Origine di tutte le istituzioni di questo genere nel mondo, l’Orto Botanico di Padova non solo sta a rappresentare la culla della scienza botanica, ma ha svolto al contempo un importante ruolo per lo sviluppo di altre discipline scientifiche dalla medicina alla chimica.
Una ricchissima biblioteca, un incredibile erbario, oltre alla sua influenza sui giardini botanici di tutto il mondo, lo hanno reso Patrimonio dell’Umanità nel 1997 e da allora è protetto dall’UNESCO.
La storia dell’Orto Botanico di Padova
Nato nel 1545, l’Orto Botanico è legato indissolubilmente alla storia della centenaria Università di Padova ed è stato voluto dal professore Francesco Bonafede (1474-1558).
Dal momento della sua realizzazione, il grande giardino non ha mai cambiato la propria ubicazione e, nonostante le prevedibili modifiche dovute all’evoluzione della scienza, non ha visto modificarsi nella disposizione originaria del progetto dello storico e scienziato Daniele Barbaro.
Seimila piante in 22mila metri quadrati
L’Orto Botanico padovano si sviluppa attualmente su una superficie di circa 22.000 metri quadrati e ospita l’impressionante cifra di 6.000 piante circa.
La sua struttura è ancora circondata dal muro originario innalzato per evitare furti di erbe medicinali e al centro si trova una piscina che contiene la piante acquatiche.
Per tradizione qui sono sempre state coltivate piante molto rare che poi sono state introdotte in Europa. L’imponente giardino ospita importanti raccolte di piante classificate o tematicamente o per generi, per una collezione ricca di rarità.
Le rarità dell’orto botanico di Padova
Tra gli esemplari più “illustri” dell’orto botanico di Padova si ricorda un particolare tipo di palma nana del 1585, studiato da Goethe nel 1786 durante un suo soggiorno italiano, le cui osservazioni furono incluse nel suo “Sulle metamorfosi delle piante”.
Attigue all’ingresso dell’Orto sono presenti le sale espositive del Centro di Ateneo per i Musei, luogo in cui si allestiscono mostre molto interessanti per gli appassionati di botanica e di divulgazione scientifica.
Il luogo rappresenta, inoltre, meta di visite guidate su prenotazione, per tutti coloro (per gli “esploratori” più piccoli inclusi) che vogliono conoscere o approfondire il discorso sulla botanica lì dove la scienza è stata studiata fin dalle origini.
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