Scopri l’autore Marco Balzano e cinque dei suoi libri più interessanti, tutti dotati di grande profondità di pensiero e attenzione alle dinamiche psicologiche.

Stai cercando un bel libro contemporaneo che con estrema sensibilità dà voce agli ultimi e ai dimenticati, con particolare attenzione al ruolo della donna, eroina dei nostri giorni? Ti consigliamo qui 5 libri di Marco Balzano che vale assolutamente la pena di scoprire.

Milanese classe 1978, Marco Balzano è uno scrittore e un insegnante di un liceo scientifico meneghino, molto conosciuto e apprezzato per le grandi doti emozionali che trasmette nei suoi romanzi.

Già vincitore del Premio Campiello con “L’ultimo arrivato” e finalista del Premio Strega con “Resto qui”, è stato insignito del Premio per la Cultura Mediterranea per il romanzo “Quando tornerò”, in finale con quelli di Alicia Giménez-Barlett e Almudena Grandes, dal quale dovrà essere tratto un film.

Ha esordito nel 2007 con la raccolta di poesie “Particolari in controsenso” (Lieto Colle, Premio Gozzano), l’anno seguente ha pubblicato con Marsilio il saggio “I confini del sole. Leopardi e il Nuovo Mondo” (Premio Centro Nazionale di Studi Leopardiani), mentre risale al 2010 il suo primo romanzo “Il figlio del figlio”(Avagliano, finalista Premio Dessì 2010, menzione speciale della giuria Premio Brancati-Zafferana 2011, Premio Corrado Alvaro Opera prima 2012).
A questo primo titolo hanno fatto seguito tanti altri che appassionano e commuovono il pubblico italiano e internazionale.

Ecco i 5 libri di Marco Balzano che ti consigliamo di scoprire.

Il figlio del figlio

La famiglia non c’è più. È rimasto il perno dell’ingranaggio che muoveva tutti gli altri e che ora ne fa ruotare a fatica uno per volta. Ma rotto che sarà anche quello, chiusa che rimarrà anche l’altra casa dei nonni, nessuno forse si incontrerà più”.

Opera prima di Marco Balzano, si tratta di un racconto autobiografico che mette al centro di tutto il rapporto tra tre generazioni di uomini: nonno, padre, figlio. Con uno stile molto lineare, senza eccessi letterari né fronzoli, scorre veloce una storia di emigrazione, di accettazione e di nostalgia.

Un romanzo che si scompone nelle contraddizioni di mare e terra, appartenenza e abbandono, presente e passato, con uno sguardo sempre molto morbido e delicato. Personaggi insieme lontani per età, per formazione e cultura, ma comunque uniti e vicini.

Protagonisti sono Nicola Russo, ventisei anni, insegnante precario a Milano, suo padre Riccardo, emigrato al Nord, e suo nonno Leonardo, contadino analfabeta. Un giorno l’idea di vendere la casa al mare che si trova a Barletta. I tre si ritrovano, in una mattina d’estate, in viaggio verso la Puglia, lì dove traggono la loro origine e i loro ricordi.

Questa esperienza on the road tra i luoghi e le memorie che ha costruito la famiglia Russo diventa un viaggio tra confronti e scontri tra padri e figli, ognuno con i propri ricordi, affetti, difficoltà. E una casa abbandonata diventa simbolo di un passato con il quale, nonostante tutto, è difficile staccarsi.

  • Il figlio del figlio (Avagliano, 2010 – Einaudi, 2022, 160 pp) – Compra su Amazon

L’ultimo arrivato

Prima mi hanno fatto venire a schifo tutte cose, ho collezionato litigate, digiuni, giornate di nervi impizzati, e solo dopo me ne sono andato via. Era la fine del ’59, avevo nove anni e uno a quell’età preferirebbe sempre il suo paese, anche se è un cesso di paese e niente affatto quello dei balocchi”.

Un romanzo che racconta il fenomeno dell’immigrazione infantile durante gli anni successivi al secondo dopoguerra. Ecco che l’autore torna sulla necessità di abbandonare la propria terra d’origine, questa volta ambientando il romanzo in un’epoca nella quale non di rado accadeva che anche i bambini dovessero dire addio ai familiari e trasferirsi per sempre nelle lontane metropoli in cerca di una vita migliore.

