“Ogni volta è una nuova esperienza, un confrontarsi con un occhio che coglie un particolare e prova a renderlo animato pur nella staticità dell’immagine. Quello che viene a crearsi tra l’uomo e la sua macchina è un rapporto simbiotico, di perfetta armonia, quella stessa che deve saper trasferire ogni scatto colto in un attimo e solo in quello”.
Maurizio Raffaele è un geologo avellinese con la passione per la fotografia. O forse è meglio dire un fotografo avellinese con la passione per la geologia.
E già, perchè la linea di demarcazione tra passione e professione nel suo caso è davvero molto sottile.
Nel 1990 Maurizio Raffaele ha abbracciato la sua prima macchina fotografica. E, da allora, non l’ha più lasciata, sperimentando e ancora sperimentando. In principio furono i panorami. Vennero poi i volti e le persone.
Ma è nella fotografia subacquea che il fotografo avellinese ha scoperto la sua più grande vocazione, regalando scatti di ineguagliabile carica espressiva.
Nel novembre del 2016, Maurizio Raffaele ottiene uno dei più grandi riconoscimenti cui un artista può ambire: Mondadori inserisce il suo nome nella sezione “Fotografia” del Catalogo d’Arte Moderna, la più prestigiosa pubblicazione italiana dedicata al mondo dell’arte contemporanea che una volta era nota come Guida Bolaffi.
Il suo nome figura al fianco di mostri sacri dell’arte italiana del Novecento, da Norberto a Boccioni, da Modigliani a Burri, da Fontana a Morandi.