Se ti trovi a Napoli e ti stai chiedendo quale museo visitare assolutamente, non potrai prescindere dal Museo Archeologico Nazionale, tra i più antichi e importanti al mondo per unicità e ricchezza del patrimonio che custodisce. Uno scrigno preziosissimo che rappresenta un riferimento per il panorama culturale di tutta Europa.
La città partenopea, con il fascino del suo golfo adagiato sul mar Tirreno, la sua cultura gastronomica invidiabile, con il suo straripante folklore, è un grande e incantevole contenitore di storia, arte e architettura. Durante tutto l’anno, Napoli è invasa da un turismo da ogni parte del mondo, affascinato dalle sue bellezze, paesaggistiche e artistiche. Per questo motivo, è necessario capire quali siano i riferimenti per poter programmare una visita e per conoscere la città ancora più approfonditamente.
Senza dubbio il primo nome che viene alla mente è appunto il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nel cuore pulsante della città, che attrae visitatori, semplici curiosi e grandi appassionati di storia e di arte.
Un po’ di storia
Il Museo Archeologico di Napoli trae la sua originaria idea di creare un luogo di raccolta delle collezioni con l’operato di Carlo di Borbone, sul trono del Regno di Napoli dal 1734, e la sua politica di interesse verso le tematiche culturali. Ma si deve a suo figlio Ferdinando IV il progetto di riunire nell’attuale edificio, realizzato alla fine del Cinquecento con la destinazione di cavallerizza e dal 1616 fino al 1777 sede dell’Università, i due nuclei della Collezione Farnese e della raccolta di reperti vesuviani.
A partire dal 1777, si susseguono i progetti di ampliamento, mentre nel decennio della dominazione francese (1806-1815) si realizzano i primi allestimenti. Con il ritorno dei Borbone a Napoli nel 1816 la struttura assume la denominazione di Real Museo Borbonico.
Le collezioni del Museo, divenuto Nazionale nel 1860, sono andate arricchendosi con l’acquisizione di reperti provenienti dagli scavi nei siti della Campania e dell’Italia Meridionale e dal collezionismo privato. Il trasferimento della Pinacoteca a Capodimonte nel 1957 ne determina l’attuale fisionomia di Museo Archeologico.
Cosa vedere al Museo Archeologico di Napoli
Il Museo Archeologico di Napoli è un luogo immenso e ricchissimo di storia e di reperti artistici. Si suddivide in ben 15 collezioni, che qui di seguito ti elenchiamo.
Collezione egizia: seconda in Italia per importanza dopo il Museo Egizio di Torino. Costituita tra il 1817 e il 1821, conserva reperti di celebri collezioni private (Borgia, Drosso-Picchianti, Hogg e Schnars), e quelli derivanti dagli scavi borbonici nelle aree vesuviana e flegrea.
Collezione epigrafica: a partire dal XVIII secolo nasce grazie alle acquisizioni sul mercato antiquario e alle scoperte. Offre uno spaccato delle principali lingue in uso nell’Italia centro-meridionale dal VI secolo a.C. al II secolo d.C. La maggior parte dei documenti è in latino, circa duemila, mentre duecento sono i testi in greco e un centinaio quelli nelle lingue italiche.
Collezione farnese: la più conosciuta tra le raccolte romane dell’antichità, nasce nel Rinascimento grazie alla prestigiosa famiglia romana amante dell’arte. L’attuale programma espositivo del MANN ripercorre le vicende collezionistiche dei Farnese tra volontà di autocelebrazione e cultura antiquaria.
Collezione gemme: conta oltre duemila esemplari, e si distingue per la sua pregevole qualità artistica e per la presenza di una tra le più illustri collezioni storiche di glittica formatasi in Italia, quella Farnese.
Collezione numismatica: suddivisa in sei sale cronologiche, ricopre un arco temporale molto vasto. A partire dalle primissime monete della Magna Grecia a quelle del Regno delle Due Sicilie.
