Osterie d’Italia, la guida edita da Slow Food, è ormai un punto di riferimento per quanti amano mangiare bene, spendere il giusto ed andare alla ricerca di quei posti che fanno davvero la differenza.
Giunta alla sua trentunesima edizione, il vademecum che assegna le Chiocciole, il simbolo dell’associazione di Bra, alle osterie, alle trattorie ed ai ristoranti italiani che nei loro piatti trasferiscono la filosofia di Slow Food, ha recensito 1697 locali lungo tutto lo stivale, stilando una mappa, regione per regione dei migliori ristoranti italiani secondo il giudizio (ed i parametri) dei curatori storici, Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni.
Ma l’edizione 2021 della Guida si presenta al pubblico dei lettori con delle novità non solo tra le strutture citate ma soprattutto nella forma che si è deciso di adottare.
La pandemia ha finito per avere effetti anche sul settore editoriale: la chiusura a lungo di tante strutture, l’inevitabile riconversione che ha interessato alcuni, lo stop definitivo di altri ha indotto, per l’anno 2021, a non assegnare le storiche Chiocciole.
Nessun ristorante, però, è stato cancellato dalla guida, che riporta tutti quelli precedentemente citati ai quali, però, si sono aggiunte delle piacevoli novità.
E in questa nuova versione di Osterie d’Italia Slow Food, a fare la parte del leone è proprio la Campania, la regione che riporta il maggior numero di segnalazioni.
In Campania sono 23 i nuovi ristoranti segnalati nella guida – oltre a quelli già menzionati in passato – , che oltre al simbolo generale della Chiocciola, individua anche altri elementi per consentire una scelta responsabile e convinta ai consumatori: c’è l’annaffiatoio che indica la presenza di un orto di proprietà, la bottiglia a testimoniare una carta dei vini particolarmente ricca, la chiave per segnalare la possibilità di dormire nello stesso luogo, il formaggio per quei locali che presentano un menù con prodotti caseari di qualità.
Una menzione particolare viene, infine dedicata a quei ristoranti che offrono menù per celiaci e a quelli che utilizzano nel loro menù almeno tre Presidi Slow Food.
I ristoranti della Campania segnalati da Slow Food nel 2021
Ma quali sono in Campania le nuove Osterie segnalate da Slow Food nell’edizione 2021 della Guida?
Ecco di seguito tutti i locali delle province campane che sono stati meritevoli di una citazione secondo i curatori della guida Osterie D’Italia 2021:
• «Don Lisandro», Caserta
• «La Taverna degli Antichi Sapori», Controne (Sa)
• «VicoRua», Eboli (Sa) •«L’Occhiano», Felitto (Sa)
• «Barrasso», Grottaminarda (Av)
• «La Tana della Sirena», Montecorice (Sa)
• «Osteria Mediterranea», Napoli
• «Nonna Luisa», Piano di Sorrento (Na)
• «Katakrì», Piedimonte Matese (Ce)
• «I Cacciagalli», Teano (Ce)
• «Casa Kbirr», Torre del Greco (Na)
• «Olio e Basilico», Calvi Risorta (Ce)
• «La Bottega Creativa», Cardito (Na)
• «Le Parùle», Ercolano (Na)
• «Giovanni Grimaldi», Grottaminarda (Av)
• «’O Scialatiello», Marigliano (Na)
• «1947 Pizza Fritta», Napoli
• «Vincenzo Capuano», Napoli
• «Fronna d’Està», Pomigliano d´Arco (Na)
• «La Pietra Azzurra – Vallo di Diano», Sala Consilina (Sa)
• «Magma», Torre del Greco (Na)
• «Binario 1», Vairano Patenora (Ce)
• «Pizzeria Eden», Vallo della Lucania (Sa)
Nella edizione precedente della guida, quella che ancora contemplava la presenza delle Chiocciole come segno distintivo delle strutture, venivano segnalate invece 22 attività in tutta la Campania: ecco quali.
Osterie Slow Food ad Avellino.
In provincia di Avellino vengono segnalate La Pignata ad Ariano Irpino, il Valleverde Zi’ Pasqualina ad Atripalda, La Pergola a Gesualdo, Di Pietro a Melito Irpino, L’Osteria del Gallo e della Volpe a Ospedaletto d’Alpinolo e La Ripa a Rocca San Felice e la new entry, rappresentata da I Santi a Mercogliano.
Osterie Slow Food a Benevento.
A Benevento, il solo ristorante con la chiocciola è Nunzia.
Osterie Slow Food a Caserta.
Gli Scacchi di Caserta è l’unico ristorante in città segnalato nella guida mentre in provincia, a Bellona, il riconoscimento per la prima volta è andato all‘osteria A’ Luna Rossa.
Osterie Slow Food a Napoli.
A Napoli e provincia ecco Fenesta Verde e La Marchesella a Giugliano in Campania, Il Focolare a Ischia, Lo Stuzzichino a Massa Lubrense, Da Donato a Napoli, Abraxas a Pozzuoli, ‘E Curti a Sant’Anastasia e Il Cellaio di Don Gennaro a Vico Equense.
Osterie Slow Food a Salerno.
Nel salernitano, i ristoranti che rispondono ai criteri indicati da Slow Food sono: Famiglia Principe 1968 a Nocera Superiore, Perbacco a Pisciotta, ‘O Romano a Sarno, La Piazzetta a Valle dell’Angelo.