Il picco che era previsto per dopo l’Epifania non è tardato ad arrivare. Sono già tantissimi gli italiani messi a letto dall’influenza, circa 1 milione e 400.000, quest’anno con un netto anticipo rispetto all’anno scorso visto che nella settimana precedente il Natale erano già 350.000 i casi, raddoppiando in quella successiva.
Da qui alla chiusura della stagione 2017-2018 saranno almeno 5 milioni gli italiani che, secondo i virologi, si stima, saranno colpiti dal virus, soprattutto anziani e bambini.
A mettere in guardia è la dottoressa Maria Majorana, dirigente medico U.O.C. Pediatria dell’Ospedale Moscati di Avellino, con la quale abbiamo analizzato il fenomeno che anche in Campania ha ormai raggiunto il suo picco. Dottoressa Majorana, ci chiarisca cosa si intende per influenza e come si presenta quella di quest’anno.
<<L’influenza è una malattia altamente infettiva di origine virale, di un serio problema per la sanità pubblica visti i numeri che ogni anno compongono le statistiche nazionali. La trasmissione è molto semplice, attraverso la saliva, tramite tosse o starnuti ad esempio, ma anche attraverso le mucose congiuntivali.
Quella di quest’anno si presenta molto simile a quella dello scorso anno. Nessun terrorismo, ma sicuramente si tratta di un fenomeno da tenere sotto controllo soprattutto nelle categorie di popolazione maggiormente a rischio, bambini, anziani e malati cronici>>.
Qual è la sintomatologia per adulti e bambini?
<<Negli adulti, la comparsa improvvisa di febbre, con spossatezza generale, dolori articolari e almeno un sintomo respiratorio sono gli elementi che compongono il quadro influenzale. Nei bambini, in particolare, la manifestazione del malessere è tramite pianto, irrequietezza o apatia, anche in questo caso febbre alta e persistente, accompagnata spesso da altri sintomi quali vomito o diarrea, congiuntivite o laringotracheite>>.
Quali sono le misure preventive da poter adottare?
<<Sembrerà banale ma non lo è. La cosa principale da fare è lavarsi spesso le mani, una norma la cui efficacia è ufficialmente riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Inoltre, nel momento di tosse o starnuti è buona norma coprirsi bocca e naso e successivamente procedere al lavaggio delle mani.
Altra forma di prevenzione è il vaccino, da fare possibilmente già nella seconda metà del mese di ottobre.
Si tratta di un vaccino assolutamente sicuro in quanto prodotto con virus inattivo, passato in forma gratuita per alcune categorie a rischio (come i malati cronici) oppure per alcune categorie professionali (come quelle mediche) ma consigliato per tutti coloro che vogliano prevenire il virus ed eventuali complicanze.
Penso, ad esempio, alle donne gravide, che possono, e devono aggiungerei, essere vaccinate durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza.
Nonostante alcune persone me lo continuino a chiedere, chiarisco che ora è tardi per procedere con il vaccino in quanto per la risposta anticorporale bisogna attendere circa 15 giorni e ormai il virus ha raggiunto una diffusione piuttosto ampia. Nonostante ciò, vale sempre la pena pensare a vaccinarsi>>.
Cosa fare se il proprio bambino ha preso l’influenza?
<<Prima di tutto mi sento di dire ai genitori di non avere paura della febbre, in quanto è utile tenere sempre a mente che è una forma di difesa dell’organismo, quindi è necessario farla agire.
Oltre i 38 è possibile somministrare la tachipirina, attendendo con pazienza la sua azione, senza allarmarsi se nell’ora seguente l’assunzione la febbre continui a salire.
Ricordare poi che l’antibiotico non rappresenta la panacea per tutti i mali, dunque non darlo subito e attendere il parere di un medico nella persistenza di alcuni sintomi. Darlo senza un valido motivo non serve e, anzi, crea una farmaco resistenza molto dannosa per successive occasioni di bisogno.
Nella maggior parte dei casi, infatti, si tratta solo di infezione virale che non presuppone l’utilizzo di antibiotico>>.
Consigli per l’adulto colpito dall’influenza?
<<Durante l’influenza è necessario stare a casa, misura preventiva per non infettare altre persone ed evitare complicanze per se stessi. Fondamentale l’idratazione, visti gli stati febbrili persistenti e le elevate temperature che si raggiungono.
Portare avanti un tipo di alimentazione di tipo mediterraneo di certo aiuta, soprattutto abbondando nel consumo di frutta e verdura per le vitamine e i sali minerali presenti e necessari in stati influenzali.
Solo dopo le 24 ore senza febbre è possibile riprendere gradualmente le proprie attività quotidiane, tenendo ben presente che si è reduci da una condizione di debolezza generale>>.