Collezione mosaici: raccoglie esemplari unici al mondo provenienti dalle dimore private di Pompei, Ercolano e altri siti della Campania.
Collezione del Gabinetto Segreto: definitivamente aperta al pubblico nel 2000, ospita circa 250 reperti a soggetto erotico, provenienti prevalentemente dagli scavi di Pompei ed Ercolano. Nel corso del tempo, a causa dell’imbarazzo di oggetti “osceni”, la raccolta è stata più volte censurata e separata fisicamente dal resto delle collezioni.
Collezione Piana Campana: formatasi con i rinvenimenti scoperti attraverso estese campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza di Napoli e Caserta dalla metà degli anni Novanta ai primi anni 2000 nell’area.
Collezione affreschi: contiene opere di pittura di età romana documentata nell’area vesuviana tra I secolo a.C. e I secolo d.C.
Collezione Tempio di Iside di Pompei: al secondo piano non sono soltanto esposti i materiali provenienti da un unico contesto archeologico, ma si è tentato di suggerire per quanto possibile la percezione del monumento antico così come fu scoperto a partire dal 1764.
Collezione Magna Grecia: raccoglie reperti di origine e provenienza diverse rinvenuti, a partire dalla metà del Settecento, nelle regioni meridionali del Regno di Napoli. Lì, alla fine del VII secolo a.C., i Greci danno vita a forme di convivenza con le popolazioni indigene, creando quel complesso fenomeno storico e culturale definito appunto come Magna Grecia.
Collezione oggetti di vita quotidiana dall’area vesuviana: grazie alle campagne di scavo che ne hanno fatto emergere il valore storico e artistico.
Collezione preistoria e protostoria: articolata su tre livelli, raduna materiali archeologici riferibili alle più remote fasi della storia dell’uomo di provenienza da tutta l’Italia meridionale.
Collezione Villa dei Papiri: appartenente all’area suburbana di Ercolano, questa villa contava oltre cento sculture che ne adornavano le sale. Molte di esse sono esposte in alcune sale del secondo piano del Museo, accostate sulla base dello specifico ambiente della villa in cui furono rinvenute.
Collezione Plastico di Pompei: costituisce una testimonianza insostituibile per ricostruire la storia degli scavi di Pompei e per identificare ancora oggi ciò che si può essere perso nel tempo.
Orari di apertura
tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.30, tranne il martedì (quando il martedì coincide con un giorno festivo, il Museo è aperto e posticipa la chiusura al mercoledì successivo). Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli si trova in Piazza Museo, 19.
Prezzi Biglietti
Biglietto giornaliero
Intero nominativo – valido per due giorni consecutivi di apertura del Museo
€ 22.00
N.B. Il biglietto cumulativo a tariffa intera per i gruppi non è valido 2 giorni. I componenti del gruppo possono decidere di acquistare biglietti individuali nominativi validi 2 giorni.
Ridotto
€ 2.00 per cittadini dell’Unione Europea tra i 18 e i 25 anni*
*Il limite di età deve intendersi superato dal giorno successivo a quello del compimento del 25esimo anno d’età.
Titolari di Bonus 18app.
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Famiglia € 40.00 (due adulti)
Speciale € 11.00
-titolari di Artecard (dopo aver esaurito gli ingressi gratuiti)
-accompagnatore di abbonato OpenMANN.
Gratuito
- Cittadini sotto i 18 anni della Comunità Europea ed extracomunitari.
- Personale docente italiano della scuola di ruolo o con contratto a termine dietro esibizione di idonea attestazione rilasciata dalle istituzioni scolastiche, che dimostri la docenza nell’anno in corso
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- Per tutti la prima domenica del mese #domenicaalmuseo
- Giornalisti iscritti all’ordine nazionale ed in regola con il pagamento annuale delle quote associative
Foto Copertina di Orna Wachman da Pixabay
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