Tra fusilli, spaghetti, cannazze, paccheri, lenguine, passatelli, schiaffoni, strangozzi scopri la migliore pasta italiana.
Dal Polo Nord alla muraglia Cinese passando per gli Oceani, la pasta italiana è “pasta” in tutto il mondo.
La pasta, insieme alla pizza, è uno dei piatti italiani che non cambia nome, ovunque vi troviate. Il fatto che non vi sia traduzione la dice lunga sulla tradizione millenaria che accompagna questo ingrediente principale sulle tavole italiane.
La dieta mediterranea, del resto, riconosciuta come il miglior regime alimentare esistente, ne fa l’elemento principale. Sughi densi, ricette con i prodotti del sottobosco, fagottini farciti di ogni prelibatezza.
Ogni regione italiana ha la sua portata a base di pasta tipica, generalmente fatta a mano, da antiche ricette che si sono tramandate nel tempo.
Nelle regioni centrali e nel meridione d’Italia spesso è la pasta fatta a mano la regina della tavola
Quando si mangia, sia parla e si scrive “pasta”, bisogna considerare che la Campania e l’Emilia Romagna sono le zone con la maggiore tradizione e produzione
Migliore pasta tipica italiana
La pasta nell’Italia meridionale
Tra maccaronara, busa, spaghetti, fusilli, paccheri, lenguine, passatelli, schiaffoni, strangozzi ecco la guida alle migliori paste dell’italia meridionale
Al sud Italia, alcuni formati non hanno una origine territoriale ben definita, come per esempio i fusilli, ormai preparati in tutte le regioni meridionali o gli gnocchi, che a seconda della forma assumono diversi nomi.
Generalmente, nel sud italia le ricette che meglio si abbinano alla pasta, sono quelle che prevedono la preparazione con pomodori freschi, ragù o pesce e sughi di verdure.
La pasta in Campania
Sono molti i formato di pasta rappresentativi della tradizione partenopea, ma diffusi da tutta la Campania e via via in tutta Italia ed nel mondo.
Tra questi i più famosi sono i vermicelli, mafalde, scialatielli, paccheri, rigatoni, ziti e fusilli. Non è un caso che proprio a Napoli nel 1833 sia stato inaugurato il primo stabilimento per la fabbricazione industriale della pasta.
Lungo il Golfo di Napoli, spiccano i famosi paccheri di Gragnano, con trafila dorata e alta aderenza ai sughi.
Tra le paste preparate a mano, in provincia di Avellino, oltre ai famossisimi fusilli avellinesi, da non perdere, come ha evidenziato la nota trasmissione tv “I 4 ristoranti” di Alessandro Borghese, la maccaronara, tipica pasta preparata a mano tra Castelvetere sul calore, Volturara e Montemarano, ottima con sughi di pomodoro ben conditi o più leggeri come la tradizione comanda e le cannazze preparate a Calitri.
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La pasta in Calabria
In Calabria, comuni a tutta la regione si possono assaggiare gli scilateddi, spaghetti arrotolati molto piccoli, , fatti a mano utilizzando un ferro da calza. Si abbinano alla perfezione con sughi di pesce e di carne. La lavorazione degli scilateddi prevede una lunga preparazione che termina con l’asciugatore al sole della pasta.
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La Pasta in Basilicata
In Basilicata la pasta tipica sono i cavatieddi, lavorati freschi, a cui viene data la forma tonda a conchiglia.
E’ un piatto della tradizione contadina, per la quale la pasta assume un ruolo fondamentale.
Si dice infatti che i cavatieddi fossero preparati per la domenica e gustati con “le scarpe eleganti”, indossate appunto nel giorno di festa.
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La pasta in Puglia
La Puglia, che tra l’altro è la regione con la maggiore produzione di materia prima per la pasta, il grano, è famosa nel mondo per le orecchiette, cucinate in vari modi ma principalmente con le cime di rapa.
Secondo la zona in cui ci si trova, le orecchiette in Puglia assumono diversi nomi: recchietelle, chiocorelle, strascenati. Oltre che con le rape, l’abbinamento più frequente e con i pomodorini freschi.
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La pasta in Molise
E’ in Molise, che la pasta è una vera e propria istituzione.
I formati tipici sono svariati, i più comuni sono i cavatelli, le cazzarieglie che sono spaghetti lunghissimi prodotti principalmente nella zona di Vastogirardi, i ravioli scapolesi, da Scapoli in provincia di Isernia.
Particolarissime le tacozze, tipica pasta molisana da gustare condita con uno squisito soffritto a base di aglio, cipolla, carota sedano e fagioli lessati.
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La pasta nell’Italia centrale
Nell’ Italia del centro si può dire e mangiare pasta in cento modi.
Le regioni centrali dell’Italia, come il resto dello stivale, hanno una loro specifica tradizione in fatto di pasta.
Le singole ricette, però, anche grazie alla posizione geografica, risentono dell’influenza delle zone limitrofe e spesso, il formato che viene sapientemente prodotto secondo antiche ricette, cambia nome, rimanendo invariato nella sostanza, da provincia a provincia.
