Due mostre in contemporanea tra Milano e Mantova sul maggior interprete dell’avanguardia cubista: Picasso, lo straniero di ogni tempo

La mostra “Picasso – Lo straniero” al Palazzo Reale di Milano dal 20 settembre al 2 febbraio 2025, congiuntamente alla mostra “Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza” a Palazzo Te di Mantova fino al 6 gennaio 2025, esplorano da un lato la condizione di Pablo Picasso (Malaga, 1881 – Mougins, 1973) esule e straniero in un secolo caratterizzato da grandi turbolenze politiche e nazionalismi di ogni specie, e dall’altro la poesia come alleata vincente nella sua lotta contro le tensioni e i pregiudizi della società francese in un dialogo diretto con gli affreschi rinascimentali di Giulio Romano e le Metamorfosi di Ovidio.

L’arte e la letteratura non godono degli stessi riconoscimenti che hanno il diritto o l’economia nella società. L’esigenza di vedere l’utilità di ogni cosa distrugge ogni possibilità di apprezzarne l’essenza.

Eppure l’emarginato, colui che vive e opera a debita distanza dal palcoscenico, i reduci mutilati, gli operai, i mendicanti, i circensi come gli artisti e i poeti, gode di una vista privilegiata, certo più ampia e oggettiva dei fatti. Picasso sposta il cono di luce sugli effetti perversi del misconoscimento come la vergogna e l’umiliazione con cui lo straniero di ogni tempo si ritrova a dover lottare in una società permeata dall’orgoglio nazionalista.

Il rapporto tra la città di Milano e il maestro di Malaga risale al 1953, anno in cui la Guernica (1937) oggi conservato al Museo Reina Sofiadi Madrid, veniva esposta all’interno delle sale sventrate dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale di Palazzo Reale.

Da allora l’attenzione rinnovata negli anni 2001, 2012 e 2017, hanno sigillato il legame storico che ha portato nel 2024 allo svelamento delle appassionanti vicende intercorse tra il 1901 e il 1948, dallo stato di “anarchico sorvegliato” di un Picasso diciannovenne, a quello di “residente privilegiato” in Francia, attraverso la possente ricerca di Annie Cohen-Solal condotta sui fascicoli della polizia francese.

90 opere tra cui Grande Baigneuse au livre(1937), La Mort de Casagemas (1901) e Groupe de femmes (1091), e documenti inediti tratti dal “fascicolo di Ruiz-Picasso” della Prefettura di Parigi, raccontano la vulnerabilità della condizione di Picasso – lo straniero in un paese in cui gli apparati di sicurezza, le istituzioni museali e gran parte dell’ambiente artistico-culturale gli si opponevano con estrema diffidenza negandogli la cittadinanza anche quando la sua fama crebbe oltre i confini nazionali.

Promossa dal Comune di Milano – Cultura, la mostra curata da Cécile Debray, presidente del MNPP – Musée National Picasso-Paris, è stata prodotta da Palazzo Reale con Marsilio Arte in collaborazione con gli enti prestatori: MNPP – Musée National Picasso-Paris, Palais de la Porte Dorée, Musée National de l’Histoire de l’Immigration e Collection Musée Magnelli Musée de la céramique di Vallauris.

Mostra Picasso a Mantova

Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza © Succession Picasso by SIAE 2024. Photo: Gian Maria Pontiroli
Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza © Succession Picasso by SIAE 2024. Photo: Gian Maria Pontiroli

Congiuntamente alla mostra a Milano, la mostra a Palazzo Te di Mantova unisce 50 opere tra cui una serie di incisioni realizzate nel 1930 e ispirate alle Metamorfosi di Ovidio, il poema che ispirò a sua volta l’architetto e il pittore Giulio Romano nella costruzione del palazzo tra il 1525 e il 1535 su commissione di Federico II Gonzaga. La mostra prodotta dalla Fondazione Palazzo Te con la collaborazione del Musée national Picasso-Paris e della famiglia dell’artista si sviluppa in 4 sezioni:

  1. Pablo, Giulio e Ovidio pone l’accento sull’interesse comune ai tre autori verso la tradizione mitologica: accanto alle opere di Picasso che reinterpretano ad esempio la Caduta di Fetonte, l’amore di Giove e Semele e la storia di Cefalo e Procri, si trova anche un vaso etrusco in prestito dalla Fondazione Luigi Rovati di Milano;
  2. Picasso straniero a Parigi… accolto dai poeti racconta l’incontro tra Picasso e i poeti presenti a Parigi agli inizi del Novecento che scaturì una serie di disegni, sculture, oggetti e documenti, come il prezioso Diario-Agenda di Guillaume Apollinaire e il ritratto di Gertrude Stein;
  3. Quando Picasso diventa Poeta: la Salvezza fa riferimento al periodo che dal 1935 vedrà l’adozione della pratica letteraria accanto a quella artistica: oltre alla produzione di dipinti ispirati alle Metamorfosi di Ovidio come Donna sdraiata che legge ( 1939), Sta nevicando al sole (1934) e il bronzo Metamorfosi I (1928), la serie di poesie scritte in francese, catalano e castigliano costituiscono l’espediente che aiuterà l’artista a risollevarsi da uno stato di profonda crisi personale e professionale;
  4. La metamorfosi vissuta come strategia spiega le circostanze che hanno portato Picasso a identificarsi nella figura del Minotauro, metà uomo e metà toro contro un mondo ostile e pregiudicante, enfatizzata dall’affresco che ritrae l’unione di Pasifae con un toro inviato dal dio Poseidone nella Camera di Amore e Psiche.

Entrambe le mostre ideate da Annie Cohen-Solal, autrice del libro “Picasso. Una vita da straniero” pubblicato da Marsilio Editore, sono state realizzate in collaborazione con il MNPP – Musée National Picasso-Paris.

Con il biglietto di ingresso, a Milano i visitatori potranno accedere alla mostra di Mantova con il biglietto ridotto e viceversa.

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