Scopri la recensione e guarda il trailer di “Lady Bird”, un film su Netflix basato su un racconto semi-autobiografico che ha trasformato i ricordi d’infanzia in un capolavoro cinematografico.

C’è un bel film del 2017 su Netflix descritto come semi-autobiografico dalla regista premio Oscar di “Barbie”, Greta Gerwig. Nonostante nulla del film fosse accaduto nella sua vita reale, è lei stessa ad ammettere che ci sono voluti anni per scrivere la sceneggiatura e che per preparare cast e troupe aveva dato accesso a vecchi annuari, foto e diari del liceo e li aveva portati a visitare la sua città natale. 

Disse a Sam Levy, direttore della fotografia, che voleva che il film sembrasse “come un ricordo”, ed effettivamente come si può evincere già dal trailer, disponibile anche su YouTube, è proprio una sensazione di nostalgia a trasportare lo spettatore nella storia.

Stiamo parlando di “Lady Bird”, un film candidato agli Oscar, vincitore di Golden Globe e di alcuni dei maggiori premi internazionali, proiettato con successo al Toronto Film Festival e distribuito in Italia dalla Universal Pictures. Nei panni della protagonista, un’eccellente Saoirse Ronan (“Espiazione”, “Piccole donne”), affiancata da attori come Lurie Metcalf (“Pappa e ciccia”), Tracy Letts (“Chi ha paura di Virginia Woolf?”) e Timothée Chalamet (“Chiamami col tuo nome”, “Un giorno di pioggia a New York”, “Wonka”).

Oltre alla critica cinematografica, anche il pubblico ha molto gradito questa pellicola che Netflix include nel suo catalogo di film drammatici.

Se gli utenti di Google giudicano il film in maniera positiva per il 78%, sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes la percentuale è ben 99% (stabilendo a poco dalla sua uscita il record di “film con il più alto numero di recensioni completamente positive”) e infine su IMDb il punteggio relativo è pari a 7,4 su 10.

Al centro della narrazione le problematiche di una madre e di una figlia, tra incomprensioni e mancanza di affetto che lasciano spazio a disorientamento nell’esistenza di la subisce.

Un film spietato sulla fine dell’età adolescenziale e sul dramma familiare; una pellicola dissacrante e molto vera che oscilla tra crisi e leggerezza, sullo sfondo di una città californiana in preda alla recessione economica. Che non brilla dunque, come quasi sempre accade, per solarità e spensieratezza.

Una produzione indie che fa a pugni con il cattolicesimo sessuofobico presente in molti licei privati statunitensi e che spinge in molti casi a reazioni sovversive. La vita sentimentale della protagonista diventa una via di fuga dalla vita familiare opprimente e ricca di conflittualità.

Il tutto condito con una sceneggiatura e una fotografia molto ben riuscite.

Passando alla trama di “Lady Bird” su Netflix, abbiamo come protagonista la giovane Christine, che rappresenta l’antitesi della solare e rilassata ragazza californiana.

Ha una famiglia di condizioni modeste che non può permettersi di mandarla al college a New York e che vorrebbe cambiare la sua naturale curiosità e creatività espressiva, cercandole di inculcare la morale pragmatica e religiosa.

L’obiettivo per loro è che trovi presto un lavoro onesto e concretizzi la sua vita al meglio.

Difficile, però, far desistere Christine che detesta a tal punto il suo nome e il suo destino segnato da altri da pretende di essere chiamata con il soprannome da lei scelto, ovvero Lady Bird. 

Una personalità forte, talvolta irritante la sua, che si barcamena tra crisi d’identità, drammi adolescenziali, noia, ambizione, passioni e una vita sentimentale tanto goffa quanto dinamica.

Scopri altri film drammatici da vedere su Netflix