In questo libro c’è la storia di un piccolo emigrante che abbandona la Sicilia per recarsi a Milano. Ninetto a nove anni è costretto a fuggire e, al suo arrivo, troverà davanti a sé un mondo tutto nuovo. Non ha nulla, nessuno che possa aiutarlo. Come bagaglio personale soltanto qualche nozione scolastica e tanta determinazione di trovare un lavoro. Scoprirà la città e le periferie, la bellezza delle donne, nuovi amici, violenza e inganno. Una storia che sa di passato ma moderna insieme, sulle difficoltà di vivere l’ignoto e sulle speranze di un futuro migliore.

Quando tornerò

Se non capisci tua madre, è perché ti ha permesso di diventare una donna diversa da lei”.

Un romanzo che parla la lingua del cuore, affrontando tematiche molto attuali e molto delicate come il devastante senso dell’abbandono e la necessità di fuggire per avere maggiori possibilità. Con la sua solita delicatezza, l’autore narra precisamente gli aspetti psicologici dei personaggi principali, utilizzando in particolare il racconto in prima persona. I tre protagonisti si esprimono in tre diverse sezioni del libro raccontano le vicende dal proprio punto di vista.

Il tema portante di questo romanzo è il fenomeno migratorio che, da tanti decenni, vede moltissime donne, più o meno giovani, provenienti dall’Europa dell’Est. La loro fuga dalla terra d’origine ha motivazioni prima di tutto economiche, spostandosi nella maggior parte dei casi nei Paesi che offrono loro maggiori opportunità di guadagno, soprattutto nel settore dell’assistenza ad anziani o malati. La figura centrale è quella di Daniela, una donna sposata con due figli che vive in Romania barcamenandosi tra lavoretti mal retribuiti.

Improvvisamente decide di dare una svolta alla sua vita e parte per l’Italia, lasciando il consorte e i due ragazzi al proprio destino in attesa di poter guadagnare a sufficienza per garantire loro una vita migliore. Questa scelta coraggiosa avrà dei grandi impatti sulla vita di coloro che restano, destabilizzando soprattutto il figlio, che non riesce a perdonare alla madre questa scelta.

Cafè Royal

Questa è mia moglie Stefania, cinquant’anni domani. Arrivassimo adesso all’altare, alla domanda del prete risponderei con un sorriso formale: No, grazie. E uscirei dalla navata principale a testa alta”.

Ecco un romanzo molto fresco, dalla scrittura vivace e accattivante, che si fa leggere piacevolmente in poco tempo. Ricco di snodi e di storie intrecciate dagli scherzi del destino, un bar a Milano diventa il centro del mondo intero. Un luogo, questo Cafè meneghino, dove passano persone di ogni tipo e personalità interessanti da studiare e da seguire.

Ci sono le coppie di amanti, gli adolescenti alla ricerca del loro posto nel mondo, ma anche genitori con i figli, donne in carriera. Davanti a un bancone, nella quotidianità più disarmante, prende forma invece un complesso romanzo corale fatto di individualità che, pur non conoscendosi e non dialogando sempre tra loro, arrivano a formare una vera e propria comunità.

Nel Cafè Royal di Corso Magenta si dipanano le storie dei 16 personaggi, con le loro personalità e le loro umanità a tratteggiare una commedia umana estremamente contemporanea, una sorta di specchio letterario di una generazione sempre più fragile e frammentata.

Bambino

Ho ucciso e fatto uccidere. Ho sempre cercato di stare dalla parte del più forte e mi sono sempre ritrovato dalla parte sbagliata”.

Un romanzo storico e civile che si legge tutto d’un fiato per come coinvolge, sullo sfondo della guerra e dei tradimenti umani. Duro, incisivo, molto crudo, arriva al cuore tra dolore e riflessione. Siamo nell’Italia alle prese con la Guerra Mondiale, dove Bambino, nato a Trieste nel 1900, vive la sua infanzia irrequieta. Il fratello che parte per l’America, l’amico che lo abbandona presto, la scoperta che la donna che lo ha cresciuto non è sua madre, l’occupazione jugoslava della sua città, le foibe.

L’ingresso tra le file degli squadristi è una conseguenza quasi scontata. Suo padre, un vecchio orologiaio, è l’unico a conoscere la verità dei fatti, ma fa di tutto per tenerli al riparo, dietro un silenzio blindato anche più di una cassaforte.

Con una scrittura coinvolgente e molto potente, Marco Balzano conduce il lettore verso una riflessione profonda sul rapporto tra individuo e collettività, tra le scelte personali e i grandi eventi sconvolgenti dovuti alla Storia.

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