In molti, tra gli avversari politici, lo additano come un presuntuoso, altri, tra chi lo conosce bene, lo definiscono persona capace e tenace.
La verità è che se si mette in testa una cosa, fa di tutto per ottenerla.
Luca Cipriano, domenica prossima, si presenterà ai cittadini di Avellino come candidato a Sindaco con un messaggio semplice e chiaro. Ma allo stesso tempo di rottura.
In quel MaiPiù che ha scelto come brand intorno al quale costruire la sua campagna elettorale, c’è una motivazione forte:
“Voglio liberare la città dalla mortificante cappa che da troppo tempo la tiene sotto assedio, impedendole di avere una prospettiva che sia anche solo di normalità”.
Con la comunicazione Cipriano ha costruito la sua immagine. D’altronde si tratta di un settore che maneggia con abilità e competenza, frequentandolo, da professionista, ormai da circa 20 anni.
“Ho iniziato a lavorare già negli anni in cui frequentavo l’Università di Salerno – ricorda il candidato sindaco della lista MaiPiù – come collaboratore della redazione locale del Mattino”.
In quel periodo, Luca Cipriano ha imparato a confrontarsi con le persone e a dar loro voce.
“Saper ascoltare è una dote che dovrebbe appartenere a tutti coloro che ambiscono a svolgere un ruolo pubblico. Invece, qui mi pare che ci sia solo tanta voglia di parlare. Spesso senza sapere cosa si dice”.
Sono stati gli anni della gavetta, tanta gavetta. Sono stati, e lo sono ancora, quelli dello zaino e dei post-it.
Poi vennero gli esordi in RAI con alcuni dei volti noti del piccolo schermo (è stato autore per trasmissioni televisive di Milly Carlucci, Livia Azzariti, Gianpiero Galeazzi, Antonio Lubrano, Massimo Giletti, Carlo Conti ed il compianto Fabrizio Frizzi).
Quindi la direzione dell’ufficio stampa di “Settembre al Borgo”, il più importante appuntamento culturale della città di Caserta,
Per poi giungere alla responsabilità della sede romana dell’agenzia di Pubbliche Relazioni e Comunicazione di Klaus Davi, uno dei massimi esperti di comunicazione pubblica e d’impresa in Italia, che dirige da dieci anni.
Zaino e post-it, dicevamo, contenitore e contenuto: eccola la cifra, il liet motiv intorno al quale si muove la strategia, sia essa professionale o politica, di Luca Cipriano.
Un’immagine, una parola, un’idea: tutto finisce nello zaino della conoscenza come memo che prima o poi la renderà utile. Per una giusta causa.
Un sistema personalissimo, quello che utilizza Cipriano, per costruire una proposta che, nella sua idea, debba saper colpire ma anche dimostrarsi efficace e concreta.
Ha operato così per costruire la sua carriera professionale, da giornalista e comunicatore.
Stesso metodo, quello delle idee da assemblare.
Che il contesto sia la Rai, il varo di una nuova nave Msc (proprio in questi giorni ha organizzato il varo a Genova dell’ultima nata in casa Msc, con Sofia Loren nel ruolo di madrina) o la promozione del brand Irpinia all’Expo di Milano poco cambia: mettere insieme tessere diverse, conservate nella memoria dell’esperienza, è la strada che predilige.
“Il mio lavoro mi ha consentito di maturare, sin da giovanissimo, una mia autonomia. Di pensiero, prima che economica. Ritengo sia una caratteristica fondamentale per poter essere credibili”.
Nonostante la professione lo abbia portato ad operare lontano da Avellino,il cordone ombelicale con la sua città natale Luca Cipriano non lo ha mai reciso.
E, soprattutto, per la sua città si è sempre speso per portare un contributo. In termini di idee ma anche di operatività.
Nel 2004, dopo l’elezione a sindaco di Giuseppe Galasso, dà vita all’ufficio stampa e comunicazione del Comune di Avellino, un’esperienza che definisce “avvincente e stimolante”.
“Un ufficio strategico che consentì in quegli anni di avviare un rapporto costante e quotidiano con la città per il tramite dei media. Ricordo sempre con molto piacere l’ideazione delle diverse edizioni della Notte Bianca, eventi che fecero conoscere alla città tante eccellenze artistiche locali e che diedero un respiro europeo alla città di Avellino”.
Il 2009 è l’anno che segna il passaggio alla vita amministrativa, con la prima elezione in consiglio comunale (bissata poi nel 2013) e la nomina a Presidente dell’Istituzione Teatro Comunale Carlo Gesualdo, carica che ha ricoperto, quasi ininterrottamente, fino al 2016.
Dal 2014, poi, Luca Cipriano è Presidente del Conservatorio “Domenico Cimarosa”, una delle più moderne scuole musicali italiane.
“Gli anni alla guida del teatro sono stati esaltanti. Un periodo che ha visto esibirsi sul palco di piazza Castello artisti di fama internazionale. Ma al di là della programmazione, gli anni del Gesualdo li ricordo soprattutto per aver rianimato una struttura che appariva triste”.
Cultura e Teatro, Giovani e Musica, i pilastri imprescindibili della sua presidenza.
“Penso al coro giovanile, all’orchestra giovanile, alla scuola di teatro per bambini, al primo corso di laurea in Coreografia ospitato nei locali del teatro, al progetto Musica al Parco che, per anni, ha riempito le serate estive avellinesi con una proposta di qualità e aperto un parco cittadino che, ora, è desolatamente chiuso. Proprio come il Gesualdo”.
E poi osserva:
“Ritengo che per centrare gli obiettivi occorra avere un metodo. Non bastano le idee se non le si dà forza in un meccanismo che sappia renderle fruttuose”.
Il percorso che ha condotto Luca Cipriano a correre per la carica di sindaco della città di Avellino parte da lontano.
Con il solito metodo: quello dello zaino e del post-it.
Dallo zaino dell’associazione Ossigeno, un’esperienza di civismo attivo che ha saputo coinvolgere in poco più di un anno più di 400 avellinesi, sono quasi subito spuntati i post-it dell’entusiasmo, della partecipazione e del coinvolgimento.
Che sono stati elaborati in un messaggio semplice e chiaro. Ma allo stesso tempo di rottura attraverso un percorso fatto di normalità.
Già, la normalità. Un concetto che è stato un po’ il cavallo di battaglia di Luca Cipriano nel corso della sua campagna elettorale, condotta mixando gli strumenti tradizionali con quelli della più moderna comunicazione persuasiva.
Una normalità che emerge dai volti dei candidati alla carica di consigliere, 32 uomini e donne che hanno elaborato insieme un progetto, un’idea di città, ciascuno apportando il proprio contributo in base a specifiche competenze.
“Il risultato è un gruppo straordinariamente coeso – osserva il candidato sindaco – che sta conducendo una campagna elettorale difficile con una incredibile vitalità e forza. In teoria, sarebbero tra loro concorrenti ed invece tutti fanno squadra e si supportano a vicenda. Credo che questo sia il più bel messaggio che abbia potuto raccogliere da questo intenso mese di campagna elettorale”.