Scopri l’affascinante storia del notaio napoletano che ha fatto una scelta di vita andando a vivere in un hotel a quattro stelle della città di Napoli
Sergio Cappelli è un notaio napoletano che ha fatto una scelta di vita forse eccentrica ma che di sicuro, prima o poi, è balenata nella testa di molti: vendere casa ed andare a vivere in albergo!
Si, avete letto bene. Ormai dal 2016, il notaio Cappelli, noto per le sue attività filantropiche e per la sua “stravaganza affascinante“, vive in un hotel a 4 stelle nel cuore della città partenopea.
Qualcuno penserà: una trovata per farsi un po’ di pubblicità?
Ed invece no, perchè il notaio è assolutamente soddisfatto della scelta compiuta che, come egli stesso ha raccontato a più di un amico, oltre che essere servito, coccolato e riverito, gli ha consentito di tagliare anche alcune spese che gravavano sulla sua economia personale, come quelle per le utenze di luce e gas, ad esempio, o per le più classiche riparazioni periodiche da effettuare in casa.
Lo stimato professionista napoletano ha scelto come sua dimora l’Hotel Majestic, un albergo rinomato che si trova proprio nel cuore della città, a due passi dalle principali attrazioni.
L’edificio risale alla fine del XIX secolo e, di recente, è stato ristrutturato per garantire agli ospiti dell’hotel un soggiorno lussuoso, confortevole e al passo con i tempi.
Insomma, il notaio Cappelli ha scelto uno dei migliori alberghi della città come sua dimora alternativa, dove può godere, compreso nel prezzo, di tutti i comfort previsti per i clienti della struttura, dai servizi in camera, alla tv a schermo piatto fino alla rete wifi.
Quella del notaio napoletano sarà anche una storia attraente ma Cappelli non è certo il primo (e probabilmente non sarà l’ultimo) ad aver maturato la convinzione di vivere in hotel per godere di una maggiore libertà, avere la sensazione di essere servito e non avere le incombenze delle spese di gestione.
Sono diversi, infatti, i personaggi famosi che hanno scelto di vivere in hotel per periodi più o meno lunghi.
Dove andare a vivere in hotel
La città più gettonata dai personaggi famosi per vivere in hotel è, manco a dirlo, Parigi. Diversi gli uomini e le donne che l’hanno elevata a propria dimora, in alcuni casi anche per molti anni.
Al Ritz di Parigi hanno trascorso un lungo periodo della sua vita lo scrittore statunitense Truman Capote e l’attrice Marlene Dietrich. Quest’ultima lo ha alternato con l’Hotel Lancaster. A Parigi è stato a lungo lo scrittore George Orwell, che ha vissuto a Parigi all’Hotel d’Angleterre ma anche a Barcellona, all’Hotel Ximenez Fuentes.
Durante la sua carriera, ha scelto un hotel spagnolo, il Ritz di Madrid, il regista americano Orson Welles.
Ma gli hotel, in alcuni casi, sono diventati anche famosi luoghi di lavoro.
J.K. Rowling, ad esempio, l’autrice della saga di Harry Potter, ha scritto un intero capitolo del libro “Harry Potter e il Calice di Fuoco” in un albergo, l’Hotel Balmoral di Edimburgo, in Scozia.
“L’ho scelto per la tranquillità dell’ambiente che mi ha consentito di concentrarmi sulla scrittura ma anche perchè era vicino alla libreria dove in precedenza avevo lavorato” ha spesso ricordato.
Anche alcuni personaggi famosi italiani hanno scelto di vivere in hotel per periodi più o meno lunghi.
I casi più celebri? Lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore de Il Gattopardo, che scelse il Quisisana di Capri, o il regista Federico Fellini, di casa all’Hotel Excelsior di Roma e all’Hotel Danieli di Venezia. Anche il “molleggiato” Adriano Celentano ha vissuto a lungo in un hotel: il Royal di Milano.
Ma a conti fatti, la scelta del notaio napoletano Sergio Cappelli è da promuovere?
Non si può esprimere un giudizio univoco perchè i fattori da valutare sono molteplici.
Sicuramente vivere in hotel dà la sensazione di libertà rispetto a tanti servizi, dalla pulizia alla cucina alla manutenzione e la sicurezza. Anche poter disporre di una palestra se non addirittura una piscina dentro casa non è male come idea.
Ma ci sono anche criticità da considerare. A cominciare dagli spazi: a meno che non si scelga una suite imperiale, le camere standard degli hotel non è che siano poi così spaziose!
E’ indubbio, poi, che in pochi possono permettersi un simile stile di vita: in fondo la tariffa quotidiana, per quanto si possa godere di agevolazioni legate al lungo periodo di permanenza, non è certo per tutte le tasche.