Cerchi informazioni sulla storia del Napoli Calcio e sullo stadio Maradona? Scopri come arrivare allo stadio San Paolo di Napoli.
Quello tra la città di Napoli ed il calcio non è solo un legame sportivo. E’ una vera e propria storia d’amore e di condivisione, di passione e interpretazione di sentimenti, di valori e riscatto sociale. Come ce ne sono poche in Italia.
La città di Napoli conobbe il gioco del calcio nel 1904 grazie, manco a dirlo, ad alcuni inglesi.
Stadio Diego Armando Maradona
Dal 4 dicembre 2020, il Napoli disputa le sue gare interne allo stadio Diego Armando Maradona. La nuova denominazione attribuita allo storico “San Paolo” è giunta nemmeno dieci giorni la scomparsa del Pibe de Oro, avvenuta il 25 novembre 2020.
Un cambio di denominazione figlio dell’amore perenne che la città di Napoli ha tributato e continua a tributare al suo asso che, nonostante siano passati tanti anni da quando incantava con le sue giocate sul manto erboso, resta ancora oggi un riferimento per la popolazione partenopea.
Attualmente, la capienza dello stadio “Maradona”, che in occasione delle Universiadi 2019 è stato sottoposto ad un intervento di restyling, è fissata in circa 55mila spettatori.
Come raggiungere lo stadio San Paolo Maradona
Lo stadio “Maradona San Paolo” di Napoli si trova nel quartiere Fuorigrotta.
E’ raggiungibile, in auto, prendendo l’uscita Fuorigrotta della Tangenziale o, in alternativa, l’uscita Agnano, per raggiungere i parcheggi Bagnoli.
Per chi arriva in treno, la fermata è Campi Flegrei, la stessa per chi usufruisce del servizio metropolitano (linea 2), dalla stazione centrale di Piazza Garibaldi.
Lo stadio di Napoli è raggiungibile anche con il servizio autobus: dalla Stazione Centrale bus 151 dell’Anm, dall’aeroporto di Capodichino linea Alibus fino a Piazza Garibaldi e, da qui, o linea metropolitana 2 o bus 151 dell’Anm.
La sede del Napoli Calcio
Da luglio 2006 la sede ufficiale della Società Sportiva Napoli Calcio si trova a Castelvolturno (Strada Statale Domitiana Km 35,300) soli 30 minuti da Napoli e Caserta e si estende su un’area di 2.800 metri quadrati. La struttura comprende 3 campi da calcio realizzati in erba naturale, un attrezzato laboratorio medico, uno spazio conferenze, una sala video e un salone per il merchandising.
- Numero di telefono +390815095344
Dove mangiare vicino lo stadio Maradona
Diverse e per tutti i gusti le opportunità gastronomiche che la zona nei pressi dello stadio offre.
Pub, ristoranti e, naturalmente, pizzerie non mancano per i tifosi che vogliano rifocillarsi prima o dopo la partita.
In via Lepanto si segnalano il Guest House Pub, il ristorante O’ Murzillo e La Bistecca.
Per chi non vuol rinunciare alla pizza, ecco La Focaccia e la pizzeria Fratelli Cafasso in via Giulio Cesare, Bella Napoli in via Francesco Galeota e La Sosta in piazzale Tecchio.
La Storia della squadra
La storia del Napoli calcio partì nel 1926 quando nacque la prima squadra che portava il nome della città e che si affacciò, da subito, sui palcoscenici importanti della serie A.
Tra Napoli e il calcio fu amore a prima vista.
Il gioco fece innamorare i napoletani che impararono, da subito, ad esaltarsi per le vittorie e a portare in trionfo i campioni dell’epoca che rispondevano ai nomi di Attila Sallustro e Vojak e, successivamente, Monzeglio, Jeppson, Pesaola, Vinicio, Charles ed il grande Omar Sivori.
E’ soprattutto con i grandi numeri “10” che i partenopei hanno sempre avuto un feeling particolare.
Sarà per l’estrosità mostrata in campo che, in un certo qual modo, ha sempre rispecchiato la fantasia tipica del popolo napoletano.
Negli anni ’70 il Napoli sfiora più di una volta lo scudetto. Siamo in piena era Ferlaino, il presidente che legherà il suo nome ai momenti più gloriosi della società azzurra.
Sull’erba del San Paolo, lo stadio ubicato nel quartiere Fuorigrotta in cui il “ciuccio” disputa i suoi incontri casalinghi, il pubblico impazzisce per le gesta di Sormani, Altafini e Dino Zoff.
E’ però con la metà degli anni ’80 che la formazione vesuviana riesce a togliersi lo “sfizio” di salire sul tetto d’Italia.
A rendere grande il Napoli è quello che è considerato il giocatore più forte del mondo di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, ingaggiato nell’estate del 1984 dal Barcellona.
Tra l’asso argentino e la città di Napoli scoppia immediatamente la passione. I suoi dribbling mandano in visibilio gli 80.000 del San Paolo ma anche i tifosi delle squadre avversarie che si inchinano di fronte alle sue magie.
Per 7 anni Napoli diventa la capitale del calcio italiano, vincendo due scudetti, una Coppa Italia ed una Coppa Uefa.
La partita di calcio, grazie alla presenza del “Pibe de oro” diventa un’attrazione degna dei grandi monumenti cittadini, dal Maschio Angioino al Teatro San Carlo, da Piazza Plebiscito a Castel dell’Ovo.
In molti itinerari turistici è contemplata la domenica pomeriggio al San Paolo, dopo aver visitato il centro storico della città, a completamento di un viaggio nell’arte, nella cultura e nella storia della più grande città del Meridione d’Italia.
Il calcio, Maradona, sono un simbolo al pari della pizza (che ha i più grandi interpreti in “Brandi”, “Di Matteo” e “Michele”, tre locali storici), della sfogliatella (quella di “Scaturchio” è ancora oggi una prelibatezza unica) e delle specialità gastronomiche marinare (“Ciro a Mergellina”, “Vadinchenia”, “La locanda del Grifo” sono tappe da non perdere).
Terminata l’era dell’argentino, la squadra azzurra vive un periodo di declino.
Non basta la presenza di Marcello Lippi sulla panchina ad evitare un lento decadimento, fino al fallimento della società che costringe i tifosi a sorbirsi due anni nell’inferno della serie C dopo che un imprenditore del settore cinematografico, Aurelio De Laurentiis, decide di investire nel mondo del calcio, promettendo ai napoletani e agli sportivi di tutta Italia, di riportare il “ciuccio” nel gotha del pallone. Impresa in parte riuscita.
Manca ancora il terzo scudetto, ma nell’era De Laurentiis il Napoli conquista tre volte la Coppa Italia e solleva anche una Supercoppa di Lega.