Riprogettare il lavoro considerando gli obiettivi: ecco la chiave per gestire al meglio la propria attività con la metodologia OKR, Objectives and Key Results.
Hai pensato a quanto il mondo del lavoro sia cambiato negli ultimi anni? Assetti stravolti e necessità di ottimizzare gli obiettivi aziendali determinano nuove strategie di gestione.
Una buona strategia di pianificazione degli obiettivi di business e di misurazione dei risultati rappresenta un elemento basilare e strategico di differenziazione di un’azienda rispetto alle altre, in un panorama sempre più globale e dinamico. Il metodo OKR è uno degli strumenti che consente di mettere in pratica questa strategia, indipendentemente da dimensione, categoria e settore di attività dell’organizzazione.
E sono sempre di più le aziende che si attivano per adottare questa modalità operativa, anche seguendo corsi di formazione e consulenze orientate alla declinazione migliore in base al proprio business.
Il contesto lavorativo attuale, soprattutto in seguito a fenomeni di carattere planetario che hanno modificato gli assetti, è sempre più orientato al raggiungimento di obiettivi e ai risultati chiave.
Ripensiamo al lungo periodo della pandemia da Covid-19 che ha trasferito la maggior parte delle attività professionali all’interno di luoghi casalinghi, dando diffusamente il via al fenomeno dello Smart Working, ancora in parte adottato da alcune realtà aziendali in giro per il mondo.
Quella situazione di grave crisi sanitaria, divenuta ben presto anche sociale ed economica, ha comunque dato modo di ripensare alle dinamiche lavorative in un’ottica dell’ottimizzazione dei tempi e delle risorse, con una predilezione verso le forme orientate appunto al raggiungimento degli obiettivi, da qualsiasi luogo essi venissero condotti.
Insomma, la cosa importante è divenuta sempre di più lavorare per il risultato a prescindere da ogni altro tipo di dinamica collaterale. Ma sono tantissimi gli interrogativi scaturiti in seguito a queste dinamiche, sia dalla parte dei lavoratori, sia dalla parte delle aziende.
Qual è il modo migliore per gestire al meglio il proprio tempo? Com’è variata la gestione dei dipendenti rispetto al passato? E ancora, di quanta autonomia è necessario dotare il lavoratore? E come è possibile registrare progressi e raggiungimento degli obiettivi senza appesantire le dinamiche di controllo?
OKR, Objectives and Key Results.
Per riuscire a rispondere a quesiti di questo tipo è importante affrontare la metodologia definita OKR, Objectives and Key Results, un sistema di gestione grazie al quale è possibile apportare benefici in ogni divisione aziendale.
Le basi su cui si fonda il tutto sono due: gli obiettivi e i risultati chiave.
I primi rispondono alla domanda “cosa?”, i secondi all’interrogativo “come?”: una volta stabilito l’obiettivo ci si dovrà attivare per stabilire le chiavi da adottare per il suo raggiungimento.
L’azienda dovrà preventivamente definire queste due priorità per poi individuare gli OKR in ogni singolo collaboratore (o team) e provvedere alla condivisione per una perfetta organizzazione trasparente.
Il tutto fornendo al lavoratore un notevole grado di autonomia operativa in base alle linee guida ricevute.
Come misurare i risultati?
Diamo come nozione di base che con una certa cadenza sono necessari i follow-up di aggiornamento/allineamento, che comunque non tolgono autonomia ai dipendenti.
Detto ciò, gli Objectives si possono misurare in scala 1 a 100, mentre i Key Results in numeri reali.
Questo determina un quadro molto preciso: fa capire se il percorso intrapreso è effettivamente quello più valido, così come da previsioni iniziali, ma anche quale sia il livello raggiunto da ogni collaboratore o team.
Risulterà quindi molto più semplice comprendere se proseguire oppure rimodulare tempi, dinamiche, strumenti per rendere il lavoro il più efficace possibile.
Foto copertina di Werner Heiber da Pixabay