Conosci le opportunità ed i rischi connessi all’uso dell’intelligenza artificiale? Scopri tutto ciò che c’è da sapere sulle nuove frontiere dell’IA in campo etico.
L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta una delle sfide più affascinanti in corso, perché destinata a incidere in maniera significativa nella nostra quotidianità.
Si tratta di un software in grado di generare contenuti capaci di interagire con l’ambiente, secondo le priorità e gli obiettivi che guidano l’azione dell’uomo: la diffusione di questa tecnologia mira infatti a creare sistemi o macchine in grado di imitare o simulare l’intelligenza umana.
Attraverso l’utilizzo di diverse discipline, come la matematica, l’informatica, la statistica e la psicologia cognitiva, l’IA cerca di replicare alcune delle capacità umane, come il linguaggio naturale, la percezione visiva, la pianificazione, l’apprendimento automatico.
I rischi dell’IA da evitare
Una sorta di processo di duplicazione dell’uomo che pone, come facilmente intuibile, anche delle questioni strettamente etiche, come la responsabilità, l’impatto e, quindi, la violazione della privacy, l’utilizzo delle tecnologie di IA, l’autonomia delle macchine e molto altro ancora.
Il grande tema dell’Intelligenza artificiale è quindi destinato ad aprire nuovi scenari, in molti casi non ancora chiari e definiti, che richiedono grande attenzione e prudenza, per evitare che un’opportunità, sotto certi aspetti rivoluzionaria, possa avere ricadute negative.
Una questione di governance
Per garantire un uso dell’IA etico e nel rispetto dei valori fondamentali della società, diventa allora necessaria una governance solida e una discussione etica continua, utile a tenere alta l’attenzione su una questione destinata a condizionare notevolmente il nostro stile di vita e anche l’organizzazione e il modo di lavorare.
L’etica dell’AI si occupa di identificare le conseguenze e i possibili problemi legati ad un utilizzo sempre più diffuso e trasversale di un metodo destinato a entrare sempre di più nelle nostre vite.
Non a caso i rischi di un utilizzo poco consapevole di questo strumento sono da tempo al centro del dibattito europeo e internazionale.
Oltre le fake news
L’aspetto etico e l’aspetto regolatorio dell’Intelligenza Artificiale sono condizioni imprescindibili per garantire un utilizzo trasparente e consapevole della tecnologia intelligente, in modo da capitalizzarne il più possibile i vantaggi.
Solo in questo modo è possibile prevenire i rischi, per utenti e imprese, che possono derivare da un uso poco attento, e quindi senza gli strumenti giusti e la necessaria formazione, dell’intelligenza artificiale.
Basti pensare alle conseguenze legate ad una crescente disinformazione, alimentata dalla diffusione di fake news e dalla creazione di bolle mediatiche: il fenomeno delle fake news, che fino ad oggi poggiava in linea di massima su una base di realtà, modificata e manipolata in maniera dolosa, con l’IA diventa un mondo parallelo, alternativo alla realtà, in grado di creare un’informazione nuova, assolutamente falsa, ma molto affascinante e credibile.
Un manifesto sui pericoli dell’IA
Non è un caso che sul tema etico si sia mossa la SIpEIA, la Società Italiana per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale, che ha di recente pubblicato un Manifesto sui rischi introdotti da ChatGPT e gli altri Large Language Model.
Gli argomenti che portano la Società ad una posizione di prudenza vanno dalla retorica inevitabilista, che accompagna come sempre l’introduzione di una nuova tecnologia, all’assenza di contromisure da parte di OpenAI che permettano a tutti di sapere se, ad esempio, un testo sia contraffatto o meno.
L’intelligenza attribuita da alcuni a ChatGPT è molto distante da quella umana, con inevitabile ricadute di carattere sociale ed economico.
Il quadro, nel quale l’IA sta muovendo i suoi primi passi, è dunque ancora in via di composizione, anche nei suoi aspetti più strategici e delicati. Attenzione e competenza professionali sono i fari che dovranno guidare il nuovo percorso di conoscenza.
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