Un valido ed attento programma di Welfare che attenui la perdita del potere di acquisto dei dipendenti, ecco l’esempio del Gruppo Miele Giuseppe & Figli
Riconoscere la giusta dignità al lavoro, creando le condizioni affinché ogni lavoratore possa sentirsi gratificato dalle scelte di vita che potrà compiere grazie ai frutti del suo impegno. E’ partendo da questo assunto, elevato a valore aziendale, che il gruppo Miele Giuseppe & Figli, leader in Campania nel settore della termoidraulica, impiantistica e arredo bagno, guarda al futuro con ottimismo.
Azioni concrete di welfare aziendale come riconoscenza per il personale ma anche come stimolo reale per far crescere un gruppo che sull’elemento familiare ha costruito le sue fortune.
A raccontare cosa si aspetta dal futuro è Marco Miele, board member di Miele Giuseppe & Figli SPA.
Marco Miele, si chiude un anno difficile per l’economia globale, con tanti condizionamenti che hanno evidentemente costretto tutte le aziende a rivedere le proprie programmazioni di medio-lungo periodo. Cosa si aspetta dal prossimo anno?
“Il futuro è per definizione sempre incerto ed è nella capacità di prevederlo e provare ad anticiparlo attraverso la definizione di possibili scenari e delle associate azioni competitive che si fonda il successo di una azienda. In questo momento storico, l’imprenditoria ha davanti molti più elementi di incertezza, rispetto al recente passato. Questa situazione, che gli esperti di management definiscono di iper-complessità, impone alle aziende di sviluppare al suo interno l’abilità di adattarsi di continuo a mercati nuovi. “
In molte realtà imprenditoriali, soprattutto quelle che operano sul locale ma strizzano l’occhio, grazie anche alle nuove tecnologie, al mercato globale, si è stabilito un patto tra management e maestranze. Per avere successo occorre remare tutti nella stessa direzione: come valuta il rapporto tra la sua azienda e il personale?
“L’attitudine dell’azienda ad un continuo adattamento alle mutate condizioni del mercato impone di avere risorse umane formate e sempre motivate che devono partecipare attivamente nell’interpretare, a braccetto con la proprietà, gli scenari possibili e le relative strategie atte a realizzarle.“
È il tema, ormai caldo da qualche anno, dell’empowerment del “capitale umano”?
“Esatto. Vale a dire: mettere le persone della propria organizzazione al centro dello sviluppo dell’azienda. Questo richiede un grande sforzo alla proprietà che deve imparare a lavorare con strumenti difficili da maneggiare e molto delicati: la fiducia, la delega di responsabilità, il controllo sulle performance più che sulle ore lavorate, le politiche di valutazione e di retribuzione oltre che di incentivazione basata sui risultati, etc. “
Una delle chiavi utilizzate da aziende lungimiranti per consolidare e rafforzare il proprio successo è quella del Welfare aziendale: quali sono gli strumenti di welfare aziendale che la sua azienda ha attivato?
“Viviamo un periodo di grande turbamento sociale dovuto ad una inflazione crescente che ha messo in difficoltà le famiglie, soprattutto quelle mono reddito. Noi come famiglia Miele siamo consapevoli che la crescita aziendale si debba condividere ed è per questo che abbiamo varato un programma di Welfare che attenui la perdita del potere di acquisto dei nostri collaboratori e li renda sempre più partecipi della missione aziendale.“
Cosa avete previsto nello specifico?
“Per questo 2022, abbiamo concordato uno specifico programma di premialità che, per riconoscere concretamente il valore del contributo dato da ciascuno alla crescita aziendale, metterà nella disponibilità di tutti i nostri collaboratori e delle loro famiglie un rilevante incentivo monetario.“
Il settore dell’edilizia è tra quelli che, forse più di tanti altri, ha scontato e sta scontando la crisi di questi ultimi anni: i recenti bonus governativi, ritiene siano utili al rilancio?
“Il settore dell’edilizia sta vivendo un periodo di “nevrosi” che lo rende particolarmente pericoloso in quanto, se da una parte i bonus basati sulla politica industriale favorevole dei governi recenti hanno spinto in alto il fatturato, dall’altra il blocco dei crediti e la scarsità del materiale rende il mercato di difficile gestione.“
Cosa prevede per il futuro prossimo?
“L’aspetto finanziario sarà la criticità maggiore da gestire in quanto le aziende della filiera devono affrontare il prolungato rallentamento dell’acquisto dei crediti da parte delle banche e le spinte ad anticipare gli acquisti impattando così sulla rotazione dei magazzini. Il 2023 sarà un anno determinante per il consolidamento della crescita degli ultimi due anni e prevediamo che sia un anno particolarmente complesso.“
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