Passando per il centro dello stivale, Lazio e Abruzzo si dividono il primato per gli spaghetti alla chitarra, creati utilizzando uno strumento a corde, attraverso il quale viene fatta passare la sfoglia che da vita a fettuccine quadrangolari.
La pasta in Abruzzo
Nella provincia di Teramo incontriamo i maccheroni alla molinara, formati da un nido di fili dal colore molto chiaro e sottilissimi.
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La pasta nel Lazio
Trai formati di pasta tradizionali del Lazio spiccano i Bucatini, uno spaghetto dal diametro più ampio e forato al centro, i Capelli d’angelo (da non confondere con i capellini, un formato di pasta all’uovo molto amato) definiti anche capelvenere, maccaruniciociari, gramignao ramiccia, sono fra le paste più utilizzate per minestre e brodi.
Ci sono poi altri tipi di pasta utilizati nelal cucina laziale ma che sono davvero difficili da trovare se non in alcune selezionate sagre.
Stiamo parlando della ramiccia, una particolare forma di fettuccine fatte a mano, larghe non più di 2 mm, preparata dalle anziane signore di Percile con abbondante utilizzo di uova.
Ci sono poi i “cuzzi,” ampiamente diffusi, soprattutto a Roviano, rappresentano una varietà di pasta fresca. Questa pasta lunga si ottiene dalla miscelazione di diverse farine, tra cui grano tenero, grano duro e granturco (in quantità variabile). Si prepara con l’aggiunta di acqua e uova, e viene gustata con un condimento a base di aglio, olio extravergine d’oliva, pomodoro, peperoncino e delizioso pecorino locale.
Terminiamo l’elenco citando i i cazzaregli (preparati con grano e granturco).
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La pasta nelle Marche
Anche le Marche ripropongono i cappelletti farciti di carne e spezie naturali.
In provincia di Pesaro la ricetta tradizionale è quella dei passatelli. Il nome deriva dal fatto che questo formato si ottiene facendo passare l’impasto molto farinoso attraverso piccoli buchi ottenendo una granella di cilindretti molto piccoli.
A Campofilone, invece, da non perdere i Maccheroncini, sottili tagliatelle con impasto all’uovo.
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La pasta in Umbria
I Pici, detti anche Umbricelli, sono tipici dell’ Umbria, in particolare nelle località di Perugia, Orvieto, Castiglion del Lago, Panicale, Città di Castello, e sono grossi spaghetti fatti a mano con semola e farina di grano duro.
A Foligno e Spoleto, sempre in Umbria, sono rinomati gli strangozzi, lunghi fili doppi a sezione quadrangolare.
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La pasta in Sardegna
Una citazione a parte merita la Sardegna che propone per piatti di pasta la Busa, simile ai bucatini, con spiccate capacità di aderenza ai sughi, i Culurgjones d’Ogliastra impastate con formaggio pecorino, cipolla, patate e foglioline di menta e per finire i Malloredus, che hanno la singolare caratteristica di essere impastati con lo zafferano.
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La pasta nel Nord Italia
Tra Tortellini, Fagottino, Corzetti, tagliatelle, trenetti, paccheri, schiaffoni, penne ecco la guida alle migliori produzioni dei pastifici italiani del nord.
Al nord Italia, i piatti che hanno la pasta come elemento principe sono una delizia per i palati.
Funghi, tartufi, ma anche pesto e ragù alla bolognese, sono solo alcuni degli abbinamenti che i formati di pasta tipici delle regioni settentrionali prediligono.
La pasta in Emilia Romagna
In Emilia Romagna, oltre ai noti tortellini e tagliatelle che non necessitano di alcuna presentazione, nelle province di Parma e Piacenza si producono gli Anolini, farciti di manzo di forma rotonda, e le lasagne verdi, comuni a tutta la regione, il cui colore è dato dall’impasto ottenuto con spinaci o bietole.
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La pasta in Liguria
In Liguria, si producono anche i Corzetti, piccola pasta a forma di farfallina.
E’ nota, la rivalità tra Genova e Napoli, sulla contesa di primogenitura della pasta.
I Genovesi affermano che proprio i corzetti, di solito cucinati in brodo di verdura, siano stati i primi tipi di pasta prodotti in Italia.
Sempre in Liguria, in abbinamento con il pesto, sono da assaggiare le Trofie e le trenette, quest’ultime, fettuccine ondulate su di un solo lato.
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La pasta in Lombardia
Con una piccola licenza, nella categoria della pasta facciamo rientare anche la polenta lombarda a base di farina di mais
La Lombardia, infatti, è una delle regioni con il maggior numero di ricette tipiche con la pasta, tra queste, le più note sono i casonsei de la Bergamasca, la polenta e osei de la bergamasca e la Polenta de la Bergamasca.
Caratteristici i Marubini di Cremona costituiti da pasta con carne di diverso tipo, di diversa forma.
Sempre a Cremona si possono gustare i Tortelli cremaschi, mentre sono dalla regione della Valtellina si propongono i Pizzoccheri.
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